Il furto di rame all’albergo di San Calogero a Sciacca, divieto di dimora per gli indagati

Il gip del Tribunale di Sciacca, accogliendo la richiesta della procura della Repubblica, ha disposto il divieto di dimora in provincia di Agrigento per due romeni, di 33 e 29 anni, residenti a Castelvetrano, che erano finiti ai domiciliari, accusati di avere rubato circa 700 chili di cavi in rame dall’albergo di San Calogero, a Sciacca.

I due erano stati fermati dai carabinieri e trovati in possesso di 600 metri di cavi in rame, a bordo di un’Opel Astra. E’ scattato l’arresto per furto aggravato e i due, fratelli, sono stati posti ai domiciliari. I carabinieri, nelle prime ore del mattino di venerdì scorso, hanno effettuato dei controlli e verificato che il furto era stato commesso ai danni dell’albergo di San Calogero, chiuso da molti anni. Valore del rame che era stato rubato circa 15 mila euro.

Defibrillatore al mercato di Ribera in memoria di Ernesta Nis D’Alessandro (Video) 

Questa mattina si è svolta la cerimonia di consegna di un defibrillatore, piazza Matteotti, nell’area in cui si tiene il mercatino del giovedì, a Ribera. Il defibrillatore è stato donato da una cittadina riberese, che ha voluto mantenere l’anonimato, in memoria di Ernesta Nis D’Alessandro.

Questo è il secondo defibrillatore donato in pochi giorni al Comune di Ribera. Il primo è stato consegnato lo scorso 6 settembre grazie all’iniziativa di Riccardo Romano, che ha organizzato una raccolta fondi a cui numerosi riberesi hanno contribuito.

L’importanza di avere un defibrillatore accessibile e funzionante in luoghi pubblici non può essere sottovalutata. Questi dispositivi possono salvare vite umane in caso di emergenza cardiaca, fornendo cure immediate e vitali prima dell’arrivo di personale medico specializzato.

Cabina Enel a San Michele, Bellanca chiede intervento Soprintendenza

“Da anni parte delle cinquecentesche mura medievali della città di Sciacca vengono deturpate da una vetusta cabina Enel in stato di abbandono”. Lo scrive in una nota indirizzata alla Soprintendenza di Agrigento il consigliere comunale Filippo Bellanca chiedendo un intervento urgente.

“Il fatiscente immobile – continua – sorge in prossimità dell’antica
Porta San Calogero, nel quartiere di San Michele.
Si tratta di una degli angoli più suggestivi della cinta muraria che un tempo cingeva al città di Sciacca, una zona negli anni oggetto di importanti interventi di conservazione e tutela da parte della Soprintendenza.
Da decenni si chiede con forza alle autorità cittadine di attivare ogni procedura possibile per fare in modo che il gestore dei servizi elettrici demolisca tale edificio per dare giusto risalto al bene monumentale e valorizzare l’area di San Michele dal punto di vista turistico, sito dove tra l’altro sorgono un bastione, il portale di ingresso al quartiere, un antico bevaio, diverse chiese e un monastero di grande rilievo architettonico. La stessa sezione cittadina di Italia Nostra di recente ha sottolineato il problema e lamentato una scarsa attenzione ai beni monumentali della città”.
La cabina in questi giorni e’ oggetto di un intervento di rifacimento. “Purtroppo – aggiunge Bellanca – ogni richiesta è stata inutile e oggi si assiste addirittura ad un intervento di recupero messa in sicurezza della vecchia infrastruttura del servizio elettrico.
Chiedo alle autorità in indirizzo un urgente ed autorevole intervento per fermare i lavori di manutenzione in corso e predisporre ogni atto possibile affinché si possa arrivare alla immediata demolizione di questa immobile ed alla restituzione alla città di un angolo di storia cittadina”.

La Margheritese stecca la prima di campionato e prepara il debutto in casa

Falsa partenza per la Margheritese sconfitta in trasferta dallo Sport Palermo per 4-2 nella partita d’esordio in Prima categoria dopo la promozione conquistata.

I padroni di casa dello Sport Palermo hanno meritato la vittoria approfittando di un approccio alla partita non ottimale della squadra di mister Filippo Campisi che è apparsa poco concentrata e determinata.

