Occupa a Sciacca alloggio popolare che era stato assegnato a una donna da poco deceduta, condannato

Avrebbe occupato abusivamente un alloggio popolare che era stato assegnato a una donna da poco deceduta. E’ stato condannato a 8 mesi di reclusione e 200 euro di multa e al pagamento delle spese processuali. La sentenza è stata emessa a carico di Tonino Giordano, di 31 anni, di Sciacca. La vicenda dalla quale è scaturito il processo si riferisce al 13 settembre del 2019.

Secondo l’accusa Giordano con violenza, consistita nell’effrazione del vetro di una finestra, si sarebbe introdotto in un appartamento dell’Iacp di via Machiavelli, a Sciacca, assegnato alla donna da poco deceduta, rimanendovi contro la volontà espressa dall’amministratore di sostegno della legittima assegnataria. Per questi fatti era stata disposta la citazione a giudizio del trentunenne di Sciacca che adesso è stato condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Dario Hamel, a 8 mesi di reclusione e 200 euro di multa.

Ars, test anti-droga per i deputati regionali

Come lo scorso anno, all’Assemblea siciliana e’ stata proposta una giornata per effettuare i test anti-droga per i deputati regionali a Palazzo dei Normanni.

Si tratta di un test su base volontaria che i parlamentari possono effettuare fino alle 18 di oggi grazie a una equipe medica del dipartimento di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica dell’Università di Palermo.

I sanitari raccolgono i dati personali, spiegano in cosa consiste l’esame, quindi prelevano il capello o una matrice pilifera. I campioni vengono suddivisi in due aliquote con appositi codici alfa numerici a garanzia della privacy; tutto viene sigillato davanti al parlamentare, il plico quindi viene trasportato in laboratorio per le indagini. In caso di positività il soggetto verrà sottoposto a un test di secondo livello, l’esito viene consegnare brevi mano

Ad effettuarlo per primi sono stati il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno, i parlamentari Ismaele La Vardera (Sud chiama Nord), Serafina Marchetta (Dc) e il capogruppo del Pd Michele Catanzaro

Soldi falsi in giro e aumentano le segnalazioni 

Sono in aumento gli episodi di raggiri con l’utilizzo di banconote contraffatte. Proprietari di bar, generi alimentari, fruttivendoli e panifici, si sono trovati nel mirino dei contraffattori incassando banconote da 50 euro false. 

Molti commercianti si sono resi conto della situazione solo al momento di depositare gli incassi in banca, quando hanno scoperto di avere tra le mani banconote contraffatte. Il danno è stato inevitabile, considerando che in molte occasioni è stato dato anche il resto.

I piccoli esercizi commerciali spesso non sono dotati di dispositivi in grado di rilevare le banconote false, rendendoli facili bersagli per i falsari. Inoltre, durante gli orari di maggiore affluenza, la frenesia delle transazioni impedisce ai commercianti di controllare accuratamente ogni singola banconota che ricevono.

Di fronte a questa situazione, molti commercianti si trovano costretti ad accettare il danno e a segnalare l’accaduto alle autorità competenti.

L’Asp comunica i risultati dell’Urologia di Sciacca con un solo medico

Eseguiti per la prima volta all’ospedale di Sciacca, presso l’Unità Operativa Complessa di urologia diretta dal dottor Michele Barbera, quattro interventi per il trattamento dell’ostruzione da adenoma prostatico con l’innovativa metodica Rezum per via transuretrale. Lo comunica oggi con una nota stampa l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. Un risultato ancora più importante visto che l’urologo Barbera e’ l’unico in servizio nel reparto. Soltanto per le attività programmate di sala operatoria viene affiancato da un collega specialista che arriva dall’unità operativa del San Giovanni di Dio.

La metodica Rezum, e’ la cosiddetta “termoterapia mediante vapore acqueo convettivo” che consiste nell’emissione di piccoli getti di vapore a 103 gradi a livello prostatico attraverso un apposito strumento endoscopico, dotato di un ago ricurvo, che viene inserito per via transuretrale per soli nove secondi nei punti da trattare. In tal modo si genera un “raggrinzimento” dell’adenoma prostatico con allargamento dell’uretra, garantendo quindi un buon flusso urinario e lo svuotamento vescicale.

Rispetto alle metodiche tradizionali la tecnica Rezum, in uso adesso al “Giovanni Paolo II” di Sciacca, risulta certamente meno invasiva, garantisce tempi di dimissione più rapidi e, in generale, un recupero decisamente più precoce.

