Falsi rapporti lavorativi per ottenere la disoccupazione, Gdf denuncia due imprenditori di Castelvetrano

Due imprenditori, nell’arco di diversi anni, avrebbero simulato attraverso diverse società e ditte individuali, l’instaurazione di ben 634 falsi rapporti lavorativi con successivi licenziamenti, preordinati a far ottenere l’indebita percezione di indennità di disoccupazione ai fittizi lavoratori, a loro volta denunciati per concorso in truffa aggravata, ottenendo come contropartita una percentuale sulle somme erogate dall’Ente Previdenziale. Le attività investigative di P.G., delle Fiamme Gialle e dei Carabinieri, costantemente coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala in particolare, sono state supportate da intercettazioni telefoniche che, unitamente ad appostamenti, pedinamenti, sopralluoghi, incroci di risultanze di varie banche dati, hanno consentito di provare in modo inequivoco la commissione della condotta truffaldina da parte dei due imprenditori colpiti dalle misure cautelari. In concreto, è stata accertata la totale assenza di versamenti dei contributi ai fini previdenziali nelle casse dell’I.N.P.S., oltre che l’inesistenza di comunicazioni di inizio cantieri all’I.N.A.I.L.

“Bancarotta fraudolenta alla cantina Enocarboy”, il giudice dispone 13 rinvii a giudizio

Sono stati rinviati a giudizio per bancarotta fraudolenta dal  giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, 13 tra ex amministratori ed ex commissari liquidatori della cantina Enocarboy di Sciacca, che è stata dichiarata fallita nel 2010. Si tratta dei componendi del consiglio di amministrazione in periodi precedenti al 2010  Arturo Morreale, di 49 anni, di Sciacca; Francesco Turturici, di 75 anni, di Sciacca; Giuseppe Tulone, di 71 anni, di Sciacca; Matteo Cutino, di 54 anni, di Ribera; Giuseppe Bono, di 49 anni, di Sciacca; Antonino Sutera, di 58 anni, di Sciacca; Salvatore Ciaccio, di 77 anni, di Sciacca; Antonino Raffa, di 84 anni, di Cianciana; Pasquale Caro, di 70 anni, di Montallegro. Il giudice, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ministero, Michele Marrone, ha disposto il rinvio a giuidzio anche per   Domenico Marchica, di 81 anni, di Agrigento,  Concetta Chiaruni, di 67, di Porto Empedocle, e Vincenzo Marinello, di 45, di Sciacca,  ex commissari liquidatori, da marzo 2003 a gennaio 2009. Rinvio a giudizio anche per l’imprenditore  saccense Giuseppe Bono, di 46 anni. L’accusa è di avere tenuto  i libri contabili e le scritture contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione  del patrimonio e del movimento degli affari, con operazioni per ritardare il fallimento, comunque aggravando il dissesto della società. I difensori avevano chiesto il non luogo a procedere. Il processo inizierà il 14 giugno prossimo dinanzi al Tribunale di Sciacca, in composizione collegiale.

A Montevago, la tassa sui rifiuti sarà ridotta del 17 per cento

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La percentuale di raccolta differenziata nel comune di Montevago ha raggiunto il 68 per cento e questo ha comportato per i cittadini una riduzione della bolletta pari al 17 per cento. Così, ieri sera, il consiglio comunale di Montevago ha potuto approvare il piano finanziario e la TARI, tariffa sui rifiuti, per il 2017 che sarà meno gravosa per le tasche dei cittadini. Il sindaco, Margherita La Rocca, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto che come sottolinea è il frutto di un lavoro meticoloso, oculato, virtuoso da parte di tutti, dagli operatori ecologici, ai cittadini che stanno collaborando, dagli uffici agli amministratori. Malgrado l’emergenza estiva, che ha visto il comune di Montevago, conferire a Lentini e i costi lievitare, si è riusciti a rispettare due grandi traguardi: aumento della raccolta differenziata e diminuzione del costo in bolletta. L’impegno è di continuare su questa linea e alleggerire ulteriormente la tassa per i cittadini A questi risultati si aggiunge il riconoscimento dell’Assessorato regionale Energia che annovera Montevago tra i 24 comuni virtuosi dell’Isola, che hanno superato la percentuale del 65%. Perciò, il 6 Aprile, Montevago verrà premiato, nell’ambito del 9^ salone internazionale ” Progetto Confort”, come comune virtuoso

