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Francesca Valenti chiede altre 72 ore prima di dire sí alla sua candidatura a sindaco col centrosinistra

Ancora 72 ore. È questo il tempo che Francesca Valenti ha chiesto prima di poter sciogliere la sua riserva. Entro lunedì, ha precisato oggi pomeriggio, farà conoscere la sua decisione in ordine alla richiesta di candidatura in rappresentanza dello schieramento di centro-sinistra. Non nasconde, Francesca Valenti, di essere piuttosto lusingata della stima che già quattro partiti hanno pubblicamente manifestato nei suoi confronti, rispetto alla credibilità della proposta politica che lei potrà impersonare. Si pensava che, soprattutto dopo l’ufficializzazione del via libera sul suo nome da parte di Sicilia Futura e, questo pomeriggio, da parte del resto della coalizione di centro-sinistra, l’avvocato Valenti potesse annunciare giá questa sera stessa la sua decisione di accettare l’investitura. Così non è stato. È probabile, evidentemente, che speri ancora in una convergenza da parte di chi, al momento, ha preferito non aderire al suo progetto. Chiaro, in tal senso, il riferimento ad Ignazio Messina ea Michele Ferrara. Pubblichiamo la dichiarazione integrale dell’avvocato Valenti.

Prendo atto e sono grata alla coalizione di centrosinistra della convergenza sul mio nome quale candidato a sindaco.
Del pari sono grata a tutte le persone della società civile che negli ultimi giorni mi hanno manifestato sostegno e mi hanno fortemente sollecitato ad accettare la proposta.
Avverto la diffusa esigenza di concretezza e serietà nell’elaborazione di un progetto di governo fatto di contenuti e non di parole. Solo il voler dare risposta a questa esigenza mi induce a valutare la proposta.
Entro lunedì scioglierò la mia riserva.

Francesca Valenti

Il centrosinistra ufficializza l’appoggio a Francesca Valenti. C’è anche Sinistra Italiana, mancano Messina e Turturici

È stato diramato nel pomeriggio il comunicato ufficiale del centrosinistra di Sciacca. Si chiarisce che, “alla fine di un percorso di condivisione e costruzione di un autorevole progetto per la guida della città, la coalizione ringrazia l’avvocato Francesca Valenti per la sua disponibilità, auspica che possa sciogliere al più presto la riserva e possa così immediatamente porsi alla guida dell’intera coalizione per la costruzione di un progetto di governo della città”.

Un comunicato sottoscritto da Sinistra Italiana, Partito Democratico, Sciacca Democratica e Sicilia Futura. Manca, com’era prevedibile, la sigla di Italia dei Valori. Ignazio Messina si è riservato di decidere, dopo aver sollecitato le Primarie. Non si esclude, a questo punto, che possa promuovere un progetto alternativo, magari con, a fianco, un altro ex sindaco, ossia Mario Turturici.

I partiti che hanno deciso di puntare su Francesca Valenti, però, non sono rassegnati a questa prospettiva, e invitano tutte quelle parti della società civile (associazioni, comitati, movimenti politici e partiti) a partecipare per rafforzare ed arricchire lo schieramento che così, unito, si presenterà al giudizio dei cittadini con le proprie capacità, energie, idee e, soprattutto, con progetti “chiari, definiti ma realizzabili”.

Obiettivo del centrosinistra: che Sciacca ritorni ad essere di nuovo Città degna, con nuove opportunità di lavoro, di crescita sociale, culturale ed economica, una città moderna proiettata nel futuro.

Tiziana Russo: ” Piu’ contenuti e meno nomi per la campagna elettorale”


E’ tra gli scissionisti dem, Tiziana Russo. La sua posizione di organica al Pd è cambiata rispetto l’ultimo Congresso nazionale che ha portato alla divisione tra i democratici. La Russo aderirà insieme ad altri colleghi come Siso Montalbano e Giuseppe Montalbano nel nuovo contenitore formato dal movimento democratico e progressista che si chiama “Articolo Uno”.

