Accademia di Sicilia, Tanino Bonifacio direttore del “Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea”

ll Senato Accademico, il Direttivo e la Presidenza Accademica, hanno nominato il critico d’arte Tanino Bonifacio coordinatore e direttore del “Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea” dell’Accademia di Sicilia, prestigiosa istituzione culturale che annovera importanti personalità del mondo accademico nazionale.

Il conferimento dell’incarico a Bonifacio sarà attribuito pubblicamente il prossimo 3 giugno al Teatro Politeama di Palermo, in occasione delle celebrazioni delle attività culturali dell’Accademia.

“L’avere attribuito al prof. Tanino Bonifacio un ruolo fondamentale nell’ ambito della Accademia di Sicilia dirigendo il “Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea” – dichiara il Presidente Tommaso Romano – è per il mondo accademico e quello culturale siciliano un evento di forte valore per la sua straordinaria personalità e competenza, da annoverare fra i maggiori storici e critici dell’arte in Italia”.

Così Bonifacio commenta la sua nomina: “Sono veramente grato e onorato per essere stato chiamato a dirigere questo importante Dipartimento dell’Accademia di Sicilia, un incarico di grande responsabilità e di alto profilo culturale che condurrò con dedizione e rigore scientifico che da sempre mi hanno guidato nel lavoro di promozione dell’arte, della cultura e dei sistemi museali”.

Menfitana disconosce il padre e per lo Stato civile risulta inesistente (Video)

Una donna senza nome, una trentenne di Menfi che non risulta iscritta allo Stato Civile del suo Comune e che a breve, dovendo partorire, è preoccupata perché non può fornire in ospedale alcun documento, il proprio codice fiscale. La storia è raccontata oggi dall’avvocato Pietro Alongi, che assiste la donna, sulle colonne del Giornale di Sicilia. La giovane, nata nell’ambito del matrimonio tra i suoi genitori, ha ottenuto il disconoscimento della paternità e poi avanzato istanza al Tribunale di Sciacca per ottenere il riconoscimento da parte del padre biologico che, costituendosi nel giudizio, ha confermato di esserlo. L’udienza al Tribunale di Sciacca è fissata nel prossimo mese di novembre, ma adesso l’avvocato Pietro Alongi, che assiste la donna, ha chiesto che venga anticipata. “E’ stato iniziato il riconoscimento del padre biologico – dice l’avvocato Alongi – e si è in attesa dell’udienza che è fissata a novembre, ma la situazione è che la mia assistita, che a breve dovrà partorire, si trova a non avere alcun cognome perché a seguito della sentenza di disconoscimento c’è stata la trascrizione presso il Comune. Così la mia assistita è inesistente dal punto di vista anagrafico e di Stato civile. Noi abbiamo immediatamente informato il Tribunale di Sciacca con una richiesta di abbreviazione dell’udienza proprio a causa di queste necessità alle quali bisogna dare senza dubbio una risposta”.

Consiglio comunale, scaramucce anche sulle Terme

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Seduta nervosa, quella di ieri sera, del consiglio comunale di Sciacca dove il batti e ribatti tra maggioranza e opposizione non ha risparmiato perfino l’approvazione del documento sulle Terme di Sciacca. Motivo del dibattere: l’emendamento della consigliera Daniela Campione che ha richiesto il cambio dal plurale al singolare, da Comitati a il Comitato”, nel documento approvato dopo la riunione in settimana con i parlamentari del territorio. Una richiesta che ha parecchio arrabbiato l’opposizione con la quale in conferenza dei capigruppo aveva cercato una sintesi in un documento di mediazione. Il consigliere di Fratelli d’Italia, Gaetano Cognata e della lista Messina, Ignazio Bivona hanno deciso di lasciare l’aula al momento del voto dell’emendamento.

Ma e’ stato soprattutto il dibattito politico sul piano Aro a far salire di livello lo scontro tra le parti. La mozione presentata sessanta giorni fa dall’opposizione riguardava l’obbligo per l’amministrazione comunale che dovrà affidare il servizio di gestione dei rifiuti con il nuovo piano Aro, di relazione. L’assessore Salvino Patti si e’ limitato ad un intervento di pochi minuti. Poi gli interventi dai banchi dell’opposizione si sono concentrati sull’annullamento in autotutela della gara ponte, un fatto tecnico che adesso rischia di creare disservizi.

