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Coronavirus, parla Francesco Vitale docente di Igiene al policlinico Paolo Giaccone di Palermo: “L’onda d’urto durerà ancora diverse settimane ma sono ottimista per la Sicilia”

Francesco Vitale, ordinario di Igiene e Medicina del Lavoro presso il policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, è fiducioso del fatto che l’epidemia di Coronavirus, che sta sferzando la Sicilia, presto, ma questo dipenderà soprattutto da ognuno di noi, avrà una fine.

Un messaggio di speranza in merito all’epidemia di Coronavirus che, proprio in questi giorni, sta facendo registrare numerosi, ma non tantissimi come in Lombardia, casi in Sicilia arriva da Francesco Vitale docente di Igiene e Medicina del Lavoro al policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo alle prese, in questo periodo, con giornate lavorative alquanto intense e impegnative. “Ad oggi – evidenzia Vitale in un’intervista riportata oggi dal Giornale di Sicilia – sono milletrecento i tamponi effettuati da me e i miei collaboratori. Nessuno può dire con certezza cosa dobbiamo aspettarci in Sicilia perchè stiamo subendo solo l’inizio di un’onda d’urto che durerà, ancora, diverse settimane”. La nota positiva che comunque il professor Vitale ha messo in evidenza, durante l’intervista, è il fatto che l’estenuante lavoro al quale i medici lombardi hanno dovuto far fronte, in queste lunghissime e interminabili settimane, ha permesso di mettere a punto strategie di contenimento che, indubbiamente, danno un ulteriore vantaggio alla sanità siciliana che, adesso più che mai, non deve rischiare di perdere. “Il contenimento dell’escalation dei contagi – aggiunge il professore – dipende unicamente da noi in quanto, a differenza di altre forme virali, in questo caso siamo tutti suscettibili perchè è un virus nuovo. Adesso – continua – siamo in una fase ascendente e quanti casi si verificheranno nessuno può saperlo. Le misure messe in atto in questo momento dovrebbero far sì che l’ascesa del numero dei casi possa essere spalmata in un tempo medio-lungo di 6-10 mesi, in modo da contenere il numero dei casi più gravi e quindi avere la possibilità di assisterli al meglio delle nostre possibilità. Infine – conclude Vitale – dobbiamo avere fiducia nel nostro sistema sanitario nazionale perchè è il migliore e il più tutelante del mondo, a copertura universale anche se sono convinto che in fondo a fare la differenza è soprattutto il grande cuore dell’Italia”.

La Rocca Ruvolo sulla nomina del commissario: “Nominato un epidemiologo di fama internazionale” (Intervista)

Per l’onorevole Marghjerita La Rocca Ruvolo, presidente della commissione Salute dell’Ars, bisogna “epidemiologicamente avere un quadro di quello che accade e capire quali strategie mettere in atto”.

Il parlamentare agrigentino parla di Alberto Firenze come di un “epidemiologo conosciuto a livello internazionale che ha sempre lavorato in questo settore e che può dare un contributo all’Asp di Agrigento”.

Ecco il decreto di nomina del nuovo commissario, gestirà lui l’emergenza nell’agrigentino

Si occuperà dell’intera emergenza Covid 19 nell’agrigentino Alberto Firenze, è già dirigente medico sanitario del Policlinico, docente universitario del Dipartimento di Igiene e Macrobiologia , originario di Castelvetrano, ma da tantissimi anni risiede a Palerm dove opera e vive.

https://www.risoluto.it/wp-content/uploads/2020/03/DA-231.pdf.pdf.pdf1_.pdf

Arriva il commissario ad acta per l’ospedale di Sciacca, sarà Alberto Firenze a gestire l’emergenza Covid

L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha nominato Alberto Firenze, commissario ad acta presso l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento.

Sarà lui a gestire nei prossimi giorni la situazione nell’ASP agrigentina.

Aberto Firenze dovrà “ provvedere- in sostituzione del direttore medico di presidio degli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera-alla gestione dell’emergenza Covid-19”.