“Articolo uno – spiega la Russo – non è ancora costituito, non sono stati eletti i suoi organismi dirigenti e pertanto, difficilmente sarà presente con una sua lista o un suo candidato”.

Per quanto riguarda, però le imminenti amministrative, non è ancora del tutto definita la posizione che questi componenti scissionisti del Pd potrebbero assumere, ovvero se appoggiare  il candidato del centrosinistra, Francesca Valenti espressione pura del Pd Renziano allargato pure a Sicilia Futura di Cimino e Cascio o se considerare più vicina la novità del laboratorio di sinistra costituito da “Mizzica”.

Tiziana Russo al momento, invita la politica a tornare a parlare  dei temi che interessano la gente come lavoro, immigrazione e sulla Valenti dice: “E’ una persona eccellente, qui non si discute sulle persone. Qui rileva la proposta politica, il punto di vista delle persone non si discute”.

Antonio Mangia: “Si preannuncia una grande stagione, ma la strada che collega alla città è il solito disastro”

Entusiasta il patron di Aeroviaggi, Antonio Mangia che commenta positivamente l’avvio imminente della stagione turistica nei suoi alberghi di Sciaccamare. Uno dei quattro alberghi è già aperto da marzo scorso, mentre, venerdì sette aprile, seguirà il via ufficiale alla stagione di tutti e quattro le strutture alberghiere: “Alicudi”, “Lipari”, “Cala Regina” e “Torre del Barone” accoglieranno i primi turisti di stagione.

“Si preannuncia una grande stagione – commenta il patron di Aeroviaggi – abbiamo prenotazioni che ci fanno ben sperare”.

La spiaggia di Sovareto, quella dove si trova una porzione dedicata al villaggio turistico, stamattina si è svegliata completamente ripulita dai lavori di pulizia effettuata dalle strutture turistiche. Il primo lido di Sciacca liberato dai detriti portati dalle mareggiate invernali, mentre tutte le altre spiagge cittadine dovranno attendere la tempistica dell’ente comunale.

“Non è il primo anno che ripuliamo per intero la spiaggia – afferma l’imprenditore – tutti gli anni da quando Aeroviaggi ha le strutture alberghiere effettuiamo la pulizia della spiaggia”.

Mangia che da un lato si dimostra molto positivo per la capacità attrattiva delle sue strutture, invece resta critico verso il Comune di Sciacca e non è neanche la prima volta. Sono trecento circa le persone che vengono impiegate stagionalmente presso le strutture alberghiere ex Sitas, mentre è di trecento mila euro è il gettito rappresentato dall’introito della tassa di soggiorno proveniente dalle tasche dei turisti di Sciaccamare.

“La strada di collegamento – osserva Mangia – delle strutture verso la città ogni anno è sempre la solita storia. Un disastro. Nonostante  paghiamo la tassa di soggiorno al Comune, imposta che dovrebbe essere destinata a tutte quelle migliorie dei servizi turistici, ci ritroviamo questa specie di trazzera”.

 

L’Acquario lascia i Cinquestelle, Mangiacavallo: “Ora remiamo tutti nella stessa direzione”