Dopo lo svantaggio per un’autorete, la Margheritese non si scoraggiava e trascinata dal bomber Leonardo Zinna riusciva a ribaltare il risultato portandosi sul 2-1.

Il capocannoniere dello scorso campionato Zinna si conferma implacabile goleador, prima con un preciso diagonale e dopo con una spettacolare rovesciata.

Ma proprio sul finire della prima frazione di gioco lo Sport Palermo riagguantava il pareggio con un preciso tiro che galvanizzava i suoi prima del rientro negli spogliatoi.

E nel secondo tempo arrivavano le altre due reti dello Sport Palermo.

Mister Filippo Campisi e i bianco-rossi sono adesso chiamati ad una reazione in vista dell’esordio casalingo.

Domenica 1 ottobre, al Comunale di Santa Margherita, arriverà il Palermo Calcio Popolare e i bianco-rossi devono riscattarsi con una buona prestazione.

I tifosi bianco-rossi sono pronti a sostenere la squadra del cuore per ottenere la vittoria e i tre punti prima della successiva trasferta a Partanna con il Belice Sport per un derby del Belìce tra due squadre che vogliono disputare un campionato di vertice.

Francesco Sciara

Pericolosa perdita idrica in via Giosuè Carducci a Sciacca

Il coordinamento e i consiglieri comunali della Democrazia Cristiana chiedono con una nota che il comune intervenga per risolvere una perdita idrica che insiste sulla via Giosuè Carducci a Sciacca.

La perdita, infatti, oltre a causare lo spreco di un grande quantitativo d’acqua costituisce pericolo per i motociclisti e i pedoni che transitano nella via.

 “Le immagini mostrano quanto sia urgente che qualcuno intervenga per evitare che si perda ancora acqua per le strade, ma anche per evitare che qualche malcapitato rischi per la propria incolumità” scrivono i consiglieri della Democrazia Cristiana.

“Comprendiamo la mole di segnalazioni in merito alle perdite idriche – continuano – ma siamo costretti ad intervenire, vista l’assenza di risposte. Chiediamo all’amministrazione un intervento urgente e soprattutto risolutivo, senza lasciare la classica transenna che ostruisce per mesi il traffico”.

Scala dei Turchi e’ da oggi di proprietà del comune di Realmonte

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La Scala dei Turchi è da oggi del comune di Realmonte, il bene ha cambiato proprietà. Presso uno studio notarile il legittimo proprietario Ferdinando Sciabbarrà ha donato al comune così il bene.
Presto lo stesso Comune ricorderà questo atto di generosità del mecenate agrigentino con una targa e poi si attiverà per costituire una fondazione, per la gestione di questo importante bene, probabilmente in collaborazione con l’Ente Parco Valle dei Templi, l’Università di Agrigento ed il Libero Consorzio Provinciale di Agrigento.
Mareamico esprime grande soddisfazione per la conclusione della battaglia lunga dieci anni e oggi annuncia che continuerà la consueta attività di controllo del sito.

A Sciacca il secondo memorial “Benedetto Modica”, medico campione di bontà (Video)

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Si svolgerà domani, venerdì 22 settembre, alle 18:30, presso la struttura sportiva Residence Isabella, a Sciacca, il secondo Memorial “Benedetto Modica”. Un evento calcistico a scopo benefico nel ricordo di Benedetto Modica, medico rianimatore ospedaliero e del 118 molto attivo anche nel mondo del volontariato, scomparso prematuramente all’età di 63 anni nell’ottobre del 2021.

Durante la serata si sfideranno diverse squadre composte da medici, infermieri ed operatori sanitari in servizio presso l’ospedale di Sciacca, tutte animate dalla voglia di volere rendere omaggio ad un medico dalle eccezionali doti umane e professionali quale era Benedetto Modica.

L’evento è organizzato su iniziativa dell’infermiere Giovanni Landi e dagli operatori socio-sanitari Gaspare Anello e Domenico Crapanzano.

L’intero incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all’associazione Orazio Capurro, realtà che da diversi anni si spende nel sociale promuovendo e realizzando iniziative di solidarietà, beneficenza, volontariato e di cui Benedetto Modica era un affezionato associato.

Si tratta di un evento che ha già riscontrato notevole successo alla sua prima edizione.

