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Parrucchieri ed estetiste di Menfi contro gli abusivi

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Un gruppo di professionisti di parrucchieri ed estetiste con una lettera indirizzata al Sindaco di Menfi Marilena Mauceri chiedono aiuto alle Autorità contro l’Evasione Fiscale accusando chi continua inesorabilmente a lavorare “in nero”.

Scrivono nella nota: “Un esercito ben organizzato che privatamente, si arroga il diritto illegalmente di prestare servizi a basso prezzo e di bassa qualità, non pagando né tasse, né affitti e con una sfacciata evasione fiscale. Questo costringe chi lavora alla luce del sole e nella legalità a soffocare e chiudere i propri esercizi“.

Di certo quello dell’evasione fiscale è uno problemi più urgenti del nostro paese e i professionisti di Menfi continuano: “Facciamo appello a tutte le Istituzioni Civili e Militari affinché prendano atto di questa piaga sociale e si provveda, una volta per tutte, con coraggio e determinazione! Siamo Indignati soprattutto in questo periodo, in cui noi tutti, siamo costretti e responsabilmente a “restare a casa” a causa del Virus Covid 19″.

A Menfi di comune accordo, hanno anticipato la chiusura rispetto al decreto dell’11 Marzo ma nella missiva inviata al Sindaco scrivono anche: “nonostante tutto c’è chi continua non curandosi nemmeno della Salute degli altri! E’ evidente la gravità di questa situazione, i cui effetti dovrebbero essere chiari a chiunque che come noi è onesto e che fa sacrifici per migliorarsi, aggiornarsi per dare sempre di più e vivere dignitosamente“.

Concludono nella nota: “non sarà il caso di riflettere attentamente?! Questa è la nostra Speranza, vivere in un posto migliore che lavora nel rispetto di tutti e tutto. Perché ogni azione ha una conseguenza e si rischia di arrivare ad un punto di non ritorno“.

Consegnati i lavori del ponte Raganella, trentacinque giorni per completare l’opera

E’ tra le opere che ridaranno sicurezza ad un’intera contrada di Sciacca, il ponte e’ stato danneggiato pesantemente dalle alluvioni degli anni precedenti. Oggi, finalmente la consegna dei lavori alla ditta D.P.P.C Sicilia che si e’ aggiudicata la gara d’appalto dell’opera per un valore complessivo di 40.381.44 euro.

I lavori dell’impresa esecutrice dureranno trentacinque giorni e riguarderanno la ricostruzione del ponte che insiste sul ponte Baiata parzialmente crollato in precedenza a causa delle forti piogge.

Oggi alla redazione del verbale di consegna dei lavori era presente l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Lo Cicero e il direttore dei lavori per conto della ditta il geometra Emanuele Milioto.

Al via a giugno i lavori di ristrutturazione degli alloggi popolari di via Appennini a Ribera, il sindaco:”Un altro sospiro di sollievo”

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Lo Iacp di Agrigento ha proceduto all’aggiudicazione definitiva dei lavori di ristrutturazione della palazzina di Viale Appennini di Ribera per un importo di 327.000 euro.
La ditta che eseguirà i lavori è la ImpreSalv di Favara.
La prossima settimana si provvederà alla firma del contratto mentre i lavori dovrebbero iniziare entro la prima decade del mese di gugno.
“ È una notizia molto positiva per le 12 famiglie interessate – commenta il sindaco Carmelo Pace – francamente è stato un iter molto tortuoso e lungo iniziato già nei primissimi giorni del mio insediamento a sindaco di Ribera. In alcune occasioni si è temuto il peggio, con cadute di calcinacci che ci hanno ricordato l’esperienza nefasta di via Fani, dato che distano pochi metri.
In più occasioni è servito l’intervento dei vigili del fuoco di Sciacca che per il tramite del sindaco hanno ordinato all’ente proprietario le verifiche strutturali della palazzina ( carotaggi)
Fortunatamente, a differenza di via Fani, gli esiti sono stati negativi e quindi si è potuto procedere alla semplice ristrutturazione di tutto l’edificio.
Questo finanziamento si è potuto ottenere grazie alla grande collaborazione tra Comune di Ribera, IACP di Agrigento e l’Assessorato Regionale alle infrastrutture guidato dall’amico Marco Falcone ed è proprio grazie a lui se dopo tantissimi anni finalmente le famiglie interessate possono tirare un sospiro di sollievo “