Inchiesta sul sistema fognario di Ribera, rinviati a giudizio Campione e Giuffrida di Girgenti Acque

Rinvio a giudizio con prima udienza del processo, dinanzi al Tribunale di Sciacca, in composizione collegiale, il 10 maggio prossimo, per il presidente di Girgenti Acque, Marco Campione, e per l’ex componente del consiglio di amministrazione della società con delega in materia di ambiente, Giuseppe Giuffrida. Lo ha disposto ieri il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, nell’ambito della vicenda riguardante la gestione dell’impianto di depurazione del Comune di Ribera. Sulla base delle indagini svolte fino al mese di giugno dello scorso anno un guasto al sistema fognario avrebbe determinato lo sversamento di reflui non depurati nella contrada Mirillo Bocca di Vallone e poi, attraverso il fiume Verdura, in mare. A Campione vengono contestati abuso d’ufficio e truffa oltre a reati in materia ambientale. A Giuffrida, invece, in concorso con Campione, i reati in materia ambientale. L’avvocato Lillo Fiorello, difensore di Campione e Giuffrida, aveva chiesto il non luogo a procedere sostenendo che si è trattato di un guasto accidentale, subito riparato da Girgenti Acque. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. Il Comune di Ribera si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Giovanni Forte.

Rapina alla Banca Sant’Angelo di Ribera, condannati un riberese e quattro palermitani

Il giudice del Tribunale di Sciacca Alberto Davico ha condannato un riberese e quattro palermitani nel processo per la rapina all’agenzia di Ribera della Banca Popolare Santangelo del 10 dicembre 2015. Per Giuseppe Centurione, di 28 anni, di Ribera, assistito dall’avvocato Giovanni Di Caro, il giudice ha disposto la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Centurione era accusato, assieme a un altro riberese, Giuseppe Triassi, di 24 anni, che aveva patteggiato, di essere stato basista del colpo. Agli  altri imputati, tutti di Palermo, veniva contestato di essere stati esecutori del colpo a Ribera e di un’altra rapina in banca, a Licata. Sono Mariano Ficarra e Vincenzo Adelfio, entrambi di 25 anni, condannati a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Per Ficarra, difeso dall’avvocato Francesco Di Giovanna, il pm aveva chiesto 5 anni, mentre per Adelfio 5 anni e 4 mesi. Condannati anche Giuseppe Cusumano, di 43 anni, e Salvatore Bruno, di 27, a 5 anni di reclusione. Pene leggermente superiori erano state sollecitate dal pubblico ministero, Alessandro Moffa, che aveva chiesto il giudizio immediato nei confronti del quattro. Poi la richiesta di abbreviato da parte delle difese e dunque la decisione del processo allo stato degli atti. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Sciacca e della tenenza di Ribera.

Sulla nuova rete ospedaliera è scontro politico. Al momento sembra piacere solo ad Alternativa Popolare