L’incarico è a titolo gratuito. Il provvedimento di sostituzione è intervenuto dopo una situazione preoccupante che si è creata al Giovanni Paolo II di Sciacca

Il ministero dell’Interno dirama un nuovo modulo per l’autocertificazione

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Il ministero dell’Interno ha modificato l’autocertificazione da presentare per giustificare l’uscita di casa. Un nuovo modulo e adesso si dovrà dichiarare non solo il motivo dello spostamento, ma anche di non essere in quarantena e di non essere positivi al Covid-19.

La nuova voce è necessaria affinché la gente non violi le condizioni indicate all’articolo 1 del decreto 8 marzo 2020 in cui si afferma il “divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus”.

Inoltre, la nuova autocertificazione contiene anche una parte dedicata all’agente di polizia che, una volta effettuato il controllo e identificato il dichiarante, dovrà provvedere a controfirmare in modo da esonerare il cittadino dal dover allegare anche la fotocopia della propria carta d’identità.

Di seguito la nuova autocertificazione.

La Polizia Municipale di Sciacca: “Adesso la gente ha paura e resta a casa” (Intervista)

La Polizia Municipale di Sciacca sta mettendo in campo ogni sforzo per fare in modo che vengano rispettati i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri che obbligano a rimanere a casa se non in casi di particolare necessità.

Agenti del comando “Fazio” controllano tutto il territorio di Sciacca con diversi posti di blocco. Questa mattina abbiamo intervistato il commissario Salvino Navarra che riferisce di una maggiore sensibilizzazione. “La gente ha paura – dice – e resta a casa. E’ quello che bisogna continuare a fare”.

Troupe di Barbara D’Urso a Sciacca, in giro per occuparsi del “caso Sciacca”

Una troupe giornalistica del noto programma televisivo “Pomeriggio Cinque” stamane è stata a Sciacca per realizzare dei servizi giornalistici in città.

Si ritiene cion molta probabilità che la troupe possa svolgere dei servizi legati alla faccenda Coronavirus.

La troupe del noto programma contenitore di Barbara D’Urso è stata fermata dalla polizia locale nell’ambito dei controlli in atto in queste ore nell’ambito delle disposizioni restrittive alla libera circolazione dei cittadini.

Niente pazienti negli ambulatori dei pediatri e dei medici di base, stop anche all’accesso libero alle guardie mediche


Non c’è più libero accesso dei pazienti negli ambulatori dei medici di base, dei pediatri e nelle ex guardie mediche.

Il provvedimento urgente, finalizzato a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, è stato varato dalla direzione sanitaria nelle scorse ore.

L’accesso sarà consentito “solo per casi urgenti, non differibili”e si legge nel provvedimento “previo contatto telefonico”.

Coronavirus, in Sicilia ricoverati 114 pazienti e 8 sono guariti

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (martedì 17 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 2.916, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 237 campioni (24 più di ieri).

Risultano ricoverati 114 pazienti (21 a Palermo, 53 a Catania, 10 a Messina, 2 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 6 a Enna, 2 a Ragusa, 10 a Siracusa e 7 a Trapani) di cui 28 in terapia intensiva, mentre 112 sono in isolamento domiciliare, otto sono guariti (tre a Palermo, due  ad Agrigento, uno a Enna, Messina e Ragusa) e tre deceduti.

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

Si ricorda che il comma 2 dell’articolo 2 del decreto dei ministri dei Trasporti e della Salute ha previsto la sospensione del trasporto marittimo dei viaggiatori da e per la Sicilia. Eventuali deroghe, per motivi di necessità, lavoro o salute, possono essere concesse solo dal presidente della Regione Siciliana. Per questo motivo è stato creata una mail alla quale far pervenire le eventuali richieste: dipartimento@protezionecivilesicilia.it
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Altri tamponi eseguiti Sciacca, 283 su 316 in provincia, ed avviato un piano di disinfestazione di tutta l’area ospedaliera

Un nuovo comunicato stampa, oggi, da parte del direttore sanitario del Giovanni paolo II di Sciacca, Gaetano Migliazzo. Fa il punto della situazione e informa di ulteriori tamponi effettuati anche questa mattina e di un’attività di disinfestazione dell’intera area ospedaliera. Di seguito il comunicato:

