Coronavirus a Sciacca, tredici gli attuali positivi dopo quaranta giorni dall’inizio dell’emergenza

Sono tredici gli attuali positivi a Sciacca secondo i dati in possesso del primo cittadino. I report dell’Asp di Agrigento continuano a riportare 23 contagiati da Covid-19, ma non tiene conto dei guariti e deceduti.

Sette le persone guarite al momento secondo quanto appreso e comunicato al primo cittadino. Compreso il medico del Giovanni Paolo II che per primo si è sentito male lo scorso cinque marzo facendo scattare immediatamente l’attenzione sul Giovanni Paolo II di Sciacca, luogo rivelatosi poi del primo focolaio in provincia.

Tre persone, invece delle tre contagiate sono decedute. Si tratta di tre anziani che si trovavano ricoverati nel reparto di medicina quando il primo caso e’ esploso nel nosocomio saccense. Due uomini e una donna gia’ degenti della struttura da qualche giorno e morte dopo aver contratto il virus per le complicanze.

A Sciacca risultano in isolamento domiciliare, 476 soggetti, sono tutte persone tornate a Sciacca dopo le misure di restrizione e che si sono autodenunciate. Di questi 476 in elenco,
184 hanno effettuato tampone e ricevuto esito negativo, mentre 66 persone sono in attesa dell’esito del prelievo rino-faringeo. Mentre
226 persone non hanno ancora effettuato il tampone e alcuni di questi stanno ancora osservando il trascorrere del termine del periodo di quarantena.

Il coronavirus non ferma i furti, due arresti a Licata perché tentavano di rubare gli infissi di una scuola chiusa

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Un licatese di 26 anni e un marocchino di 42 anni sono stati arrestati dai carabinieri di Agrigento mentre tentavano di rubare degli infissi all’interno del liceo Psicopedagogico di Licata.

I militari, dopo aver ricevuto una segnalazione anonima che informava di alcuni movimenti sospetti all’interno del liceo di contrada Piano Bugiadas, si sono immediatamente recati nel posto e, una volta entrati all’interno della scuola, hanno colto in flagrante i due mentre stavano smontando gli infissi. Ammanettati, sul posto sono arrivati anche i tecnici del Comune di Licata che, constatato il danneggiamento dell’istituto ed il tentato furto degli infissi, hanno ricevuto indietro dai carabinieri la refurtiva, nella speranza di poter riparare i danni.

I due uomini autori del furto sono stati invece portati in caserma e, una volta informata l’Autorità Giudiziaria, nelle proprie abitazioni, dove rimarranno agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Purtroppo, in questo periodo di sospensione delle attività didattiche, il rischio di furti nelle scuole è alto. Anche l’attenzione dei carabinieri rimane alta, come dimostrato a Licata.

La sospensione dei ruoli del consorzio di bonifica, il Copagri di Sciacca: “Non basta, per l’agricoltura ci vuole ben altro” (Intervista)

Sono sospesi i ruoli istituzionali e irrigui dei Consorzi di bonifica dell’ultimo triennio. E’ previsto dalla finanziaria emergenziale della Regione, di soli 26 articoli, per attivare misure di contrasto agli effetti economici negativi del Coronavirus in Sicilia.

Il governo Musumeci ha riscritto la manovra per il 2020 e l’ha già inviata all’Assemblea regionale siciliana, per l’avvio dell’iter di approvazione. 

Per il Copagri di Sciacca servono altre misure per l’agricoltura, fortemente colpita anche dall’emergenza Coronavirus. Ne parla Nino Indelicato in un’intervista a Risoluto.it

Consegnati negli ospedali di Sciacca e Ribera dispositivi di protezione da gruppi religiosi di Calamonaci, Lucca e Villafranca Sicula

I gruppi religiosi di San Giovanni Battista di Calamonaci, Lucca e Villafranca Sicula hanno consegnato per gli ospedali di Sciacca e di Ribera presidi di protezione acquistati grazie a una raccolta effettuata.

Alla consegna è intervenuto, tra gli altri, il sindaco di Calamonaci, Pino Spinelli. La consegna è stata effettuata direttamente dai gruppi religiosi sia agli operatori sanitari che operano nel presidio di Ribera che a quelli impegnati al Giovanni paolo II di Sciacca.

Sciacca piange Lidia Liotta, l’infermiera che era tornata al lavoro dopo la febbre e morta per Coronavirus

“Resterai sempre nei nostri cuori”: ecco lo striscione che e’ stato realizzato per Lidia Liotta, l’infermiera saccense che lavorava nella casa di riposo di Predore, in provincia di Bergamo e deceduta oggi per una emorragia cerebrale dopo giorni di lotta nell’ospedale di Ome contro il Coronavirus. Lidia abitava da tempo in Lombardia insieme al marito anche lui saccense e dipendente di un comune della provincia bergamasca. Avevano una figlia, una ragazza di vent’anni.