Il comunicato dell’associazione “L’Acquario” è una lunga ricostruzione di quanto accaduto in queste ultime settimane all’interno dell’assemblea grillina. Nella nota vengono ripercorse tutte le fasi che hanno portato all’individuazione del candidato pentastellato.  L’associazione aveva espresso il suo impegno all’interno del Movimento proponendo il nome della stessa presidente, Ivana Dimino che dopo una iniziale disponibilità, aveva fatto un passo indietro per agevolare invece, la candidatura di Alessandro Mucaria.  Assemblea che però nella riunione decisiva ha poi preferito Mistretta.
“Ci abbiamo provato, ci abbiamo messo la faccia – scrive oggi L’Acquario –  e abbiamo provato a portare avanti un progetto da costruire insieme al movimento 5 stelle di Sciacca. Ci abbiamo provato, ma qualcosa è intervenuto ad impedire che accadesse da dentro. Per questo l’associazione L’Acquario sceglie di restare a produrre idee ma non più in politica, contenitore che spesso rischia di dividere, anziché unire, ma restando fedele a se stessa, impegnandosi a continuare a perseguire l’unico fine comune: Sciacca. Attivismo è fare, produrre, costruire, impegnarsi. E Acquario è attivo e attivista. Ma non più nel movimento 5stelle di Sciacca, dove siamo stati per poco, senza mai esserci veramente di fatto”.Insomma, l’associazione lascia i CinqueStelle, non senza qualche polemica e oggi è il deputato Mangiacavallo a rispondere: ” Verso di loro abbiamo sempre mostrato il massimo dell’apertura e prova ne è il fatto che Ivana Dimino se l’è giocata alla pari degli altri candidati in lizza, fino alla fine della scelta. Se partecipi – osserva il deputato –  però ai lavori dell’Assemblea, devi farlo spogliandoti da tutte le appartenenze e mostrando di essere parte integrante del gruppo. Ciò non mi sembra che sia accaduto. Se in questi giorni si è parlato di anime diverse all’interno della nostra Assemblea, da oggi, posso dire che finalmente c’è un gruppo unito che rema nella stessa direzione”.

Filippo Bellanca: “Avanti con la campagna elettorale”, mentre Ferrara si tira fuori dal centrosinistra

“Cusumaniani”, Pd e Sicilia Futura insieme con l’avvocatessa Valenti, le dichiarazioni di Filippo Bellanca questa mattina iniziano a delineare un quadro ben più chiaro della compagine del centrosinistra che accompagnerà Francesca Valenti per la corsa verso Palazzo di città, mentre la diretta interessata è volata a Roma per tre giorni per improrogabili impegni istituzionali per il suo incarico al Coni, al ritorno potrebbe già esserci la presentazione ufficiale della sua candidatura. 

Mentre Michele Ferrara con una nota stampa si toglie fuori dai giochi a sinistra affidando in dieci righe le sue riflessioni: “Noi in questo momento – scrive l’ex assessore – non aderiamo al progetto del centrosinistra perchè crediamo che Sciacca non si possa più permettere di sbagliare”. 

Una bocciatura in pieno quella di Michele Ferrara che invece, aveva avviato delle trattative per sostenere la candidatura dell’ingegnere Viviana Rizzuto. Un’operazione quella della Rizzuto candidata del centrosinistra che è saltata solo dopo pochissimi giorni dal suo avvio, con una sonora “sbattuta di porta” della Rizzuto alle forze di coalizione e che ora dopo le parole di Ferrara sembra pronta per scendere in campo.

“Occorre – scrive Ferrara –  un atto di responsabilità da parte di tutti noi che inizia con prendere le distanze da un “progetto politico” di cui ad oggi non abbiamo purtroppo visto ne la sostanza ne i giusti presupposti”. 

Intanto, questa mattina dalla buon’ora, Viviana Rizzuto è tornata a far sentire la sua voce con un nuovo post su Facebook. “Non mollo”. Ha dichiarato la Rizzuto nella sua criptica poesia dedicata a Sciacca che suona tanto di un annuncio propedeutico per la possibile presentazione di una lista elettorale dove la Rizzuto con Ferrara potrebbe correre anche in solitaria da vera outsider della campagna elettorale.

Muore la donna che si trovava nell’auto che il 7 marzo precipitò su via Madonna della Rocca

È deceduta nelle scorse ore all’ospedale di Sciacca, dov’era ricoverata, la pensionata Maria Teresa Monteleone, 82 anni, coinvolta lo scorso 7 marzo nello schianto della Fiat Panda guidata dal marito che, presumibilmente durante una manovra, dopo aver divelto il muro di una corte privata situata in via Cappuccini, precipitò sulla sottostante via Madonna della Rocca, sfondando anche il cartellone pubblicitario. Non è ancora chiaro se la donna abbia subito complicazioni da quell’incidente ovvero se la morte sia sopravvenuta per cause naturali. Gli accertamenti su quell’incidente sono tuttora in corso. A svolgerli, la Polizia municipale.