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“Capisco che a qualche politico che si lamenta questa rete ospedaliera non piaccia perché non può sistemare qualche amico primario”. È stato questo il tenore dell’attacco di oggi di David Emmi, che pur non essendo formalmente assessore alla Sanità è di quella che si occupa. Sostiene, l’esponente di quello che ieri si chiamava Ncd e oggi è Alternativa Popolare, che il documento finale firmato Gucciardi approvato dalla giunta Crocetta non ha affatto penalizzato gli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera per due semplici ragioni. La prima riguarda la conferma del riconoscimento di ospedale “spoke”; la seconda è relativa al fatto che il Giovanni Paolo II e il Fratelli Parlapiano non sono stati depotenziati. Freddi numeri alla mano, Emmi fa notare che i posti letto previsti sarebbero addirittura aumentati (+16), e che le critiche di queste ore hanno la coda di paglia. Emmi ce l’ha col Movimento Cinquestelle ma, più o meno velatamente, con lo stesso Comitato civico per la Sanità. L’accusa è chiara: sulla rete ospedaliera farebbero politica cavalcando un malcontento che, tuttavia, a suo dire, non avrebbe ragione di esistere. “Anche se non sono stati istituiti nuovi reparti, l’offerta qualitativa e quantitativa è rimasta invariata”, spiega Emmi. Chiarendo anche che il declassamento della Chirurgia generale e dell’Urologia da struttura complessa a semplice è un errore che sarà corretto. La riduzione di posti letto in alcuni reparti è stata compensata dall’aumento in altri (per esempio ne sono stati istituiti 8 in astanteria, quella che serve l’area di emergenza. Prima non ce n’era neanche uno). Insomma: per Emmi chi critica questa rete ospedaliera dovrebbe ricordarsi che nella bozza precedente quelli di Sciacca e Ribera erano stati classificati come ospedali di base. E gli ospedali di base, normalmente, sono dotati di appena tre reparti. “Contento Emmi, contenti tutti”. Così, però, ha ironizzato Matteo Mangiacavallo che, al pari del Comitato per la Sanità, ritiene che questa rete ospedaliera non può lasciare soddisfatti. “Il Governo ha fatto arrivare il documento in Commissione Sanità chiedendone l’approvazione in fretta e furia. Chiaro il motivo, dovevano far passare subito una rete ospedaliera assurda. Questo governo prima se ne va, meglio è per tutti”, ha detto Mangiacavallo. Il quale non è convinto della presunta bontà di questo progetto solo per il riconoscimento di “spoke”. D’accordo con lui anche il deputato di maggioranza Salvatore Cascio, per quale la programmazione della rete ospedaliera privilegia alcuni ospedali della provincia di Trapani (quella di appartenenza dell’assessore Gucciardi) a discapito di quelli di Sciacca e Ribera. Insomma: è guerra di cifre sulla rete ospedaliera. Posti letto riveduti (al ribasso), nuovi reparti non istituiti, unità semplici rimaste tali (il caso dell’oncologia grida vendetta). Uno strumento che sta scontentando tre quarti di Sicilia. E un motivo ci sarà.

Settimana per l’autismo: “gli omini blu” invadono Sciacca

Solitudine, isolamento sono le parole che vengono abbinate all’autismo, una sindrome che colpisce sempre più bambini che poi diventano adulti.  Dalle ultime stime degli Stati Uniti un bambino su 68 ha questo tipo di disturbo, un dato che è cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni. Chi ne è affetto, oltre che di cure e di ricerche per conoscere e saperne di più, ha bisogno anche di inclusione scolastica, didattica inclusiva, metodologie d’insegnamento, pedagogia, ma soprattutto superiore le barriere sociali create da chi si trova dinnanzi una persona autistica. La Fia, fondazione italiana per l’autismo, promuove ogni anno una settimana di sensibilizzazione per rompere il silenzio assordante che circonda gli autistici con la campagna #sfidAutismo17 sfidiamo l’autismo. Anche a Sciacca, “gli omini blu” che sono il simbolo di questa campagna, hanno invaso le strade di Sciacca con una passeggiata per le vie della città e i negozi per sensibilizzare sul tema la cittadinanza. Sono stati i ragazzi dell’associazione “Crescere Insieme” accompagnati dai loro tutor oggi pomeriggio a far tappa in diverse attività del centro al motto di “l’autismo non è contagioso”.