Infine, la seduta si e’ conclusa con l’esame del punto all’ordine del giorno delle società partecipate. Il focus si e’ spostato sulla Propiter, vecchia società nata per il Patto delle Terre Sicane e adesso, non più utilizzata e Aica, la società consortile che negli ultimi due anni ha subito delle perdite. Così come dichiarato in aula dal dirigente dell’Ufficio di ragioneria per le perdite di Aica il Comune di Sciacca deve ancora versare 570 Mila euro. Il punto e’ stato votato ma per la prima volta senza i consiglieri del gruppo Misto, Paolo Mandracchia, Carmela Santangelo e Raimondo Brucculeri che hanno lasciato l’aula.

Coldiretti: “A rischio la produzione della pesca di Bivona, tra i frutti della Sicilia più conosciuto al mondo”

“È paradossale che quest’anno la produzione della pesca di Bivona sia a rischio perché l’acqua disponibile dev’essere ripartita tra le colture della provincia con delle scelte tra cosa salvare e cosa no”. È l’allarme della Coldiretti di Agrigento, che sottolinea come “si tratti di una scelta che mette a dura prova l’attività degli imprenditori di uno dei comprensori agricoli più importanti di tutta l’Isola”.

“La pesca di Bivona è uno dei frutti più importanti di tutta Sicilia conosciuta in tutto il mondo. Bisogna trovare una soluzione adeguata che salvi tutte le produzioni – sottolinea ancora Coldiretti Agrigento –. Da anni si attendono interventi mirati sulle infrastrutture per evitare perdite e garantire l’irrigazione in periodi come quello attuale”.

I sindaci di Bivona, Ribera e altri comuni della zona oggi, venerdì 10 maggio, saranno a Palermo per un incontro con il commissario per l’emergenza idrica Dario Cartabellotta, l’Autorità di bacino e il Consorzio di bonifica per discutere delle opere di sbarramento al fiume Verdura per evitare che l’acqua finisca in mare.

Avrebbe ingerito candeggina, muore a Noto bimba di 10 mesi 

Una bimba di 10 mesi è morta a Noto. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni avrebbe ingerito della candeggina. È stata immediatamente trasportata d’urgenza al Pronto soccorso, ma purtroppo i medici non hanno potuto fare altro che costatare la morte.

La Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un’inchiesta per capire cosa sia successo nell’abitazione. Gli inquirenti hanno interrogato i familiari che sono sotto shock per la tragedia.

Una delle ipotesi al vaglio è che la piccola sia entrata in contatto con la candeggina cadendo accidentalmente in un secchio contenente il liquido corrosivo. Tuttavia, al momento, si tratta solo di un’ipotesi e sarà necessario approfondire ulteriormente le indagini per stabilire con certezza la dinamica esatta dell’incidente.

Sanità siciliana, accordo regionale per ridurre liste d’attesa

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La Regione Siciliana ha stretto un accordo pionieristico con i privati convenzionati per affrontare una delle sfide più pressanti del sistema sanitario: le liste d’attesa. Con un investimento record di 310 milioni di euro, distribuiti tra le varie branche e province, si punta a migliorare l’accesso alle prestazioni ambulatoriali.

Potenziamento delle Prestazioni

La distribuzione delle risorse, che includono settori cruciali come radiodiagnostica, cardiologia e fisiokinesiterapia, sarà gestita con un criterio di equità e efficienza. Particolare attenzione è stata rivolta alla radioterapia e alla nefrologia, con un finanziamento specifico di 35 e 102 milioni di euro rispettivamente.

Riduzione delle Liste d’Attesa

Un elemento chiave dell’accordo è l’allocazione di 8 milioni di euro per ridurre le liste d’attesa, rispondendo così alle esigenze immediate dei pazienti. Questo impegno si traduce in un equilibrato soddisfacimento della domanda di salute su scala regionale.

Cronoprogramma Rigoroso

Per garantire un’efficace implementazione, è stato stabilito un rigoroso cronoprogramma. Il decreto di ripartizione sarà adottato entro il 20 maggio, mentre le contrattualizzazioni con i singoli operatori economici dovranno essere finalizzate entro il 19 giugno.