Corruzione nella sanita’ siciliana, appalti truccati e mazzette. Arrestato anche il manager dell’Asp di Trapani

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Nomi illustrissimi quelli dell’inchiesta che ha provocato stamane un vero terremoto nella sanità regionale. Primo fra tutti Antonino Candela, attuale coordinatore della struttura regionale per l’emergenza coronavirus, ex commissario straordinario e direttore generale dell’Asp 6 di Palermo, finito agli arresti domiciliari insieme ad altre sette persone nell’operazione “Sorella Sanità”.

In carcere, invece, Fabio Damiani, attuale direttore generale dell’Asp 9 di Trapani, e quello che viene considerato il suo “faccendiere”, Salvatore Manganaro.

Le fiamme gialle di Palermo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Palermo nei confronti di 12 persone, a vario titolo indagati per corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti.

Ai domiciliari, come Antonino Candela anche Giuseppe Taibbi, 47 anni, Francesco Zanzi, romano di 56 anni, amministratore delegato della Tecnologie Sanitarie S.p.a., Roberto Satta, di Cagliari,  responsabile operativo della Tecnologie Sanitarie S.p.a., Angelo Montisanti, 51 anni, responsabile operativo per la Sicilia di Siram S.p.a. e amministratore delegato di Sei Energia, Crescenzo De Stasio, 49 anni, di Napoli, direttore unità business centro sud di Siram, Ivan Turola, 40 anni, di Milano, e Salvatore Navarra,  47 anni, di Caltanissetta, presidente del consiglio di amministrazione di Pfe.

Nei confronti di Giovanni Tranquillo, 61 anni, di Catania, e Giuseppe Di Martino, 63 anni, di Polizzi Generosa, è stata invece applicata la misura del divieto temporaneo di esercitare attività professionali, imprenditoriale e pubblici uffici.

Il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di 7 società, con sede in Sicilia e Lombardia, nonché di disponibilità finanziarie per 160.000 euro, che corrisponde all’ammontare accertato delle tangenti già versate.

Ma il valore delle mazzette promesse ai pubblici ufficiali raggiunge cifre esorbitanti: un milione e 800 mila euro, quello che viene fuori dall’inchiesta, svolta con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, pedinamenti, videoriprese, esami documentali e dei flussi finanziari.

Il sindaco di Sciacca visita l’ospedale: “Situazione tranquilla e prospettive convincenti”

Il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, si è recata questa mattina in vista all’ospedale “Giovanni Paoli II”. In un’intervista a Risoluto.it ha parlato di situazione tranquilla ed è scesa anche nel dettaglio riguardante le prospettive.

Francesca Valenti ha ricordato il suo dissenso verso l’ospedale misto, decisione assunta nei mesi scorsi, ma per quanto riguarda la realtà attuale ha evidenziato che, dalle notizie ricevute dal commissario per l’emergenza Covid, Alberto Firenze, quanto realizzato si potrà sfruttare per il normale funzionamento del nosocomio, per le unità operative esistenti. Ha detto che l’attività rimasta bloccata ormai da tempo presto potrà riprendere e sull’ipotesi di un reparto di Malattie Infettive al Fratelli Parlapiano di Ribera che è una prospettiva che la convince.

Disservizi per il conferimento dell’umido calendarizzati a Sciacca, tre consiglieri chiedono una informativa al sindaco

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“Sono continui i disservizi relativi al conferimento dell’umido nella nostra città”. Lo scrivono oggi i consiglieri comunali Gaetano Cognata, Cinzia Deliberto e Carmela Sant’Angelo. Ancora una volta il ritiro della frazione umida è saltato nella giornata odierna a Sciacca.