“La nuova procedura – commenta il dottor Barbera – non è indicata soltanto per chi ha già un flusso urinario compromesso o nei soggetti portatori di catetere ma può benissimo essere eseguita su tutti i pazienti in sostituzione alla terapia medica o come suo coadiuvante sinergico. È un’ottima procedura da applicare nei pazienti defedati, con terapie anticoagulanti in corso, cardiopatici e nei soggetti ad elevato rischio operatorio. In definitiva – conclude il primario – la tecnica Rezum va particolarmente consigliata a tutti i portatori di catetere a permanenza e a coloro che, per vari motivi, non possono essere sottoposti a interventi tradizionali sull’ostruzione da ipertrofia prostatica”.

Cento chili di pesce privo di tracciabilita’ sequestrato a Sciacca dai carabinieri

I carabinieri del Centro Anticrimine Natura Carabinieri Agrigento continuano i controlli a tutela della salute dei cittadini. Con il supporto dei servizi Veterinari dell’Asp 1 di Agrigento – Distretto di Sciacca, hanno effettuato una serie di controlli e ispezioni alle attività che somministrano alimenti al pubblico e sequestrato oltre 100 chili di prodotti ittici.
Nel corso dei controlli sono emerse una serie di criticità relative al corretto tracciamento degli alimenti e alla loro conservazione che ne hanno determinato il sequestro per la successiva distruzione a carico degli esercenti.
Gli oltre 100 i chili di prodotti ittici sottoposti a sequestro per mancata tracciabilità sono pari a un valore di circa 2.800 euro. Scattare anche sanzioni amministrative accertate per oltre 11.000 euro.
Per i prodotti sottoposti a sequestro adesso gli esercenti dovranno avviare le procedure di smaltimento secondo le normative vigenti.
Nel corso dei controlli i militari hanno anche dato agli esercenti le giuste indicazioni circa il corretto tracciamento degli alimenti, dei rifiuti e delle indicazioni previste dalla legge nell’esercizio della somministrazione di alimenti al pubblico, in particolare sulla indicazione degli allergeni e degli ingredienti.

Calci e pugni a un saccense allo Stazzone, i tre imputati: “Ci siamo solo difesi”

Sono accusati di avere colpito, in tre, con calci e pugni, un saccense nella località balneare dello Stazzone. I tre imputati, tutti di Sciacca, al processo, però, hanno respinto le accuse sostenendo di essersi solo difesi e che sarebbe stata la persona che prima ha presentato e poi ritirato la querela ad intervenire. Il processo, che si celebra davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, vede imputati i fratelli Marco e Umberto Gambino, di 36 e 38 anni, e Tonino Giordano, di 31. Sono difesi, rispettivamente, dagli avvocati Francesco Di Giovanna, Fabio Di Paola e Mauro Tirnetta.

I tre imputati sono accusati di avere colpito con calci e pugni al volto e all’addome un trentenne di Sciacca causandogli lesioni giudicate guaribili in dieci giorni. I fatti si riferiscono al 2 aprile 2021. I tre, interrogati al processo, hanno detto che sono stati provocati e aggrediti e che loro si trovavano allo Stazzone con le famiglie. Li hanno interrogati il pubblico ministero e i difensori e gli imputati hanno negato gli addebiti a loro carico. Il trentenne dopo averli denunciati ha rimesso la querela. Il processo continuerà il 21 maggio.

Colpo alla cosca di Salemi, affari con supermercati ed energia rinnovabile

Sei persone sono finite in carcere, 5 ai domiciliari e ancora altre 12 sono state destinatarie di informazioni di garanzia: e’ il resoconto di una operazione portata a termine stamane tra le province di Trapani, Palermo, Como e Rimini dai militari del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Trapani, assieme ai colleghi di Palermo.
Le misure cautelari sono state emesse dal Tribunale di Palermo nei confronti complessivamente di 23 persone, indagate, a vario titolo, assieme in concorso fra loro, dei reati di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio.
Nell’indagine vi sono componenti della mafia di Salemi, alleati dell’ex latitante Matteo Messina Denaro, accusati di aver ripulito milioni di euro e di aver stretto una solida alleanza con le ‘ndrine calabresi.

L’organizzazione avrebbe anche cercato di acquisire, reinvestendo denaro sporco, 12 punti vendita della Coop Sicilia; di riciclare lire fuori corso per conto della ‘ndrangheta e di ripulire il denaro di Calogero John Luppino, il re delle scommesse clandestine online, altro fedelissimo dell’ex latitante.
Poi c’è la turbativa d’asta della gara, indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica sull’isola di Favignana, per la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, in modo da far risultare vincitrice una società di due imprenditori mazaresi.
In questo contesto sono stati acquisiti gravi indizi relativamente al pagamento di somme di denaro da parte di due imprenditori di Campobello di Mazara per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana.

