La nave ribattezzata “dei bimbi migranti” è approdata a Palermo

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È stata ribattezzata la nave dei bambini: la Aquarius di Sos Mediterranee è arrivata al Molo Quattroventi del porto di Palermo con a bordo 606 migranti soccorsi in questi giorni nel canale di Sicilia, tra i quali 241 minori. Sono accolti dalla task force della prefettura di Palermo. I profughi provengono da diversi Paesi: Siria, Egitto, Mali, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Sudan, Marocco, Somalia, Eritrea, Senegal, Camerun, Nigeria, Liberia, Etiopia, Algeria, Ghana, Benin, Gambia, Yemen. Un naufrago su tre è un minore – spiegano da Sos Mediterranee -A bordo ci sono anche 11 donne incinte, di cui due al nono mese di gravidanza, e un neonato di appena una settimana sono stati subito presi in carico dalla ostetrica di Medici senza Frontiere.

Un’altra tragedia sul lavoro a Naro: muore agricoltore travolto dal suo trattore

Pochi giorni dopo l’incidente alla Diga Furore, costato la vita di due operai, a Naro si è registrata un’altra tragedia. A perdere la vita stavolta è stato Ignazio Schembri 58 anni, bracciante agricolo del luogo, travolto dal trattore che stava guidando. La dinamica dell’incidente è tutta ancora da chiarire, ma anche questo episodio va a rinfoltire quello che secondo la Cgil di Agrigento è possibile definire “un bollettino di guerra nelle campagne agrigentine che non vuole arrestarsi”. La statistica rivela che in Italia c’è quasi un morto ogni due giorni per incidenti che coinvolgono trattori agricoli. La mortalità nei campi per incidenti con mezzi agricoli ha assunto ormai connotati assordanti e drammatici. A giudizio della Cgil di Agrigento, in una nota firmata da Massimo Raso e Peppe Di Franco, vanno ricercati i motivi di questo assurdo tragico risultato che pesa enormemente sulla nostra agricoltura e vanno accelerate le previste misure di protezione per abbassare ancora questo trend, con strumenti di sicurezza attivabili e utilizzati sui mezzi stessi, oltre ad una sempre più necessaria formazione dei conducenti che però ha già visto rinviare al 31 dicembre l’entrata in vigore delle disposizioni sul cosidetto “patentino” ovvero l’obbligo di abilitazione all’uso delle trattrici e di altre macchine operatrici utilizzate in agricoltura. (foto: Grandangolo Agrigento)

Sindaca e professoressa, Francesca Valenti: “Il mio impegno da prof, non toglie tempo alla città”

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Mi è stato riferito da chi lavora in Comune che non si era mai visto un sindaco che si presenta ogni mattina in ufficio alle otto in punto. Svelando questo aneddoto, la sindaca risponde alle polemiche dell’opposizione dopo la notizia di stampa del mantenimento del suo rapporto di lavoro con l’università di Palermo. La sindaca che oggi si trova a Ischia per partecipare ad un incontro di Federterme che reputa importantissimo per gli sviluppi della riapertura delle Terme di Sciacca, vicenda bloccata dalla stasi del momento elettorale, giudica “incredibili” le polemiche dell’opposizione per aver conservato entrambi gli incarichi”. I gruppi di centrodestra “Sciacca al Centro”, “Alternativa Popolare”, “Progetto Sciacca”, “Udc” e “Forza Italia” sono intervenuti oggi  con una nota infuocata sulla notizia: “Sindaco dunque Part time – scrivono – Cosi come il suo vice. Le cariche che Valenti e Bellanca ricoprono non hanno minimamente spinto il loro senso di responsabilità nella possibile scelta di dedicarsi h24 alla amministrazione della città. Peccato! Eppure eravamo abituati ad una amministrazione che si dedicava interamente, per tutto l’arco della giornata, allo sviluppo della città. Storia passata. Dunque auspichiamo che il Sindaco, in breve tempo, delucidi alla città quanto abbiamo evidenziato. Lo delucidi con chiarezza e con onesta intellettuale. Di una cosa però dobbiamo dare merito a questa Amministrazione. Il famoso slogan “Mai più cinque anni cosi” in questo caso ha fatto segno. Mai più infatti a cinque anni con un Sindaco ed un’amministrazione estremamente presente. Si, invece, a cinque anni di part time dove ognuno continua a svolgere la propria attività professionale, ritagliando, negli spazi liberi, un po’ di tempo da dedicare alla città di Sciacca”. “Il mio contratto con l’università – ribatte però  la Valenti –  non toglie assolutamente tempo o spazio al mio costante lavoro come prima cittadina, ho solo scelto l’indennità dimezzata tra le altre cose gravando ancor meno sulle casse del Comune di Sciacca. Ciò non vuol dire che non sono un sindaco a tempo pieno, considero davvero sterile quanto contestato dall’opposizione”.    