“Una continua – aggiungono – regolarità del disservizio che ha stancato i cittadini. Abbiamo più volte chiesto al primo cittadino di tutelare l’impiantistica verificando anche con l’ausilio di azioni importanti i conferimenti che settimanalmente altri comuni compiono nel nostro centro di Compostaggio. Sarebbe opportuno comprendere la situazione debitoria che i diversi comuni, appunto, hanno verso la nostra stazione di compostaggio”.

I tre consiglieri di opposizione si chiedono:”Ma i comuni in situazioni debitorie rilevanti verso una determinata impiantistica continuano a conferire tranquillamente?”

“Disagi, problemi sanitari- si legge nella nota ed un servizio poco costante che, diciamola tutta, viene comunque regolarmente pagato. La tassazione che non subisce alcun disguido, dovrebbe, al contempo, tutelare i diritti dei cittadini che, al contrario, vivono questa costante problematica del disservizio”.

I tre consiglieri di minoranza chiedono al sindaco una seria informativa
sulla vicenda, al fine di comprendere come garantire alla città il conferimento regolare dell’umido in attesa dell’ampliamento dell’impianto e trovare azioni concrete e mirate ad evitare questa continua e calendarizzata piaga che nuoce ai cittadini e all’ambiente stesso.

” La nostra città – concludono – ha onorato, nel corso degli anni, il pagamento delle spettanze alla Sogeir Impianti. Certi disservizi risultano essere ingiustificabili”.

Sospensione dei tributi locali a Sciacca fino a settembre, Pullara: “C’è una norma regionale che garantisce i Comuni”

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“Il sindaco di Sciacca non tiene conto della finanziaria sui tributi locali e li ha solamente sospesi annunciando ai cittadini eventuale recupero del non pagato e del corrente a partire dal mese di settembre. Non ne capisco il motivo, dal momento che c’è una norma, approvata in finanziaria, che ne abbatte i costi”. E’ quanto ha affermato l’onorevole Carmelo Pullara, capogruppo Popolari e Autonomisti all’Ars.

“Le direttive impartite dalla giunta comunale di Sciacca ,guidata dal sindaco Francesca Valenti, non tengono conto della norma approvata in finanziaria “fondo perequativo degli enti locali”, art. 11 legge regionale 12/5/2020, n.9.” E’ quanto dichiara il deputato regionale Carmelo Pullara, capogruppo Popolari e Autonomisti all’Ars. “La recente direttiva impartita dal sindaco di Sciacca -dichiara Pullara- mi lascia perplesso. Il sindaco ha infatti annunciato che i tributi locali si torneranno a pagare a settembre e solo allora si deciderà quali esenzioni o riduzioni applicare. Ebbene mi chiedo che senso ha tornare a far pagare i tributi a settembre quando esiste una norma che io stesso ho partecipato a fare approvare in finanziaria cosiddetta “fondo perequativo degli enti locali” per l’abbattimento dei tributi locali. Si tratta in sostanza -spiega Pullara- di una misura che concede ai comuni soldi per il mancato incasso. Inoltre in questo fondo perequativo, abbiamo anche inserito l’attenzione ai lavoratori negli enti locali che sono stati più impegnati a causa dell’emergenza Coronavirus. Mi riferisco ai dipendenti – continua Pullara – spesso ex articolisti/contrattisti di recente stabilizzati, mediamente con 18 ore settimanali, sempre grazie ad una norma approvata in questa legislatura, assegnati alla polizia municipale, protezione civile e servizi sociali. Con questa misura – conclude il capogruppo Popolari e Autonomisti all’Ars – abbiamo inteso tutelare questa categoria e fare in modo che i comuni potessero contare a 360 gradi su questi lavoratori. Ma soprattutto dare sostegno ai commercianti e alle imprese dando la possibilità ai sindaci di abbattere, ripeto abbattere, i tributi locali.”

Nuovo cargo dalla Cina con materiale sanitario per la Sicilia

È atterrato ieri in tarda serata, all’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ di Palermo, il terzo volo cargo con tecnologie e materiale sanitario acquistati dalla Regione Siciliana, nell’ambito della collaborazione avviata con l’Upmc di Pittsburgh.

