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Nessun focolaio in ospedale secondo il direttore sanitario Migliazzo: “Positivi inferiori alla media nazionale e grazie al pronto sospetto clinico del paziente 1”

La Direzione Sanitaria del Presidio Ospedaliero di Sciacca insieme ai primari dei reparti del Giovanni Paolo II di Sciacca oggi con un comunicato stampa precisa numeri e le attività effettuate in questi giorni nel nosocomio saccense dove dieci giorni fa si è registrato il primo caso accertato in provincia di Agrigento di una operatrice sanitaria. Nei giorni scorsi una nota ufficiale da parte dell’Azienda sanitaria non era ancora pervenuta, ma soltanto le dichiarazioni a mezzo stampa dello stesso direttore sanitario, Gaetano Migliazzo.
“Ad oggi – si legge nella nota – sono stati eseguiti circa 250 tamponi faringei di cui positivi 18 pari al 7,5%; di questi 18 positivi solo 4 manifestano una sintomatologia specifica e sono stati posti in isolamento ospedaliero mentre gli altri 14 soggetti risultano ad oggi asintomatici e altresì posti in quarantena obbligata (14 giorni) al proprio domicilio con sorveglianza sanitaria costante per il monitoraggio delle condizioni cliniche. Detta percentuale è sensibilmente inferiore rispetto alla media nazionale tenendo conto della popolazione sottoposta a tampone. E’ evidente che il maggior numero di tamponi positivi (rispetto ad altre località della provincia) è legato al maggior numero di tamponi effettuati ai fine di sorveglianza sanitaria prevista dal DPCM del 09/03/2020 art 7 in ragione del fatto che presso il P.O. di Sciacca si è riscontrata la positività del paziente n. 1 della provincia di Agrigento.

Per tale motivo tutti i soggetti che hanno avuto un contatto stretto, come definito dalle Direttive Nazionali e Regionali, con il paziente n. 1 in quanto operatori di servizio pubblico essenziale (SSR), non potendo essere posti in isolamento volontario, stante la normativa vigente, devono effettuare il tampone”.

Il direttore poi riporta: ” negli ultimi 8 gg non si sono registrati nuovi ricoveri per pazienti affetti da infezione da Coronavirus. In atto sono presenti presso l’UO di Medicina solo N. 2 paziente positivi non trasferibili. Le condizioni dei due pazienti ricoverati risultano stabili e nessuno di loro necessita di assistenza intensiva in rianimazione Peraltro Il reparto mantiene la condizione di quarantena. Va precisato che il PO di Sciacca si sta organizzando per eventuali altri ricoveri predisponendo su indicazione della Direzione una apposita area dove poter ospedalizzare soggetti positivi al Covid19 sintomatici. Inoltre è necessario evidenziare che presso il PO di Sciacca sono ricoverati N 95 pazienti. Di questi molti non sono trasferibili in altri presidi ancheperché degenti nella Neuroriabilitazione Intensiva e/o nella UO di Risveglio: è notorio che tali UO scarseggiano nel nostro territorio e che spesso non si tratta di pazienti facilmente spostatili per le loro condizioni di saluti. Conseguentemente non è ipotizzabile la chiusura anche temporanea dell’intero presidio”.
Il direttore poi puntualizza la faccenda del primo contagio registrato: “Riguardo al paziente n. 1 della provincia di Agrigento (operatore sanitario del P.O. di Sciacca) è opportuno – scrive – esprime alcune considerazioni circa la reale fonte di diffusione. Considerato la distribuzione della positività al COVID 19 nel primo gruppo di soggetti sottoposti a tampone (gli operatori positivi sono in numero ridotto rispetto agli altri soggetti) nasce il dubbio che il paziente n. 1 possa essere causa della diffusione del virus in quanto il contatto stretto che lo stesso ha avuto con il personale dell’ospedale avrebbe dovuto comportare un numero maggiore di positivi tra gli stessi. Bisogna altresì riconoscere che il pronto sospetto clinico dell’infezione da parte del paziente n. 1 (poi confermata) è stato il primum movens per l’immediata chiusura e quarantena dell’UO di Medicina e il confinamento dell’infezione a quel reparto. Si deve pertanto all’intuito e alla professionalità del paziente n. 1 (che ottiene il nostro plauso per la sua abnegazione) il merito del confinamento dell’infezione al proprio reparto di degenza”.

Troppe persone ancora in strada, chi resta a casa preoccupato dalle auto ancora in giro

Troppe auto ancora in giro. Nonostante gli appelli specie la mattina nelle strade di Sciacca si vedono ancora troppe vetture in strada . I video che vi proponiamo sono stati girati a Sciacca questa mattina nello snodo tra la via Lido, la via Amendola e la via Aligheri e al ponte dello Stazzone.