Lidia era legatissima a Sciacca dove tornava per trascorrere le vacanze con i suoi familiari, oggi la notizia del suo decesso si è rapidamente diffusa anche in citta’ tra lo sgomento di chi la conosceva.

” Sciacca piange – ha scritto la sindaca Francesca Valenti su Facebook – per la morte della concittadina Lidia Liotta, infermiera in prima linea rimasta vittima del coronavirus, e addolorata si stringe alla Sua famiglia”.

“Lidia Liotta – ha scritto invece, in una nota il presidente del consiglio comunale di Sciacca, Pasquale Montalbano in rappresentanza dell’intero consiglio – era una professionista di straordinario valore, morale, professionale e umano, una donna coraggiosa dedita a servire gli altri. Un’eroina del nostro tempo, la cui scomparsa rende ancora più doloroso questo frangente”.

L’infermiera si era sentita male a fine febbraio quando aveva accusato febbre e altri sintomi compatibili con il Coronavirus, ma nessun tampone sarebbe stato eseguito allora, secondo quanto riferisce un familiare su un post su Facebook per ricordare la donna. Dopo una prima non stabile ripresa era tornata al proprio lavoro a Villa Serena per un turno di parecchie ore poiché il personale era ormai risicato per l’insorgere dell’emergenza. Al termine del turno lavorativo, si e’ sentita nuovamente male ed e’ dovuta ricorrere alle cure ospedaliere dove dopo giorni di lotta, la saccense si e’ spenta. La residenza sanitaria assistita dove lavorava Lidia sarebbe stata chiusa e gli anziani ospiti dirottati altrove. Diversi i decessi che si sono registrati tra gli ospiti sempre a causa del Covid-19.


Il docente rientrato in Sicilia: “perché non semplificare la procedura di registrazione?”

Filippo Moschitta, docente di Lett. Italiana in un liceo emiliano, è rientrato ieri a Menfi ed oggi si trova isolato in quarantena evitando ogni tipo di contatto con la famiglia. Risoluto lo ha contattato per ascoltare la sua esperienza con i vari adempimenti al suo rientro in Sicilia

Primo incontro tra sindaci della provincia e il neo prefetto Maria Rita Cocciufa

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La prima volta che il neo prefetto di Agrigento ha potuto incontrare tutti i primi cittadini della provincia sebbene in videoconferenza come le norme sull’emergenza impongono.

Maria Rita Cocciufa insediatasi appena due giorni fa, ha voluto subito conoscere i sindaci dei comuni agrigentini e per loro ha riservato parole di incoraggiamento e allo stesso tempo, mostrandosi aperta e disponibile per una proficua collaborazione visto il periodo difficile che dovrà portare anche ad una ripartenza delle attività produttive.

Firenze: “A Sciacca si effettuano tutti i ricoveri e dopo l’emergenza strada spianata per i reparti di Malattie Infettive e Pneumologia”

La questione dei ricoveri di Medicina e la prospettiva degli ospedali di Sciacca e Ribera superata la fase dell’emergenza. Il commissario per l’emergenza Coronavirus negli ospedali di Sciacca e Ribera, Alberto Firenze, risponde oggi su questi due aspetti che hanno caratterizzato il dibattito negli ultimi giorni.

Per i ricoveri in Medicina Firenze riferisce che si possono effettuare a Sciacca e che l’Asp quando si temeva il picco di contagi di Coronavirus ha stipulato convenzioni con le strutture private e questo per tutti gli ospedali della provincia.

“Tutto quello che è stato acquistato potrà essere utilizzato anche dopo l’emergenza”, aggiunge Firenze che parla della prospettiva delle unità operative di Malattie Infettive e Pneumologia.

Parte l’iter per l’approvazione della manovra finanziaria regionale 2020, previsti interventi per il settore agricolo

I Sindaci di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Ribera, Sciacca e Villafranca Sicula, hanno scritto all’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera ringranziandolo per aver tenuto in considerazione le istanze degli agricoltori per la sospensione immediata dei ruoli emessi dal Consorzio di Bonifica per il triennio 2017/2019 e della sospensione dell’emissione della bollettazione per l’anno corrente.