Francesca Valenti candidato sindaco di Sciacca del centrosinistra di Sciacca

Ormai non ci sono dubbi sul fatto che sarà Francesca Valenti il candidato sindaco di Sciacca per il centrosinistra. Ieri sera l’avvocato tributarista ha partecipato alla riunione della coalizione chiedendo soltanto ulteriori 24 ore di tempo per sciogliere la riserva. Dopo che la proposta del Pd è stata avallata da Sciacca Democratica e da Sicilia Futura si attende solo il via libera di Italia dei Valori che anche alla riunione di ieri ha proposto le primarie. Francesca Valenti diramerà nelle prossime ore un comunicato stampa per rendere nota ufficialmente la sua decisione. Un’altra nota è attesa oggi dall’associazione “L’ Acquario” che comunicherà la decisione di non prendere posizione in occasione delle prossime amministrative. “L’ Acquario” sosteneva la candidatura di Ivana Dimino per il M5S. Poi la psicologa ha deciso di puntare su Alessandro Mucaria, ma l’Assemblea dei grillini, al voto, ha scelto Domenico Mistretta.

Ai domiciliari per evasione un giovane di Santa Margherita Belice

I carabinieri hanno posto ai domiciliari per evasione da una comunità di Mazara del Vallo il margheritese Lorenzo Maniscalco, di 35 anni. Questa mattina il giudice del Tribunale di Sciacca deciderà sulla convalida. Maniscalco, che è assistito dall’avvocato Enrico Di Benedetto, era stato arrestato per una rapina, lo scorso anno, a Palermo.  E’ accusato di avere fatto irruzione in un albergo  del capoluogo isolano,   presentandosi ai due addetti alla reception con una siringa. Li avrebbe costretti a consegnargli il denaro custodito nella cassa puntandogli costantemente l’ago contro e poi sarebbe  fuggito con circa 350 euro.

C’è l’intesa nel centrosinistra, oggi Francesca Valenti potrebbe sciogliere la riserva e accettare la candidatura a sindaco

L’accordo è stato formalizzato ieri sera: Francesca Valenti sarà la candidata a sindaco della coalizione di centrosinistra. Pd, Sciacca Democratica, Sicilia Futura e il gruppo della sinistra che si intesta a Fabio Leonte e Paolo Mandracchia hanno raggiunto l’accordo. Italia dei Valori al momento si è riservata di sottoscrivere l’intesa. L’avvocato tributarista, dal canto suo, dovrebbe sciogliere la riserva nella giornata di oggi, accettando formalmente l’investitura a rappresentare lo schieramento alle elezioni dell’11 giugno.

La svolta finale alle trattative è stato il via libera di ieri pomeriggio alla candidatura della Valenti da parte di Sicilia Futura. Al momento oltre a Italia dei Valori di Ignazio Messina resta fuori anche la lista civica di Michele Ferrara. Messina, che ha posto la pregiudiziale delle Primarie per l’individuazione del candidato a sindaco, dovrà prendere una decisione. L’accordo, infatti, sancisce la fine di ogni ipotesi di tal genere. Michele Ferrara non ha ancora deciso se aderire al progetto Valenti sindaco, avendo puntato originariamente sul nome dell’ingegnere Viviana Rizzuto la quale, poi, ha annunciato di volersi chiamare fuori dalla contesa.