Minacciava di buttarsi dal ponte della Perriera, saccense arrestato per stalking nei confronti dell’ex moglie

Un quarantatreenne di Sciacca, M.C, è stato arrestato dalla Polizia per stalking nei confronti dell’ex moglie. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato dopo che l’uomo, avrebbe tentato più volte, di entrare nell’abitazione in cui vive la donna. L’avrebbe pure minacciata con un bastone. Prima che scattasse l’arresto, il saccense avrebbe minacciato di lanciarsi dal ponte della Perriera per indurre la donna a farlo entrare in casa. Il quarantatreenne che ha precedenti specifici, si trova adesso agli arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca. E’ difeso dall’avvocato Mauro Tirnetta. Nelle stesse ore gli agenti del Commissariato di Sciacca, in collaborazione con il Nucleo Anticrimine di Palermo, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio durante il quale sono stati fermati oltre cento veicoli e identificate duecento persone. Sequestrata l’auto di un saccense, priva di assicurazione. All’uomo, un trentenne, che avrebbe tentato la fuga, è stata elevata una sanzione di due mila euro.

Incontra la Juve dopo la paura in piazza San Carlo, la famiglia Nucci insieme ai campioni bianconeri

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A giugno scorso, la famiglia Nucci, si trovava in piazza San Carlo per assistere dal maxi schermo collocato nella piazza, alla finale di Champions Juve -Real quando Sergio e la moglie Laura e i tre figli rimasero coinvolti nella calca creata dal falso allarme bomba. Nel panico generale della folla, la moglie Laura e una delle figlie, rimasero ferite così come altre 1400 persone quella sera e dove purtroppo, ha trovato successivamente anche la morte una trentenne per le gravi ferite riportate durante una serata di calcio che sarebbe dovuta essere una festa dello sport e invece, si è trasformata in una tragedia assurda. Per fortuna, le ferite riportate da Laura e da una delle piccole di casa Nucci, non erano gravi e dopo qualche settimana di ospedale, questa famiglia, dal cuore rigorosamente bianconero, è potuta tornare alla normalità. Adesso, la famiglia che ha messo alle spalle la brutta esperienza di qualche mese fa, ha potuto vivere momenti di gioia con un incontro organizzato appositamente dal Club della squadra che ha permesso alla famiglia Nucci di poter incontrare i propri beniamini come potete vedere nello scatto qui che immortala Sergio e Laura Nucci insieme al campione Paulo Dybala.

L’oncologia di Sciacca potrebbe perdere uno dei due medici rimasti: l’ASP di Catania gli offre assunzione a tempo indeterminato

Dopo il caso culminato negli anni scorsi con il discusso addio a Sciacca di Franco Verderame, l’oncologia, unità operativa semplice (sic!) del Giovanni Paolo II di Sciacca, si accinge a perdere un altro medico. Il dottor Domenico Santangelo, infatti, che dal 2004 presta servizio con contratti a tempo determinato puntualmente rinnovati, tra un mese potrebbe prendere servizio all’Asp di Catania. A scorrimento di una graduatoria del 2011, come si evince dal sito internet dell’Azienda Sanitaria Provinciale catanese, il medico saccense è stato individuato come vincitore di concorso, e tra un mese potrebbe prendere servizio con un contratto a tempo indeterminato. Destinazione probabile: il “Gravina e Santo Pietro” di Caltagirone. Questo significherebbe il definitivo smantellamento dell’oncologia medica di Sciacca, che rimarrebbe (a meno che non si pensi di trovare una soluzione) con un solo medico, ossia la dottoressa Gabriella Bini. Il dottor Santangelo, dopo 13 anni, probabilmente, potrebbe avere acquisito il diritto ad un’assunzione definitiva anche a Sciacca. Ma è una nuova vertenza, quella dell’oncologia, che si inserisce nella crisi della sanità saccense, già in gravissime ambasce (dall’area di emergenza alla questione dell’ortopedia sollevata nelle scorse ore dal Tribunale dei diritti del malato). Si rinfoltisce, evidentemente, la lista di chiarimenti da pretendere dal commissario straordinario Gervasio Venuti, a cui stamattina il sindaco Francesca Valenti ha chiesto un incontro alla presenza della Commissione consiliare Sanità e del Comitato civico per la Sanità di Sciacca.

Si torna a sperare che Denise Pipitone sia ancora viva: ieri sera il caso a “Chi l’ha visto?”

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Un esame accurato del DNA su tutte le impronte rilevate dagli investigatori in vari luoghi e su diverse auto. È questo ciò che ha disposto la procura della Repubblica di Marsala in ordine ai nuovi accertamenti richiesti dall’avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta e da Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo quando aveva appena 4 anni. Un esame che tende ad accertare la possibile presenza della piccola in qualche luogo o su qualche auto dopo il sequestro. Piera Maggio, intanto, ha ricevuto la foto di una bimba che ha una forte rassomiglianza con Denise. Foto mostrata ieri nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?”, di Federica Sciarelli. Denise oggi avrebbe 17 anni. Il mistero sulla sua scomparsa rimane intatto dalle 12 di quell’1 settembre, quando della bambina che stava giocando sul marciapiede vicino alla sua abitazione, in via Domenico la Bruna, non si trovarono più tracce. L’unica imputata nel processo, che si è concluso in Cassazione lo scorso 19 aprile, era la sorellastra Jessica Pulizzi, nel 2004 minorenne. La suprema corte ha confermato l’assoluzione nei due gradi di giudizio, pronunciata dal tribunale di Marsala e dalla corte d’appello di Palermo. Un secondo imputato, il fidanzato di Jessica, l’italo-tunisino Gaspare Chaleb, era accusato di false dichiarazioni al pm, ma uscì presto dal processo per la prescrizione del reato.