Fine del caldo anomalo, temperature in calo e piogge sparse in Sicilia

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La recente ondata di caldo che ha caratterizzato la Sicilia sembra giungere al termine, con temperature in calo e l’arrivo di piogge sparse su gran parte dell’isola. Dopo giorni di condizioni atmosferiche simil-estive, con picchi di temperature diurne vicine ai 30°C, la situazione da oggi cambia.

Le prime ore del mattino vedono temperature più miti rispetto ai giorni precedenti, con valori che oscillano intorno ai 19°C a Palermo, 18°C a Caltanissetta, e 15°C a Ragusa, Trapani ed Enna. Agrigento e Siracusa risultano leggermente più calde, con 21°C, mentre Catania e Messina registrano 20°C. 

La giornata è contrassegnata dal transito di una perturbazione sulla regione, portando molte nubi sin dalle prime ore del mattino e piogge che si intensificheranno nel corso della giornata, con il rischio di temporali. Le temperature massime sono in diminuzione su tutte le province, mentre i venti moderati di scirocco al mattino sul canale di Sicilia tenderanno a disporsi da maestrale nel pomeriggio, rinforzando in serata con possibili raffiche in prossimità dei temporali.

La pressione atmosferica mostra un calo costante, mentre le piogge sparse caratterizzeranno la giornata, sospinte da forti venti dai quadranti meridionali, rendendo i mari molto mossi. 

Esclusi i maltrattamenti alla moglie, assolto un riberese perchè il fatto non sussiste

Il Tribunale di Sciacca, in composizione monocratica, ha assolto perchè il fatto non sussiste un riberese di 59 anni di Sciacca dall’accusa di maltrattamenti alla moglie. La vicenda risale a un periodo compreso tra il 2016 e il 2019 e nell’ultimo episodio contestato al riberese l’accusa sosteneva che lo stesso, in seguito all’ennesima scenata di gelosia, avrebbe inseguito la donna con un bastone tentando di colpirla.

Al dibattimento nella decisione del giudice sono apparse decisive le dichiarazioni rese dalla donna che ha ridimensionato e in alcuni casi anche ritrattato il tenore delle accuse rivolte nei confronti dell’ex coniuge.

Ha escluso di essere stata minacciata o aggredita fisicamente e per l’episodio dell’inseguimento con il bastone affermato che in quell’occasione l’ex coniuge lo aveva soltanto battuto per terra. Secondo l’accusa originariamente avanzata nei confronti del cinquantanovenne e per la quale è scattato il processo a suo carico l’uomo, invece, per futili motivi, l’aveva colpita anche con spintoni, pugni in testa e con oggetti di vario genere.

Al processo è emersa una situazione diversa e il giudice ha assolto l’imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe Tramuta, perché il fatto non sussiste e trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica per le determinazioni in merito alla posizione della donna.

Nella foto, l’avvocato Giuseppe Tramuta

Il sindaco di Ribera: “Acqua alle campagne per non distruggere produzione da 100 milioni di euro”