Corruzione e truffa: in manette i vertici Gesap dello scalo di Punta Raisi

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Avrebbero pilotato le gare, truffando lo Stato.  Un vero sistema in grado di controllare e gestire per il proprio tornaconto le gare d’appalto milionarie dello scalo di Punta Raisi, in manette sono finiti i vertici della Gesap, società concessionaria dello scalo aeroportuale palermitano. La polizia ha scoperto una presunta associazione a delinquere e hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare a carico di quattro persone. I coinvolti sono Carmelo Scelta, ex direttore generale della Gesap, Giuseppe Liistro, ex responsabile area manutenzione società concessionaria dello scalo e che attualmente ricopre lo stesso incarico presso la società Adr che gestisce gli aeroporti della capitale Fiumicino e Ciampino, Giuseppe Giambanco, professore ordinario della Facoltà di Ingegneria dell’università degli Studi di Palermo, e Stefano Flammini, amministratore unico di F.G. Tecnopolo con sede a Roma. Per i primi due,  è scattata la misura degli arresti domiciliari,  mentre per gli altri rispettivamente il divieto di dimora nel comune di Palermo e il divieto di esercitare qualsiasi ufficio direttivo presso società di capitali per un anno.

Francesca Valenti chiede altre 72 ore prima di dire sí alla sua candidatura a sindaco col centrosinistra

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Ancora 72 ore. È questo il tempo che Francesca Valenti ha chiesto prima di poter sciogliere la sua riserva. Entro lunedì, ha precisato oggi pomeriggio, farà conoscere la sua decisione in ordine alla richiesta di candidatura in rappresentanza dello schieramento di centro-sinistra. Non nasconde, Francesca Valenti, di essere piuttosto lusingata della stima che già quattro partiti hanno pubblicamente manifestato nei suoi confronti, rispetto alla credibilità della proposta politica che lei potrà impersonare. Si pensava che, soprattutto dopo l’ufficializzazione del via libera sul suo nome da parte di Sicilia Futura e, questo pomeriggio, da parte del resto della coalizione di centro-sinistra, l’avvocato Valenti potesse annunciare giá questa sera stessa la sua decisione di accettare l’investitura. Così non è stato. È probabile, evidentemente, che speri ancora in una convergenza da parte di chi, al momento, ha preferito non aderire al suo progetto. Chiaro, in tal senso, il riferimento ad Ignazio Messina ea Michele Ferrara. Pubblichiamo la dichiarazione integrale dell’avvocato Valenti.

Prendo atto e sono grata alla coalizione di centrosinistra della convergenza sul mio nome quale candidato a sindaco. Del pari sono grata a tutte le persone della società civile che negli ultimi giorni mi hanno manifestato sostegno e mi hanno fortemente sollecitato ad accettare la proposta. Avverto la diffusa esigenza di concretezza e serietà nell’elaborazione di un progetto di governo fatto di contenuti e non di parole. Solo il voler dare risposta a questa esigenza mi induce a valutare la proposta. Entro lunedì scioglierò la mia riserva.

Francesca Valenti

Tiziana Russo: ” Piu’ contenuti e meno nomi per la campagna elettorale”

E’ tra gli scissionisti dem, Tiziana Russo. La sua posizione di organica al Pd è cambiata rispetto l’ultimo Congresso nazionale che ha portato alla divisione tra i democratici. La Russo aderirà insieme ad altri colleghi come Siso Montalbano e Giuseppe Montalbano nel nuovo contenitore formato dal movimento democratico e progressista che si chiama “Articolo Uno”. “Articolo uno – spiega la Russo – non è ancora costituito, non sono stati eletti i suoi organismi dirigenti e pertanto, difficilmente sarà presente con una sua lista o un suo candidato”. Per quanto riguarda, però le imminenti amministrative, non è ancora del tutto definita la posizione che questi componenti scissionisti del Pd potrebbero assumere, ovvero se appoggiare  il candidato del centrosinistra, Francesca Valenti espressione pura del Pd Renziano allargato pure a Sicilia Futura di Cimino e Cascio o se considerare più vicina la novità del laboratorio di sinistra costituito da “Mizzica”. Tiziana Russo al momento, invita la politica a tornare a parlare  dei temi che interessano la gente come lavoro, immigrazione e sulla Valenti dice: “E’ una persona eccellente, qui non si discute sulle persone. Qui rileva la proposta politica, il punto di vista delle persone non si discute”.