Gli organizzatori e l’associazione Capurro nel ringraziare i numerosi sponsor che hanno già aderito e che sostengono il memorial invitano tutta la cittadinanza a partecipare.

Matteo Messina Denaro, l’ultimo stragista di Cosa Nostra e la sua influenza su Sciacca

Oggi la morte di Matteo Messina Denaro, l’ultimo boss di Cosa Nostra aveva 61 anni e si trovava nel reparto per detenuti dell’ospedale de L’Aquila, dove era ricoverato per un tumore al colon. A gennaio di quest’anno la cattura a Palermo, davanti la clinica Maddalena, dove andava a curarsi. Con la sua morte rimangono nel buio e nel silenzio segreti, nomi e responsabili di innumerevoli crimini. Fin dalla sua cattura ha dichiarato che non avrebbe parlato. E così è stato.

Dopo Riina e Provenzano, era Messina Denaro il capo dei capi. Lui il “puparo”. Prima di prendere il posto di Riina, ne era il più fedele ambasciatore e portavoce.

Come quando Cosa Nostra voleva dare un segnale alla Stato e alla polizia penitenziaria. E di mezzo, in questo caso, c’era pure Sciacca.

Diverse sentenze per mafia hanno dimostrato come il territorio saccense e agrigentino fosse centro nevralgico degli affari di Cosa Nostra. Ne è un esempio la sentenza Avana. Lì si evince il ruolo di Matteo Messina Denaro e i suoi rapporti con il contesto mafioso saccense.

Dalle intercettazioni relative al processo Avana, si viene a conoscenza che Cosa Nostra volesse attuare un’azione ritorsiva contro lo Stato. Secondo quanto riferito dal collaboratore di giustizia Gioacchino La Barbera, all’indomani delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, nel carcere di Pianosa le guardie avrebbero malmenato alcuni reclusi per mafia.

In quel momento Cosa Nostra era in piena guerra contro lo Stato e in crisi la leadership sulla popolazione carceraria mafiosa che chiedeva condizioni diverse e migliori, soprattutto nel penitenziario dell’isola di Pianosa, il carcere dei mafiosi chiuso nel 1998. Gli obiettivi scelti erano alcuni agenti della Polizia Penitenziaria e, tra questi, tre di loro era residenti a Sciacca.

Era Messina Denaro a fare il “puparo”, a dirigere le operazioni, dietro stretto controllo di Riina, almeno fino alla sua cattura avvenuto nel gennaio del ‘93. Poi è lui ad assumere il comando dell’organizzazione e delle operazioni. Da una intercettazione inserita nella sentenza Avana si evince che Matteo Messina Denaro aveva spedito un “pizzino” con il quale chiedeva ai suoi uomini di Agrigento di acquisire informazioni su alcuni agenti residenti a Sciacca.

Si legge nella sentenza: “Appresosi che presso l’Istituto penitenziario dì Pianosa venivano commessi eccessi nei confronti dei detenuti imputati o condannati per associazione mafiosa, Brusca Giovanni, Bagarella Leoluca ed altri fedelissimi di Totò Riina, al fine di porre in essere una esemplare azione ritorsiva e di dare allo Stato un preciso “segnale”, avevano elaborato un progetto di eliminazione “a catena” di agenti di custodia originari di paesi della Sicilia occidentale, che prestassero o avessero prestato servizio in quell’istituto”.

In una conversazione intercettata tra Gioacchino La Barbera e Antonio Gioè, killer fedele ai corleonesi, risalente al 9 febbraio ’93, i due si aggiornano sullo stato del piano:

La Barbera – Matteo che dice?
Gioè – Come Matteo che dice?…
[…]
La Barbera – Le due guardie?
Gioè – Le due guardie che danno legnate.
La Barbera -In provincia di Trapani stanno?
Gioè -Ce ne sono quattro per la provincia di Trapani, di quelle che danno legnate. Incappucciate.
La Barbera – Quelle della Pianosa che danno legnate. Dice che sono incappucciate? O sono Trapanesi?
Gioè: No, perché c’è una guardia (incomprensibile), della provincia di Trapani che viene dalla Pianosa e gli ha raccontato tutte cose…(incompr. ) una decina, no? Quattro sono della provincia di Trapani.
La Barbera – Uh! Uh! Tutti quei nomi di là ancora non sono pronti?…
Gioè – Eh! Ce ne sona quattro della provincia di Trapani, circa tre di Sciacca e uno di Palermo.
La Barbera – Di Palermo? Di dove?
Gioè – Dobbiamo vedere di dov’è. Quelli che hanno preso in provincia di Trapani li hanno intercettati. Ora per quelli di Sciacca, dove stanno. Già loro di un paio sanno dove stanno. Le porte, le case, tutte cose… campanello, … minchia questo appena arriva, … a uno se lo devono portare vivo e non si deve trovare più… Lo devono trovare fatto a pezzi con la roncola
”.

L’attento ai danni degli agenti residenti a Sciacca non verrà mai attuato.

Anni dopo l’Italia e la Sicilia lo ritroverà in manette a Palermo, davanti alla clinica medica dove per anni si era curato. A distanza di 9 mesi, la sua morte porta con sé i misteri e i dubbi sulla sua cattura e sulla sua latitanza, certi che al boss di Cosa Nostra gli appoggi, anche a Sciacca, non mancavano.

Iniziati i lavori al porto del Comune di Sciacca, migliorie infrastrutture e servizi

Sono iniziati i lavori previsti nel progetto “porto” del Comune di Sciacca che ha ottenuto un finanziamento di 250 mila euro. È quanto rendono noto il sindaco Fabio Termine e l’assessore alle Attività Produttive e alle Politiche Comunitarie Francesco Dimino.

“Si tratta – spiegano – di opere importanti per il comparto della pesca, con un investimento che va a migliorare infrastrutture ed attivare servizi nel porto peschereccio a favore soprattutto della marineria. Gli interventi previsti nel progetto riguardano l’impianto di erogazione di energia elettrica e acqua alle imbarcazioni che finalmente entrerà in funzione perché saranno sostituite le attuali colonnine non funzionanti con colonnine nuove e funzionanti. A questo proposito, gli armatori saranno dotati di una chiavetta ricaricabile per usufruire del servizio che sarà attivato. Il progetto prevede, inoltre, la manutenzione straordinaria del mercato dei pescatori con la tinteggiatura della struttura, l’attivazione di un impianto fotovoltaico, la dotazione di una macchina del ghiaccio e di altri strumenti tecnologici. Una volta completati gli interventi, il mercato dei pescatori sarà consegnato alle cooperative della pesca che si occuperanno dell’apertura e della gestione. Il progetto prevede, infine, la collocazione nell’area portuale di elementi di arredo urbano. Il Comune di Sciacca ha presentato istanza di finanziamento alla Regione Siciliana nell’ambito del PO FEAMP 2014/2020, bando di attuazione della misura 1.43 ‘Porti, luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e ripari di pesca’. Ottenuto il finanziamento, gli uffici hanno proceduto con le operazioni di affidamento dei lavori che, ora, sono partiti”.

Nell’esprimere soddisfazione “per il buon esito dell’iter e per la realizzazione di un obiettivo del programma dell’Amministrazione comunale”, il sindaco Fabio Termine e l’assessore Francesco Dimino ringraziano il Settore Lavori Pubblici per l’attività amministrativa e di progettazione svolta.

Santina Interrante di Menfi entra nell’esecutivo nazionale Coldiretti Donne

La menfitana Santina Interrante è stata eletta nel direttivo nazionale di Coldiretti Donne, con la neo presidente nazionale Maria Francesca Serra, durante l’assemblea generale di Coldiretti Donne Impresa tenutasi a Roma, presso Palazzo Rospigliosi.

Santina Interrante, già responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa, è stata scelta per far parte del direttivo nazionale insieme alla neo responsabile nazionale Maria Francesca Serra.

L’assemblea ha inoltre deliberato la composizione del nuovo esecutivo della confederazione. Caterina Ricci (Lazio) e Francesca Gironi (Marche) e sono state nominate vice responsabili nazionali, affiancate da altre figure di spicco come Anna Maria Cascone (Campania), Francesca Biffi (Lombardia), Valentina Galesso (Veneto), Antonella Di Tonno (Abruzzo) e Rita Tamborrino (Puglia).