Legalità ed inclusione, Sambuca plaude anche alle attività di “Crescere Insieme” di Sciacca (Video)

Legalità ed inclusione al centro della terza tappa del cammino della legalità a Sambuca di Sicilia con la presentazione, questa mattina, a Sambuca, anche di esempi virtuosi del territorio.

L’associazione “Crescere Insieme” di Sciacca, composta da genitori di ragazzi diversamente abili, adesso ottiene in affidamento giovani, fino a 25 anni di età, per i quali il tribunale dispone la messa alla prova.

“Partecipano alle nostre attività – dice Rita Montalbano, presidente dell’associazione – e sono impegnati nelle iniziative che svolgiamo presso attività artigianali del territorio. Imparano e si preparano per un domani diverso, magari riflettendo anche sugli errori che hanno commesso”.

L’iniziativa sambucese ha avuto il supporto organizzativo di Lilli Cirivello, funzionario della professionalità del Servizio sociale dell’Ussm di Palermo. Il cammino della legalità ha visto coinvolte tutte le comunità per minori dell’Agrigentino, da Racalmuto a Menfi, trattando varie tematiche su legalità e bene comune, arte come sinonimo di legalità e cura dell’ambiente.

Altre esperienze presentate che riguardano il territorio quella di Antonella Borsellino, a capo di Libera, che, da anni, con una serie di iniziative sulla legalità, tiene alta l’attenzione e porta nel Belice magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, scrittori e giornalisti che con la loro attività svolgono un ruolo fondamentale nella lotta alla mafia.

L’ufficio di Servizio sociale per i minorenni era presente all’iniziativa, a palazzo Panitteri, con il direttore, Giuseppe Ciulla, e il funzionario Francesca Ammirata. Il Comune con il sindaco, Giuseppe Cacioppo, e l’assessore ai Servizi sociali Giovanna Casà. La scuola con la docente Mariella Mulè. Ha moderato il dibattito l’assistente sociale Giusy Mangiaracina.

Sciacca, possibile ritorno a casa del Melqart fenicio

Nel gennaio del 1955, la piccola città di Sciacca fu sorpresa dal rinvenimento di una statuetta fenicia in bronzo, alta 38 cm, nota come il Melqart o Reshef. Questo prezioso reperto, simbolo di un’antica divinità del periodo compreso tra il XIII e il IX secolo a.C., è stato esposto per decenni presso il museo regionale Salinas di Palermo, catturando l’attenzione degli studiosi e dei visitatori.

Il Ritorno del Melqart a Sciacca: Un’Opportunità Unica

Dopo quasi settant’anni, c’è l’emozionante possibilità che il Melqart faccia ritorno a Sciacca. Grazie a un incontro con l’assessore regionale dei Beni Culturali Francesco Scarpinato e il direttore del Museo archeologico Salinas, si è valutata positivamente l’opportunità di esporre la statuetta nella sua città d’origine per un periodo, arricchendo così l’offerta culturale e storica di Sciacca.

Un Ritorno Celebrato: L’Importanza del Patrimonio Culturale

Questo possibile ritorno del Melqart a Sciacca è il frutto di un lavoro silenzioso, mosso dall’amore per il territorio e la sua ricchezza storica e archeologica. L’arrivo della statuetta non solo valorizzerà ulteriormente il patrimonio culturale della città, ma potrebbe anche stimolare un turismo di qualità, portando l’attenzione su tesori nascosti da scoprire.

Il Futuro della Cultura a Sciacca: Una Prospettiva Luminosa

L’incontro con l’assessore Scarpinato ha aperto anche le porte a ulteriori progetti, inclusa la possibilità di un museo regionale a Sciacca. Questo segna un passo avanti nella valorizzazione e promozione del patrimonio culturale siciliano, promettendo un futuro luminoso per la cultura e il turismo nella regione.

Droga a scuola a Sciacca, rinvenute 25 dosi tra hashish e marijurana

La Questura di Agrigento ha svolto nei giorni scorsi controlli presso un Istituto Scolastico di Sciacca con l’impiego di personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza del posto, coadiuvato dalle unità cinofile della Questura di Palermo.