A bordo del Boeing 777 della Ethiopian airlines, proveniente dalla Cina, un carico complessivo di oltre 36 tonnellate di merce (imballate in 4.800 colli) fra cui 100 monitor e 41 ventilatori polmonari. Si tratta di tecnologie fondamentali per attrezzare nuove Terapie intensive negli ospedali siciliani.
Inoltre, sono stati scaricati 100 mila tamponi, circa 400 mila visiere protettive, 260 mila copricapo e 250 mila calzari. I materiali sono stati presi in carico dalla Protezione civile regionale – era presente il responsabile Calogero Foti – che provvederà a smistarli alle strutture sanitarie della Sicilia.

«Quello atterrato oggi – sottolinea l’assessore alla Salute, Ruggero Razza – è uno dei carichi più preziosi perché consente di incrementare la dotazione tecnologica dedicata alle terapie intensive, permettendoci di stare al passo con il Piano straordinario che il governo Musumeci ha messo a punto per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, garantendo sempre un posto letto a quanti possano averne bisogno».

Come è noto, la Regione Siciliana si è organizzata da subito, anche con propri approvvigionamenti grazie alla collaborazione con Upmc, per assicurarsi un rifornimento costante di dispositivi di protezione individuale e di tecnologie da destinare al personale sanitario impegnato nella emergenza Covid. Regione Siciliana e Upmc gestiscono insieme il Centro d’eccellenza Ismett di Palermo.

A Sambuca niente processione, ma la Protezione Civile fa girare il quadro della Madonna dell’Udienza

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Dovevano essere celebrati ieri a Sambuca di Sicilia i tradizionali festeggiamenti in onore della Madonna dell’Udienza con la processione del simulacro per le vie cittadine, ma le restrizioni dettate per evitare rischi di contagio e diffusione del Covid-19 hanno fermato tutti i rituali sacri.

Nonostante ciò, Sambuca ha celebrato la patrona grazie alla Protezione Civile che, sotto la guida del responsabile Francesco Guasto, ha portato in processione il quadro della Madonna, collocato su uno dei loro mezzi, ripercorrendo l’intero tragitto che di solito effettua il simulacro, sotto gli occhi dei tanti fedeli che dai balconi hanno dato i loro omaggi alla Santa.

Sicuramente un modo diverso per celebrare la Madonna dell’Udienza ma non per questo meno sentito, anzi, alla Madonna sono andate le tante preghiere dei fedeli affinché questo virus che sta devastando il mondo intero possa essere sconfitto definitivamente.

Fondo di solidarietà alle imprese di pesca, incontro a Sciacca con Mangiacavallo e Tancredi

Per le imprese di pesca ed i loro equipaggi in arrivo il sostegno economico dalla Regione attraverso il fondo di solidarietà della pesca. È la risposta alla richiesta provenienti dalle marinerie siciliane di maggiore attenzione al comparto che necessita di aiuti alla ripresa per superare la crisi causata dall’emergenza Covid 19.

Sono alcuni dei contenuti discussi nel corso di una riunione a Sciacca tra rappresentati della marineria, il componente della commissione Bilancio dell’Ars Sergio Tancredi, il deputato di Sciacca Matteo Mangiacavallo e Giuseppe Messina, segretario regionale Ugl.

“Abbiamo sostenuto in commissione Bilancio prima ed in aula dopo la norma del governo regionale che aveva inizialmente previsto 10 milioni di euro e che abbiamo portato a 30 milioni – afferma Mangiacavallo – sostenendola con una relazione tecnica che ha indicato il reale fabbisogno del settore per aiutare armatori e pescatori in questo momento drammatico di crisi causata dalla pandemia. Proseguirà la nostra azione politica fino a quando non saranno ripartite al settore le risorse stanziate”.