Ricordiamo che si può uscire solo nei casi previsti: necessità, lavoro e salute. Chi è fuori senza un giustificato motivo incorre in sanzioni penali.

Coronavirus, il Comitato Civico per la Sanità di Sciacca:”l’Asp fornisca informazioni sulla diffusione del contagio”

“Emerge la diffusione incontrollata di notizie spesso incomplete e confuse sulla diffusione dell’epidemia da Covid-19 e a questo contribuiscono anche i vertici dell’Asp che non forniscono regolari informazioni in merito”. E’ quanto comunicano il portavoce del Comitato Civico per la Sanità di Sciacca, Ignazio Cucchiara, e il coordinatore Franco Giordano.

Il Comitato Civico per la Sanità di Sciacca ha indirizzato all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, al direttore generale facente funzioni dell’Asp di Agrigento Alessandro Mazzara, al prefetto di Agrigento e al sindaco di Sciacca una nota per segnalare la mancanza, da parte dell’Asp, di fornire regolarmente, informazioni complete, autentiche e comprensibili sulla diffusione dell’epidemia da Covid-19, sui malati, sulle misure adottate o in corso di adozione, per farvi fronte, e sul significato dei dati comparsi in maniera selvaggia sui media, ma di cui è spesso difficile capire la fonte, il significato e l’attendibilità. “Traspaiono segni – scrivono nella nota il portavoce del Comitato Ignazio Cucchiara e il coordinatore Franco Giordano – di evidente malessere tra i professionisti di ogni livello, che esprimono l’esigenza di un loro coinvolgimento attivo nel monitoraggio dell’evoluzione dell’epidemia e della pianificazione delle strategie per il contenimento della stessa e per il trattamento più efficace dei pazienti con complicanze. Pertanto – concludono Cucchiara e Giordano – si impone che l’asp fornisca con regolarità, nel rispetto delle norme vigenti, ogni informazione utile a rasserenare sia i professionisti, sia le persone che hanno bisogno di continuare a rivolgersi con fiducia al personale che opera nelle strutture ospedaliere del distretto di Sciacca”.

Prorogata al 30 giugno la scadenza di esenzione dal ticket per condizione economica

Nell’ambito delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus Covid-19, l’Assessorato Regionale della Salute ha emanato alcune disposizioni finalizzate a limitare ulteriormente il rischio di contagio.

Per evitare l’assembramento di cittadini negli uffici, gli attestati di esenzione per reddito per condizione economica relativi alle categorie E01, E02, E03 ed E04, rilasciati a seguito di autocertificazione e validi fino al 31 marzo 2020, sono prorogati sino al prossimo 30 giugno 2020, limitatamente agli assistiti per i quali permangono le condizioni di status e reddito certificate. L’assistito, qualora si siano modificate le condizioni reddituali o di stato civile comportanti la perdita del diritto, ha l’obbligo di non avvalersi dell’esenzione al fine di non incorrere in sanzioni.

Ancora al fine di contrastare il contagio da Covid-19, l’Assessorato ha disposto che, per l’assistenza riabilitativa (ex art.26 L. 833/78), l’erogazione delle prestazioni domiciliari, semiresidenziali e ambulatoriali sia temporaneamente sospesa. Sospese anche le visite domiciliari nell’ambito della specialistica ambulatoriale, salvo prestazioni ritenute indifferibili, concordate con lo specialista e previa valutazione del rischio di contagio Covid-19 presso il nucleo familiare dell’assistito. Per ciò che riguarda l’assistenza domiciliare integrata (ADI) viene data facoltà ai servizi competenti delle ASP, ove necessario, di rivalutare e rimodulare gli interventi previsti nei piani assistenziali individuali, limitandone l’erogazione a quelli ritenuti improcrastinabili. Sospese infine anche le prestazioni ambulatoriali di fisiokinesiterapia.

Intensificati i controlli delle forze dell’ordine sulla stretta agli spostamenti, interforze in azione per rispetto delle regole

Proseguono anche oggi i controlli sul territorio per il rispetto delle regole del decreto del Governo per arginare la diffusione del Coronavirus. Impegnati nel servizio di controllo tutte le forze di polizia.

Si continua a controllare chi si trova fuori e scattano le misure per chi viente trovato fuori senza alcun giustificato motivo.

Cinque le denunce formalizzate, dalla polizia Stradale di Agrigento, alla Procura della Repubblica da parte degli agenti. Ma tante, anzi tantissime, sono state le autocertificazioni acquisite. Dichiarazioni che verranno, naturalmente, vagliate nelle prossime ore. E non è escluso che possano scattare nuove, ulteriori, denunce per inosservanza al provvedimento d’autorità.