“L’ acqua per uso irriguo deve essere garantita alla nostra comunità mettendo in atto
tutte le misure possibili, utili e necessarie per porre rimedio, una volta per tutte, alle gravissime conseguenze per l’economia di questo vasto territorio e per le nostre imprese agricole”. Lo scrive in una missiva indirizzata al presidente del consiglio comunale Vincenzo Costa il sindaco di Ribera Matteo Ruvolo ripercorrendo quanto fatto finora per le problematiche relative alle risorse idriche.
“Un tema – si legge nella lettera – che mi ha visto impegnato già dall’inizio del
mio mandato elettorale. Questo impegno, da febbraio scorso, è diventato la mia priorità amministrativa ed anche dei colleghi sindaci del comprensorio perché nel frattempo, data la scarsità di piogge nel periodo invernale, tale problematica è diventata una emergenza in tutto il territorio regionale.
Ovviamente l’irrigazione è una risorsa fondamentale per la nostra agricoltura e quindi per la nostra economia che si basa prettamente sulla produzione della Arancia D.O.P., ma è anche una necessità per garantire l’ambiente e la biodiversità.
Da diverse settimane quindi, si sono succeduti incontri e tavoli di confronto con i rappresentanti del Governo Regionale, con gli esponenti dell’Assemblea Regionale, con le Associazioni di categoria, con gli Agricoltori e con i responsabili degli enti che curano la gestione della rete idrica a fini irrigui. L’obiettivo è stato quello di trovare celermente le soluzioni
condivise e sostenibili al fine di poter garantire la campagna irrigua estiva. Queste interlocuzioni si sono rivelate essere
un dialogo costruttivo che, con la collaborazione degli intervenuti, ha permesso di raggiunge i primi risultati. A fine
febbraio infatti, a seguito di incontri avvenuti a Palermo, sono state accolte le richieste avanzate dai Sindaci del territorio
come la proposta di attivare il travasamento dell’acqua della diga Gammauta nella diga Castello attraverso la bretella di
collegamento e la possibilità di concedere ai proprietari dei terreni lungo il fiume Verdura la possibilità di poter pompare
l’acqua senza bisogno di autorizzazione alcuna. Inoltre sono state discusse alcune misure di investimenti per la
realizzazione di opere irrigue con l’obiettivo di migliorare la rete esistente e renderla più efficiente e sicura, oltre alle
opere di interconnessione tra le dighe.
Agli inizi di marzo, grazie alla disponibilità ed all’intervento il Prefetto di Agrigento Filippo Romano, si è
riusciti a dare seguito a quanto proposto e dopo pochi giorni, la famosa bretella di collegamento tra la diga Gammauta
e la diga Castello è stata messa finalmente in funzione. Accanto a questa azione, è stato chiesto ad Enel green power,
che gestisce la centrale di San Carlo per fini energetici, di sospendere l’attività per far sì che l’acqua della diga Gammauta
venisse convogliata nella diga Castello fino ad un quantitativo ideale.
Purtroppo l’azione di pompaggio si è rivelata da subito non risolutiva, sia per le continue rotture nella condotta sia per
l’esiguo quantitativo di acqua nella diga che ha determinato l’interruzione delle operazioni di travasamento fino a
quando il livello delle acque non avrebbe raggiunto un quantitativo sufficiente.
La scorsa settimana, dopo aver preso conoscenza dei recenti sviluppi per mezzo di un video in cui si vedeva l’acqua della
diga Gammauta piuttosto che accumularsi nella diga scorrere lungo il fiume Verdura e perdersi a mare, sono stato
nuovamente ricevuto con alcuni colleghi Sindaci del territorio, dal Prefetto che prendendo atto di quanto
rappresentatogli, è intervento nei confronti delle autorità preposte per scongiurare che l’acqua si perda e far sì che
venga accumulata e trasferita nella diga Castello”.

La missiva continua poi con il riferimento all’incontro tra una delegazione di agricoltori presso il Palazzo Comunale e il primo cittadino durante il quale, dopo un
ampio e costruttivo confronto, si è deciso di produrre una mozione di indirizzo da proporre al Consiglio Comunale di
Ribera e degli altri Comuni del territorio.

Nella mozione, tra le varie iniziative, si chiederanno le seguenti iniziative:
1) L’utilizzo delle risorse idriche presenti nella diga Gammauta primariamente per accumulare quanta più acqua
possibile alla diga Castello attraverso la bretella di collegamento, garantendo il fabbisogno idrico necessario;
2) Ottenere nel più breve tempo possibile da parte dell’autorità competente (Autorità di Bacino del Distretto
Idrografico della Sicilia) i volumi di acqua da assegnare per uso potabile ed irriguo, così da consentire al
Consorzio di Bonifica la programmazione della prossima campagna irrigua;
3) La realizzazione, in tempi ragionevolmente brevi, di una ulteriore condotta idrica di collegamento che possa
trasferire direttamente l’acqua dalla diga Gammauta alla diga Castello mediante la traversa del Gebbia,
permettendo così, una ulteriore modalità di riempimento della diga Castello;
4) Mettere in atto tutte le misure possibili per prelevare le acque che scorrono lungo il fiume Verdura,
accumulandole negli invasi;
“Si deve tenere conto – scrive Ruvolo – dell’acclarata sofferenza idrica che la Regione ormai vive sia a fini irrigui
ed anche per uso potabile. Tali problematiche scaturiscono da deficit strutturali ed infrastrutturali mai risolti negli anni
e che ad oggi determinano uno stato di allarme e preoccupazione nelle nostre comunità, in considerazione del fatto
anche che la preziosa risorsa continua a scorrere inutilizzata sull’alveo del fiume Verdura per poi perdersi a mare.
Le conseguenze sono facilmente intuibili se si considera che in tale area ricadono circa 15000 ettari di terreni sottesi,
tra agrumeti, pereti, uliveti e pescheti. Tali coltivazioni alimentano una produzione al lordo vendibili di almeno 100
milioni di euro, da raddoppiare se consideriamo l’indotto commerciale che genera tale settore”