Eletto il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sciacca, Giuseppe Livio presidente

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Eletto questa sera il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sciacca. Ne parte nove dei dieci candidati alla carica di consigliere: Giuseppe Livio, Vincenzo Cucchiara, Giuseppe Stassi, Carmela Bacino, Enrico Di Benedetto, Anna Maria Petruzzelli, Agata Li Bassi, Calogero Lanzarone  e Antonino Tornarmbè. Livio assumerà la carica di presidente, Stassi di segretario e Tornambè di Tesoriere. Hanno votato 312 dei 409 iscritti all’Ordine. Non è stata eletta l’avvocato Valeria Ingoglia.

“Non sono razzista ma…”: infuria il dibattito sui social dopo l’ennesimo sbarco

Puntuali come un orologio svizzero, si moltiplicano i commenti sui social a seguito dell’ennesimo approdo a Sciacca di migranti. Approdo che si inquadra nell’ambito di quelli che qualcuno si ostina a definire “sbarchi fantasma”, malgrado questi fantasmi siano fatti di carne, ossa e dignità. La cosiddetta “rotta tunisina” ha già registrato almeno una mezza dozzina di arrivi, ai più “indesiderati”, per non dire “indesiderabili”. E così è scattato il festival dei commenti più o meno xenofobi, con punte di violenza verbale inaudita, soprattutto se espressione di pensieri rivolti da essere umano ad essere umano. Del tipo: “Bruciateli”, “Affondateli”, “Uccideteli” e via discorrendo. Perché all’immigrato si attribuiscono le colpe di tutto: “vengono qui, ci tolgono il lavoro, stuprano le nostre donne, sono criminali, sono avanzi di galera, puzzano, portano le malattie”. Da cui: “Disinfettate gli autobus”, “Siamo in emergenza”, “Non se ne può più”. Non piace nemnmeno il linguaggio giornalistico. Da qui addirittura i “rimproveri” sulla definizione corretta: non “migranti” ma “clandestini”. L’accezione è quella che deve mettere in risalto l’aspetto illegale della loro presenza sul territorio nazionale. Ma sono tante le cose che non si conoscono. A partire da una legge, quella in vigore, la Bossi-Fini, che fa acqua da tutte le parti, e perfino il più “politically correct” del mondo non può negarlo. Ma quello che viene fuori è comunque un sentimento di intolleranza e di insoddisfazione, che non tiene conto del fatto che molti degli ultimi “clandestini” vengono qui perché a permetterglielo è anche la geografia. In realtà sono diretti in vari paesi europei, non vogliono restare qui Ma l’insoddisfazione confligge con il principio dell’accoglienza, dove il cattolico è intransigente quando deve contestare le Unioni Civili, mentre non lo è più quando si deve evitare che la gente muoia in mare. Contraddizioni dell’era moderna. dove si inserisce perfino l’evoluzione filosofica dell’invidia del cellulare. Non piacciono, in particolare, i richiedenti asilo (a Sciacca ce ne sono alcuni) che vanno in giro con gli auricolari e il telefonino. Come se, essendo nordafricani, non dovessero disporre di supporti tecnologici. L’importante, però, è che tutte qusete considerazioni si aprano con la più tradizionale delle premesse: “Non sono razzista ma…”

Fuga di gas a Palermo, sette lavoratori call center intossicati

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Fuga di gas in via Ugdulena, a Palermo dove è stato evacuato lo stabile che ospita il call center Alicos. Sette i lavoratori intossicati che sono finiti al pronto soccorso. I vigili del fuoco sono intervenuti nella traversa di via Libertà per contenere la perdita che sarebbe stata provocata dalla rottura di un tubo durante gli scavi del programma “Open Fiber”. Sembrerebbe che l’errore degli operai sia stato causato da un calcolo errato sulla mappa dei sottoservizi. Il gas sarebbe arrivato attraverso l’impianto di areazione e le finestre dei locali della vicina via Cordova. Alcuni lavoratori del call center hanno iniziato ad accusare malori dovuti all’inalazione del gas. Così sul posto sono arrivate diverse ambulanze, che hanno portato i lavoratori al pronto soccorso. Le condizioni più serie per un quarantenne (A.S. le iniziali), che è finito in camera iperbarica. Problemi respiratori anche per alcuni lavoratori degli uffici della Corte di Conti, che si trovano nello stesso stabile. Tutto la zona è stata per il momento transennata