“Dal confronto, che ha visto la partecipazione di armatori e pescatori – dichiara Messina – sono emersi interessanti spunti utili ad fare sintesi per sostenere le misure di sostegno alle imprese di pesca ed il contributo destinato ai pescatori, interventi previsti dall’articolo 10, comma 15 della legge regionale 12 maggio 2020, numero 9 che ha rifinanziato il fondo di solidarietà di settore”.

Soddisfazione per l’esito della riunione è stata espressa dagli armatori per la norma che prevede un aiuto concreto al settore.

Tre pensionati sequestrati e rapinati a Racalmuto, sottratti più di 60 mila euro

Un’anziana signora, di 79 anni, e i fratelli di 83 e 73 anni, sono stati vittime di un sequestro all’interno della loro abitazione, a Racalmuto, e rapinati di 50 mila euro in contanti e quattro buoni del tesoro di 2.500 euro ciascuno.

Tre malviventi avrebbero agito, stando al racconto dei pensionati, facendo irruzione all’interno di un’abitazione di campagna, dopo avere seguito uno dei tre proprietari che era uscito per andare nello spiazzale. I banditi avrebbero violentemente strattonato gli anziani rinchiudendoli, poi, in uno sgabuzzino. Avrebbero sottratto il denaro in contanti, pari a 50 mila euro, nascosto in una stanza dietro alla cucina, insieme ai buoni del tesoro. Dopo avere rapinato i tre anziani, i banditi sono scappati e nei pressi della zona, i carabinieri hanno recuperato alcune banconote che forse devono essere cadute durante la fuga.

Operazione “Bazar” dei carabinieri a Ribera, al via gli interrogatori

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Il primo indagato nell’operazione “Bazar” svolta dai carabinieri della tenenza di Ribera, coordinati dalla Procura della Repubblica di Sciacca, è stato interrogato dal gip. Si tratta di Giuseppe Fallea, di 60 anni, di Ribera, ai domiciliari, ma per l’ipotesi di reato di estorsione.

A Fallea viene contestato di essersi impossessato, contro la volontà del proprietario, Giuseppe Fortino, di 36 anni, altro indagato ai domiciliari, per droga e detenzione di un revolver, di un’auto di proprietà di quest’ultimo con minaccia di non restituirla in mancanza del pagamento di un debito. Avrebbe così costretto Fortino a consegnargli somme di denaro.

Nell’interrogatorio di garanzia, assistito dal suo difensore, l’avvocato Ninni Giardina, Fallea ha respinto l’accusa, affermando di avere avuto incarico da Fortino di vendere quell’auto e di non averla trattenuta. Fallea è stato il primo ad essere interrogato dal gip Alberto Davico. Oggi proseguiranno gli interrogatori di garanzia per altri indagati

Pacchetti di sigarette, pane, pantaloni, bicarbonato. Questi i termini criptici utilizzati per indicare la sostanza stupefacente. Emerge dalle 260 pagine dell’ordinanza emessa dal gip su richiesta del sostituto procuratore Michele Marrone che ha coordinato le indagini svolte dai carabinieri della tenenza di Ribera.  Il giudice ha accolto tutte le richieste avanzate dalla Procura della Repubblica di Sciacca che ha disposto un’attività fatta di pedinamenti, intercettazioni, verifiche anche fuori provincia dovendo seguire il flusso di droga che arrivava dal palermitano. Il giudice ha disposto per sei indagati i domiciliari e per altri sei l’obbligo di dimora.

Nelle prossime ore sono previsti gli interrogatori di garanzia degli indagati per droga, difesi dagli avvocati Giovanni Forte, Giuseppe Tramuta e Mirella Vento. I carabinieri, intanto, sono sempre alla ricerca dei nordafricani che si sono resi irreperibili e tra loro ci sarebbero anche figure centrali dell’operazione.

A Giuseppe Fortino si contesta anche di avere di avere detenuto illegalmente e portato fuori dalla propria abitazione un revolver e che il suo proposito sarebbe stato quello di commettere atti di violenza ai danni di soggetti acquirenti di droga che non gli avevano versato il denaro per la cessione.

Nella foto, Giuseppe Fallea