Truffatori si presentano come esecutori di tamponi per conto dell’Asp, tentativo in un condominio di Palermo

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Indossavano una tuta gialla, mascherine e guant e al citofono hanno detto di essere stati mandati dall’Asp per eseguire tamponi a tappeto su tutti i condomini. E’ successo ieri un grosso condominio di un zona residenziale. Invece, erano truffatori che cercavano solo di entrare in casa. La proprietaria non ha aperto, anche se i due hanno insistito dicendo di essere stati mandati dalla Asp. La donna a questo punto ha detto di essere in quarantena perchè già risultata positiva al virus. Ovviamente non era vero, ma i due si sono impauriti fuggendo a bordo di un motorino.

L’Asp di Palermo ha già ricevuto diverse segnalazioni di casi analoghi.

E ha comunicato che l’esame a domicilio per il rilevamento dell’infezione da Covid-19 “avviene solo dopo la segnalazione del medico di famiglia al Dipartimento di Prevenzione ed a seguito di apposita valutazione condivisa.
    Prima di recarsi al domicilio del paziente, personale dell’Azienda sanitaria avverte telefonicamente l’interessato”.

Era ricercato da 4 anni per rissa, incappa nella rete dei controlli per il Coronavirus e viene arrestato

Continuano a tappeto i controlli su strada dei carabinieri contro la diffusione del coronavirus. Durante uno degli innumerevoli servizi svolti in tutta la provincia di Agrigento, i militari della tenenza di Favara hanno arrestato, ieri pomeriggio, un tunisino trentaduenne sul quale pendeva, da ben quattro anni, un ordine di carcerazione per rissa.

I controlli per l’applicazione delle disposizioni governative emesse in relazione alla nota emergenza del coronavirus proseguono infatti serrati ad Agrigento e in tutti i Comuni della Provincia. Per tutta la settimana, sono andate avanti le verifiche sulla circolazione di automobilisti e pedoni, ricorrendo anche, quando necessario, a numerose autodichiarazioni da parte dei cittadini. Nel corso di uno di questi numerosissimi servizi, per i carabinieri della Tenenza di Favara, si è anche concretizzato un brillante risultato operativo. Nel corso di uno dei molteplici posti di controllo, svolto in via Dei Canali, aveva infatti destato sospetto l’atteggiamento di un soggetto che si aggirava in una delle strade limitrofe. Alla richiesta dei documenti, lo stesso si è dimostrato restìo a sottoporsi alle verifiche di prassi dei militari in tema di rispetto del decreto governativo in atto. È sin da subito sembrato che avesse avuto qualcosa da nascondere. Una volta identificato, i militari hanno infatti scoperto che su quel trentaduenne tunisino pendeva un ordine di carcerazione per una rissa avvenuta ben quattro anni fa ad Avola. Dopo anni di ricerche, quindi, il fuggitivo, su cui pende una condanna alla reclusione, è incappato nell’efficace rete dei controlli predisposta dal Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento, i cui servizi a tappeto andranno avanti, senza sosta, in città e in tutti i paesi della provincia, non solo per l’emergenza in atto, ma anche per l’ottenimento di ulteriori, importanti risultati operativi.

L’imprenditrice antiracket di Castelvetrano: ” Metto a disposizione gli otto posti della mia clinica”.

Ha combattuto la mafia in una citta’ come Castelvetrano e ora, Elena Ferraro, responsabile della Clinica Hermes, Servizi Sanitari Selinuntini di via Natalino Sapegno a Castelvetrano, in piena emergenza sanitaria offre i suoi 8 posti letto della sua struttura e la rianimazione , qualora servissero a disposizione.

Non ha avuto alcun tentennamento quando di fronte ad un parente del superlatitante che gli chiedeva soldi ha immediatamente denunciato l’estorsione, ora ha subito espresso la sua disponibilita’. La Ferraro ha parlato con l’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza, che ha favorito il contatto con il direttore generale dell’Asp di Trapani , per mettere a disposizione tutto il piano superiore destinato all’attività di Day Surgery con 8 posti letto serviti da aspirazione e ossigenoterapia centralizzata: gas centralizzato di ossigeno, protossido di azoto e vuoto. La sala operatoria è provvista di apparecchio di ventilazione per anestesia e rianimazione con monito

Coronavirus: Musumeci, blocco di tutti i collegamenti

Sospensione dei collegamenti aerei, nazionali e internazionali, a eccezione di due voli al giorno tra Roma e Palermo/Catania; blocco di tutti i servizi automobilistici interregionali e dei servizi marittimi per il trasporto dei passeggeri, garantendo solo quello merci. Sono alcune delle prossime iniziative che il ministro dei Trasporti Paola De Micheli si appresta ad adottare, su richiesta del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per contenere il contagio del Coronavirus nell’Isola.
Saranno possibili gli spostamenti per i passeggeri da Villa San Giovanni e Reggio Calabria a Messina e viceversa, ma solo per comprovate esigenze di lavoro o di salute. Con Roma sarà mantenuto un solo treno intercity al giorno. Il governatore ha chiesto anche al ministro della Salute, Roberto Speranza, i necessari controlli sanitari alla partenza sia per i passeggeri che per i conducenti di mezzi di trasporto merci.