“Prendiamo atto con piacere che nella manovra finanziaria regionale per il 2020, approntata per l’emergenza e per attivare misure di contrasto agli effetti economici negativi del coronavirus in Sicilia, presentata ieri all’Assemblea Regionale siciliana, per l’avvio dell’iter di approvazione, sono presenti primi interventi per il settore agricolo”. E’ quanto scrivono in una nota i sindaci di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Ribera, Sciacca e Villafranca Sicula, all’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera.
“L’ aver inserito in finanziaria all’art. 6, in particolare, la sospensione dei versamenti, che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 ottobre 2020 relativi ai ruoli istituzionali ed irrigui emessi dal consorzio di Bonifica della Sicilia relativi al triennio 2017/2019 fino al 30 novembre 2020 – scrivono – rappresenta un primo passo importante e una risposta immediata a quanto le abbiamo rappresentato nelle scorse settimane circa le preoccupazioni che come Amministrazioni raccoglievamo dai nostri agricoltori, a cominciare in primis dal problema dei canoni irrigui emessi dal consorzio di Bonifica AG3.
Le restrizioni alla circolazione, giustamente imposte dalle varie ordinanze Regionali e Nazionali, unite alla già difficile reperibilità di manodopera stagionale, rappresentano un ulteriore aggravio alla già difficile situazione attuale del nostro comparto agricolo a causa di un fenomeno abbastanza inconsueto verificatosi nei primi mesi dell’anno caratterizzato dalla mancanza di piogge accompagnato da temperature molto al di sopra delle medie stagionali, per non dire estive, che hanno prodotto ritardi a carico delle produzioni cerealicole ed anticipi di fioritura per quelle arboree. I Sindaci scriventi, pertanto, Le chiedono una riunione operativa per proporre e programmare ulteriori misure a sostegno delle imprese agricole anche alla luce dello stato di crisi per il settore dell’agricoltura, agroalimentare e agrituristico, conseguente all’emergenza Covid-19, dichiarato dal governo regionale in data 9 aprile 2020. Fiduciosi della sua attenzione sui temi esposti inerenti il nostro territorio, ritenendo indifferibile e necessario concertare azioni e assicurare soluzioni immediate atte a sostenere la nostra agricoltura rimaniamo in attesa di un suo riscontro alla presente”.

Sicilia, si avviano i test sierologici per il Covid 19 e c’è l’elenco delle categorie che dovranno effettuarli

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E’ in partenza anche in Sicilia il nuovo test seriologico per il Covid-19. Dopo il parere del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-19 nell’Isola, il governo Musumeci ha avviato l’iniziativa indicando le categorie che dovranno sottoporsi al controllo.

I test seriologici sono di due tipologie (qualitativi e quantitativi), e serviranno alla rilevazione di anticorpi IgG e IgM anti-Sars-Cov2. Saranno complementari al tampone rinofaringeo, che continuerà ad essere adoperato per i soggetti sintomatici, paucisintomatici, per coloro che sono entrati in contatti con persone positive al virus e per tutti i cittadini individuati dalle circolari del ministero della Salute e dalle ordinanze del presidente della Regione.

Nello specifico, il test quantitativo per la ricerca degli anticorpi verrà effettuato sul personale dei Covid Hospital, dei reparti dedicati alla cura del Covid e dell’emergenza sanitaria (compresi tutti gli operatori della Seus). Ma anche sui dipendenti delle strutture di ricovero pubbliche e private non Covid, sul personale delle Usca (Unità sanitarie di continuità assistenziale) e delle Asp impegnato nell’esecuzione dei test, sui medici di Medicina generale e pediatri di libera scelta e sugli operatori dei Presidi di continuità assistenziale. Test quantitativi anche sui ricoverati e su personale delle Rsa, delle Cta, delle Case di riposo, così come sui medici in servizio nelle carceri, sugli agenti della polizia penitenziaria e sui detenuti.

I test rapidi qualitativi con card, invece, saranno estesi ad un’ampia parte della popolazione, seguendo un preciso ordine di priorità a partire dalle Forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia locale), Vigili del fuoco, i militari delle Forze armate destinati a fronteggiare l’emergenza Covid e il personale che deve recarse nelle isole minori per motivi di lavoro. Il test verrà esteso anche ad un target di cittadini residenti o domiciliati all’interno delle “zone rosse” di Agira, Salemi, Troina e Villafrati, ma anche sui volontari impegnati nell’emergenza sanitaria e sul personale dell’amministrazione giudiziaria. In vista dall’allentamento delle misure restrittive, è stata prevista l’effettuazione del test qualitativo rapido anche sui dipendenti della Grande distribuzione organizzata, dei negozi alimentari e di altri esercizi commerciali autorizzati all’apertura nel periodo di lockdown.

Per quanto riguarda gli operatori delle strutture sanitarie private accreditate, le aziende del Sistema sanitario regionale, gli Ordini provinciali dei medici e degli odontoiatri, i nove prefetti all’Anci Sicilia e il provvitore regionale dell’amministrazione penitenziaria l’assessorato alla Salute chiarisce che i soggetti appartenenti a queste categorie potranno essere integrati in base all’andamento epidemiologico.

I test verranno eseguiti in tutte le Asp. Tutte le strutture dotate di proprio personale medico potranno ritirare i kit presso l’Asp territorialmente competente, eseguire i test e inviare i dati al dipartimento di prevenzione di riferimento.

Inoltre, anche i professionisti privati che operano nell’ambito sanitario potranno eseguire il test in autonomia a tutela dei propri pazienti.