“Dopo il comunicato stampa di giorno 16.03.2020 che ha provato a fare chiarezza sulla condizione di diffusione del COVID 19 nel territorio della citta di Sciacca, al fine di ulteriormente rafforzare alcuni concetti già espressi , appare opportuno ribadire quanto segue: Preliminarmente si comunica che nella giornata di ier i 16/03/2020, proseguendo nell’attività di sorveglianza sanitaria prevista dall’art. 7 del DPCM 09/03/2020, presso il P.O. di Sciacca sono stati sottopo sti a tampone orofaringeo n. 23 dipendenti. Ulteriori n. 4 tamponi sono stati effettuati dal Dipartimento di Prevenzione a domicilio a seguito di segnalazione da parte dei medici di medicina generale. I tamponi eseguiti sul Territorio della citta di Sciacc a (in ospedale o a domicilio) alla data odierna sono complessivamente n. 283 su un totale di tamponi eseguiti in provincia di Agrigento pari n. 316. I positivi in atto riscontrati sono complessivamente 22 pari al 7% del totale; sul territorio di Sciacca i positivi sono 19 pari a 6,71% del numero totale di tamponi effettuati sul territorio di Sciacca. Va ricordato che i positivi con sintomatologia collegata al COVID 19 ospedalizzati in strutture adeguate sono solo 2). La Direzione sanitaria, nell’ambito dell e attività di contrasto alla diffusione del COVID19, all’interno del Presidio Ospedaliero ha predisposto ed avviato un piano di disinfestazione dell’area ospedaliera. Alla data odierna sono già stati disinfestati le seguenti aree: U.O. di Urologia, U.O. di Chirurgia, U.O. Terapia Intensiva Rianimatoria, U.O. di Ortopedia, Parte dell’U.O. di Pediatria, L’U.O. di Ostetricia e Ginecologia; L’U.O. di Anatomia Patologica, l’U.O. di Oncologia, l’U.O. di ORL. Il piano di disinfestazione proseguirà anche oggi 17/03 /2020 e, compatibilmente con le attività assistenziali che la struttura continua ea erogare, si dovrebbe concludere domani 18/03/2020”.

L’ultima tranche di 66 tamponi del Giovanni Paolo II di Sciacca sono tutti negativi

A comunicarlo è stata l’onorevole regionale, Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della Commissione Sanità all’Ars. Gli ultimi sessantasei tamponi esaminati dal Giovanni Paolo II sono negativi.

Ad informare la parlamentare è stato il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Agrigento, Gaetano Mancuso. A Sciacca si tira un sospiro di sollievo al momento, dopo l’apprensione per la concentrazione di sanitari risultati positivi al Covid-19 dei giorni scorsi.

A quanto pare i tamponi provenienti dal nosocomio dove si parla del focolaio agrigentino, sono stati suddivisi in tre tranches e al momento, risultano positivi solo i 18 che il direttore Migliazzo ieri ha certificato in un comunicato stampa. Non ci sarebbero altri tamponi in attesa di esito prelevati dal presidio sanitario saccense.

Il sindaco di Ribera Pace: “Non interrompere le donazioni di sangue”

“È fondamentale continuare a donare il sangue, se naturalmente si è in salute: negli ultimi giorni infatti vi è stato un calo delle donazioni. Ma il sangue serve sempre”. Lo scrive questa mattina il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, aggiungendo: “Il Centro Nazionale Sangue ricorda che chiunque abbia soggiornato nella Repubblica Popolare Cinese o che sia transitato e abbia sostato dall’1 febbraio 2020 nei comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio verrà sospeso dalla donazione per 14 giorni. Lo stesso provvedimento verrà adottato per chiunque sia stato a contatto con persone con infezione documentata da Sars-CoV-2. Ad oggi, il rischio di trasmissione trasfusionale di SARS-CoV-2 non è documentato, e le misure sono solo precauzionali, il requisito fondamentale per donare è essere in buona salute, basta un raffreddore per essere esclusi”. Pertanto, Pace chiede a chi si trova in buona salute di “non esitare a contattare la sede dell’AVIS di Ribera al numero 3470592760 per prendere un appuntamento alla donazione o per eventuali informazioni”.