Anche Sicilia Futura dice sì a Francesca Valenti. Tra poco vertice di tutta la coalizione di centrosinistra

Superate le ultime resistenze, anche Sicilia Futura negli scorsi minuti ha dato il proprio via libera alla candidatura a sindaco di Francesca Valenti a capo della coalizione di centrosinistra. Sarà diramato domani mattina il comunicato stampa ufficiale. L’avvocato tributarista, dunque, ha incassato il sostegno ufficiale della lista che ha nei deputati regionali Salvatore Cascio e Michele Cimino i propri punti di riferimento. La delegazione di Sicilia Futura, capeggiata da Sergio Indelicato, ha dunque aderito alla proposta del Partito Democratico (la candidatura di Francesca Valenti) già fatta propria anche da Sicilia Democratica nonché dai rappresentanti dell’ala sinistra dello schieramento, ossia Fabio Leonte e Paolo Mandracchia. Si attende adesso una risposta da parte di Ignazio Messina, che ieri è tornato ad invocare le Primarie per la scelta della candidatura, in questo sostenuto anche da Mario Turturici. Non è al momento nota la posizione di Michele Ferrara, chiamato a capeggiare una lista civica, che sin dal primo momento non ha nascosto i propri dubbi in merito alla possibilità che a candidarsi per il centrosinistra fosse Francesca Valenti. Stasera vertice dei partiti della coalizione per definire l’investitura.

 

Targa in memoria di Aldo Tandoj, il commissario che indagava sul delitto di Accursio Miraglia

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Chi ha un ricordo del Viale del tempo dice che oggi la strada più signorile di Agrigento, è rimasta tale e quale a quando il commissario Aldo Tandoj fu freddato mentre rientrava nella sua casa di Viale Della Vittoria con la bella moglie sottobraccio. Rimase ammazzato per terra anche lo studente liceale Ninni Damante che passava di lì per caso.

Solo qualche tonnellata di cemento in più oggi in quel Viale. Era il 30 marzo del 1960 allora, Agrigento non era ancora il simbolo dell’abusivismo quando si consumò in pieno centro uno dei delitti più controversi che ispirò libri come ” A ciascuno il suo” di Leonardo Sciascia.

Delitto passionale si disse immediatamente e d’altronde le pedine di un triangolo amoroso c’erano tutti: la moglie Leila Motta, figlia del vicequestore di Raffadali, di notevole bellezza, il marito Tandoj più anziano e il potente amante, il professor Mario La Loggia, psichiatra, fratello dell’ex presidente della Regione siciliana, rampollo della famiglia democristiana più in vista della città. I due “amanti diabolici”, vengono arrestati come mandanti dell’omicidio del commissario quella stessa estate mentre ci si appassionava alle cronache di nera a base di sesso, droga e politica con la quale a primo acchito venne associato il movente del delitto del commissario barese. Esecutori, due mezzadri al soldo della famiglia La Loggia. Solo dopo sette mesi, i due amanti verranno prosciolti e la pista sull’omicidio del primo commissario di Polizia ucciso in Sicilia, prenderà una svolta diversa. La mano mafiosa, quando ancora la mafia non era ancora a livello concettuale la mafia, la più grande associazione a delinquere.

Tandoj cadde dopo il sindacalista saccense Accursio Miraglia, del quale aveva avviato le indagini sull’omicidio, dopo il sindaco di Favara, il vicesindaco di Licata e una scia di sangue che aveva iniziato a grondare per la provincia agrigentina. Morto perché sapeva, morto perché Tandoj scriveva, aveva iniziato a collaborare con “L’Ora” di Palermo, testata che di giornalisti ammazzati ne conoscerà altri.

La firma mafiosa l’accerterà la giustizia soltanto otto anni dopo il delitto, processo trasferito a Lecce per le pressioni e infiltrazioni. Morto ammazzato perché una volta trasferito a Roma, Tandoj che vantava un’amicizia importante come ex compagno di scuola di Aldo Moro, un altro che finirà la sua vita da rapito e cadavere in auto, si temeva che potesse spifferare i segreti di quella mafia ancora grande sconosciuta che iniziava ad innestarsi con le “stanze dei bottoni”.
Oggi al Viale della Vittoria, nei pressi del luogo dell’agguato, trentasette anni dopo, il sindaco Lillo Firetto ha voluto scoprire una lapide alla loro memoria: “Uccisi – recita adesso la stele – per mano mafiosa”.

(Foto Lorenzo Rosso)