Io resto a casa: si moltiplicano i contributi social, Nana’ suona il sax e la libraia legge favole

Uno chef apre le porte della sua cucina proponendo le ricette accompagnato dalle sue bimbe. Angelo Pumilia della Foresteria Planeta ha deciso di dispensare la sua arte tra i fornelli al popolo del web che in questi giorni resta a casa, mentre Nana’ Gulino, musicista saccense ha regalato una session musicale al sax (La trovate nel video a corredo)

E ancora la libraia Ornella Gulino, titolare della libreria Ubik di via Licata, presentata ad ogni appuntamento quotidiano dalla sua piccola Lara, racconta favole per i più piccoli su Instagram.

E’ l’altra faccia del Coronavirus, quella di chi rimane a casa e cerca un modo per occupare il tempo rendendosi utile anche agli altri. E’ la faccia di un’Italia spaventata da questo male che sembra senza fine e che dalle cucine e dai salotti delle proprie dimore cerca di farsi coraggio.

Messa in streaming alla chiesa dei Cappuccini di Sciacca, i frati: “Un pensiero ad anziani ed ammalati”

Frà Michele Barone, parroco della chiesa dei Cappuccini, oggi ha celebrato la messa in streaming. In un’intervista rilasciata a Risoluto.it ha commentato il vangelo di oggi e rivolto un particolare pensiero ad anziani ed ammalati.

“Ed anche a tutti coloro – afferma – che non avendo uno stipendio e non potendo andare a lavorare vivono questo momento con angoscia ancora maggiore”

Dalla chiesa al sindacato, altri appelli a potenziare le strutture ospedaliere agrigentine

“La difficile realtà determinata da questa nuova infezione causata dal cosiddetto coronavirus, rischia di mettere in ginocchio il sistema della sanità provinciale. La Sicilia negli ultimi vent’anni ha subito una lunga serie di tagli indiscriminati che hanno ridotto la capacità di risposta alle domande, di salute a volte anche complesse, i cui effetti, oggi più che mai diventano evidenti anche a chi forse aveva ampiamente sottovalutato l’importanza di avere un solido servizio sanitario”.

Lo scrivono don Mario Sorce, Salvatore Pezzino, Alfonso Buscemi, Emanuele Gallo e Gero Acquisto, aggiungendo che “Agrigento con i suoi cinque presidi ospedalieri, è in grado di garantire soltanto 16 posti letto suddivisi con Sciacca ed Agrigento. Alla luce di ciò una valida risposta potrebbe arrivare da una rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero “Fatelli Parlapiano di Ribera, il cui depotenziamento di questi ultimi anni ha liberato interi reparti di degenza che oggi, potrebbero essere utilizzati per tale scopo. Questa scelta permetterebbe in tempi rapidi di fronteggiare una potenziale richiesta di posti letto alleggerendo gli importanti carichi di lavoro degli altri presidi ospedalieri provinciali. Invece, apprendiamo da una nota stampa, che l’Asp di Agrigento avrebbe siglato un’importante accordo per la gestione di pazienti affetti da covid-19, e non solo, con l’Asp di Caltanissetta. Questo accordo però, non prevede nessun incremento di posti letto ad alta e media intensità di cure, tanto meno la realizzazione cosi come previsto dalla rete ospedaliera di reparti di pneumologia e malattie infettive. Riteniamo tutto che questo servirà soltanto a spalmare a tasso invariato di incremento di posti letto, i pazienti in giro per le due province”.
Per il segretario della Camera del Lavoro di Sciacca, Franco Zammuto, “non vuole allarmare nessuno e ringrazia tutto il personale sanitario giornalmente impegnato in questa battaglia così come si compiace del senso civile della popolazione che sta pedissequamente rispettando le disposizioni emanate dalle autorità competenti”, ma aggiunge che “chiarezza va fatta per evitare che lo sforzo e l’impegno di tutti venga vanificato da balbettii, incertezze, titubanze che non sono assolutamente accettabili. Stiamo parlando di Pandemia”.