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Rimessi in libertà con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria i due giovani menfitani fermati con un panetto di hashish
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Rosario Di Gioia, ha convalidato l’arresto per droga di due giovani menfitani operato dai carabinieri, disponendo nei loro confronti l’obbligo di presentazione, tre volte alla settimana, alla polizia giudiziaria. Francesco Sabella e Rosario Gianluca Ruggia, entrambi ventenni, erato stati posti ai domiciliari. Nell’udienza di convalida avrebbero sostenuto la tesi dell’uso personale di circa 100 grammi di hashish. Sono stati fermati sulla scorrimento veloce per Palermo. A quanto pare sarebbero partiti da Sambuca ed erano diretti a Menfi. Ruggia, passeggero dell’Alfa condotta da Sabella, avrebbe cercato di far cadere fuori dalla vettura il panetto di hashish. Sono tornati in libertà, con obbligo di presentazione alla pg. Sabella è difeso dall’avvocato Aurelio Riportella e Ruggia dall’avvocato Alberto Di Carlo.
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Il Comune di Montevago vuole acquisire beni confiscati alla mafia da affidare a scopi sociali
“Il comune di Montevago, così come deliberato dal consiglio comunale, ha manifestato l’interesse all’acquisizione dei beni confiscati alla mafia ricadenti nel proprio territorio al fine di realizzare progetti sociali”. Lo spiega il sindaco della città termale, Margherita La Rocca Ruvolo, al termine della conferenza di servizi provinciale indetta dall’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati e svoltasi oggi alla prefettura di Agrigento.
Sono complessivamente 14 gli immobili confiscati a Montevago, solo 11 quelli che potranno essere utilizzati, poiché 3 si trovano nel vecchio centro distrutto dal terremoto del ’68 e non sarà possibile riutilizzarli. Adesso si attende dall’Anbsc l’emanazione del decreto di destinazione dei beni al comune che, con proprio regolamento, stabilirà poi come affidarli a fini sociali.
“Durante l’incontro in prefettura – aggiunge il sindaco di Montevago – si è parlato anche della Calcestruzzi Belice, sulla questione c’è la massima attenzione da parte di tutti. Per quanto riguarda i locali dell’azienda si stanno valutando varie ipotesi per la fruizione di questo posto che non può essere lasciato in abbandono. Ritengo importante e necessario che vengano restituiti alla comunità i beni sottratti a circuiti illegali per il loro riutilizzo a fini sociali e per la valorizzazione del territorio”.
Mercoledì scorso, il Prefetto di Agrigento, Dario Caputo, insieme al sindaco di Montevago, ha visitato la Calcestruzzi Belice. “Un ringraziamento – conclude Margherita La Rocca Ruvolo – va al Prefetto Caputo per la grande sensibilità mostrata oggi e mercoledì scorso quando, visitando la Calcetruzzi Belice, ha espresso solidarietà ai lavoratori impegnati in questi mesi in una lunga battaglia per il lavoro ed è rimasto colpito dalla grandezza dell’impianto estrattivo e degli uffici impegnandosi ad affrontare, con l’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati, eventuali ulteriori difficoltà che si dovessero frapporre all’ottimale gestione di questo patrimonio che non può essere disperso”.