Gli agenti si sono recati in un istituto scolastico ed ha controllato diversi ambienti come aule, palestre, bagni, corridoi e grazie all’impiego delle unità cinofile, sono state rinvenute 23 dosi di hashish e marijuana, già confezionate e verosimilmente pronte allo spaccio, abbandonate a terra o nascoste in alcuni locali.

All’interno di uno zaino di uno studente, sono state rinvenute e sequestrate due dosi di hashish. Per tale motivo il giovane è stato segnalato alla Prefettura di Agrigento quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Il Dirigente Scolastico, che aveva auspicato il controllo, ha espresso il plauso per l’importante attività che serve da monito per i giovani ed invito ad uno stile di vita sano e lontano dal pericoloso dell’illecito consumo di droghe.

MHEV, HEV, PHEV, BEV, cosa significano le sigle delle auto ibride? 

Ecco la guida per scoprire le sigle più utilizzate quando si parla di motorizzazioni elettriche e ibride.

Le evoluzioni e le innovazioni nel mondo dell’automotive sono state talmente veloci che gli automobilisti rimangono spiazzati davanti alle novità tecnologiche e alle nuove motorizzazioni elettriche e ibride che il mercato offre.
Sono tante le sigle e i nomi che identificano le nuove motorizzazioni ibride ed elettriche, per evitare di fare confusione e per fare la scelta giusta (soprattutto in un periodo in cui gli Ecoincentivi Statali incoraggiano a sostituire la nostra vecchia auto con motore termico), scopriamo cosa significano.

Per chiarire ulteriormente le differenze tra le diverse tecnologie di veicoli elettrici e ibridi, possiamo riassumere le caratteristiche principali di ciascuna:

  1. Auto ibride (MHEV, HEV e PHEV):
    • Mild Hybrid Electric Vehicle (MHEV): queste auto non sono delle vere e proprie auto ibride. Sono dotate infatti, di un sistema ibrido leggero in cui il motore elettrico ha solo la funzione di supportare il motore a combustione interna, migliorando l’efficienza del carburante e le prestazioni.
      Tuttavia, il motore elettrico non è in grado di muovere la vettura autonomamente. In parole più semplici: i veicoli mild hybrid hanno un sistema elettrico a supporto del motore termico ma non circoleranno mai in elettrico.
    • Plug-in Hybrid Electric Vehicle (PHEV): le auto ibride plug-in sono dotate di un motore termico e uno elettrico composto da due batterie. A differenza delle auto full hybrid, le plug-in possono percorrere distanze limitate (mediamente tra i 50 e i 100 km) in modalità completamente elettrica. Possono essere ricaricate tramite una presa domestica o stazioni di ricarica pubbliche ma possono essere comunque usate anche in modalità full hybrid per cui la batteria si auto ricarica in marcia e i motori elettrico e termico si alternano alla guida.
    • Hybrid Electric Vehicle (HEV): le auto full hybrid hanno le emissioni basse e quindi amiche dell’ambiente ma un’autonomia diversa rispetto al full electric, così come il mancato pensiero della ricarica alla colonnina.
      Sono dotate di un motore elettrico (una batteria che si auto ricarica quando interviene il motore termico, in frenata e in decelerazione) e uno termico. I due motori si alternano fornendo energia di trazione alle ruote pertanto un’auto full hybrid circola a carburante classico, in elettrico o usando entrambi i motori.
  2. Auto elettriche (BEV):
    • Battery Electric Vehicle (BEV): le vetture elettriche vengono definite erroneamente auto ibride quando, in realtà, hanno una sola fonte di alimentazione. Queste auto sono alimentate esclusivamente da un motore elettrico alimentato da batterie. Non emettono gas di scarico e non dipendono dai combustibili fossili. Possono essere ricaricate attraverso una presa domestica o stazioni di ricarica pubbliche e hanno un impatto ambientale praticamente nullo.

In sintesi, le auto ibride (MHEV, HEV e PHEV) combinano un motore a combustione interna con un motore elettrico, offrendo una maggiore efficienza rispetto alle auto tradizionali, mentre le auto elettriche (BEV) funzionano esclusivamente tramite energia elettrica, offrendo zero emissioni e un impatto ambientale minimo.