Montevago, presto fruibile la zona archeologica della Villa Romana (galleria foto)

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Il sindaco di Montevago, Margherita la Rocca Ruvolo, e il progettista dei lavori, Dionisio Impastato, hanno annunciato che sarà presto fruibile la zona archeologica della Villa Romana.

Impiantato nell’area anche un vigneto didattico con otto varietà ed essenze arboree mediterranee. “Un polmone verde dentro il centro abitato”, dicono La Rocca Ruvolo e Impastato.
La villa Romana è un sito archeologico ai margini della cittadina di Montevago. Si tratta dei resti di una villa rustica romana risalente al II sec. avanti Cristo. A detta degli esperti, la villa era funzionale allo sfruttamento del territorio circostante per la produzione di cereali. In questo modo, attraverso i cosiddetti insediamenti rustici, si assicurava a Roma l’approvvigionamento di cereali e di derrate alimentari. La Sicilia era considerata, all’epoca, il granaio d’Italia ed in particolare di Roma. Il territorio di Montevago, per la sua vicinanza al fiume Belice, navigabile fino alla foce, ben si prestava alla funzione degli insediamenti rustici. Circa 300 metri quadri l’estensione della villa. Gli scavi hanno messo in luce una serie di ambienti rettangolari, intercomunicanti tra loro, costituiti da pietra marnosa e conci tufacei. Al loro interno sono stati ritrovati frammenti di vasellame grezzo e di pithoi, cioé di contenitori di derrate.
L’intervento assume una marcata valenza urbanistica, dal momento che va a prendersi in carico una duplice finalità: da una parte interviene prettamente in chiave di riqualificazione di un’area urbana; dall’altra risponde ad un’esigenza concreta, da parte di cittadini, visitatori, turisti, di poter fruire del sito archeologico “Villa Romana”.

Grave emorragia femorale, si salva grazie ad un innovativo intervento di chirurgia vascolare ad Agrigento

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Era giunta all’ospedale di Agrigento in condizioni critiche per una grave emorragia femorale accompagnata dalla presenza di un enorme ematoma sulla coscia destra e valori di emoglobina di circa 5 g/dl dopo aver già perso circa metà del suo patrimonio ematico circolante.

E’ la storia di V.M., sessantenne della provincia di Agrigento, salvo grazie ad una tecnica chirurgica innovativa per la prima volta adottata al “San Giovanni di Dio”.
Ai sanitari dell’Unità di Chirurgia Vascolare la scelta di un intervento chirurgico tradizionale è subito parsa molto rischiosa a causa della presenza di abbondante sanguinamento che infiltrava tutte le strutture della coscia rendendo molto difficile il riconoscimento delle varie componenti anatomiche e quasi impossibile il rapido isolamento dell’arteria ed il suo clampaggio. Viceversa, le condizioni avrebbero esposto il paziente al rischio dell’involontario danneggiamento di assi arteriosi, venosi o nervosi di primaria importanza. L’equipe chirurgica diretta da Leonildo Sichel e formata dai medici Antonella Gregorio, Gerlando Fiorica, anestesista, e dagli infermieri di sala operatoria Rosalia De Marco, Giuliana Greti e Rosaria Petrucci, ha quindi optato per un esclusione endoprotesica della lesione arteriosa ossia il tentativo di chiudere la lacerazione dell’arteria inserendo al suo interno un tubo in materiale plastico che, espandendosi, potesse otturare la lesione da dentro l’arteria stessa.
Al termine del complesso intervento, l’arteriografia di controllo ha dato l’esito sperato: il foro sull’arteria era stato del tutto escluso e l’emorragia arrestata. Anche un’angioTac pre-dimissione ha confermato la buona riuscita dell’esclusione e la normale pervietà della femorale superficiale del paziente che è tornato a deambulare normalmente.
Soddisfazione per l’ottimo risultato raggiunto è stata espressa dal commissario straordinario dell’ ASP, Mario Zappia: “All’equipe operatoria coordinata dal dottor Leonildo Sichel vanno i complimenti della direzione strategica aziendale per la tempestività delle cure prestate al paziente e la professionalità dimostrata in sede d’intervento”.

Una colletta per installare un defibrillatore semiautomatico (DAE) a Porto Palo di Menfi

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Gianni Tunisi, infermiere presso una struttura sanitaria del territorio, si è chiesto come mai non fosse presente a Porto Palo di Menfi un defibrillatore semiautomatico (DAE). Si tratta infatti di uno strumento fondamentale per consentire un pronto intervento qualora si verifichino casi di arresto cardiaco improvviso.

La morte cardiaca improvvisa è una delle maggiori cause di mortalità fra giovani e adulti e se non si è in grado di intervenire in pochi minuti (5/6 al massimo) con un massaggio cardiaco e una scarica elettrica la morte sopraggiunge. L’unico modo per poter intervenire in un tempo così limitato è quello di avere sul territorio in dotazione un defibrillatore e di operatori laici in grado di saperli utilizzare. Una riflessione nata anche dalla consapevolezza della mancanza di un presidio ospedaliero: “Perché non muoversi e creare una postazione DAE (defibrillatore) pubblica per poter dare ad ognuno di noi la possibilità che non avvenga il peggio?” Un’idea che lancia una raccolta fondi (da 1000 a 1500 euro) per riuscire a dare un contributo e una speranza futura se dovessero accadere episodi spiacevoli.

Il defibrillatore semiautomatico (spesso abbreviato con DAE, defibrillatore automatico esterno, o AED, automated external defibrillator) è un defibrillatore in grado di riconoscere in modo automatico, e interrompere tramite l’erogazione di una scarica elettrica, le aritmie maligne responsabili dell’arresto cardiaco, quali la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare.
Un defibrillatore semiautomatico analizza automaticamente il ritmo cardiaco, determina se per tale ritmo è necessaria una scarica e, se essa è necessaria, seleziona sempre in modo automatico il livello di energia necessario. L’utente che lo manovra non ha la possibilità di modificare l’intensità della scarica o di forzarla se il dispositivo segnala che non è necessaria. Il funzionamento avviene per mezzo dell’applicazione di placche adesive sul petto del paziente. Quando tali elettrodi vengono applicati al paziente, il dispositivo controlla il ritmo cardiaco e – se necessario – si carica e si predispone per la scarica. Quando il defibrillatore è carico, per mezzo di un altoparlante, fornisce le istruzioni all’utente, ricordando che nessuno deve toccare il paziente e che è necessario premere l’apposito pulsante per erogare la scarica. Dopo ciascuna scarica, il defibrillatore si mette in “attesa” e dopo due minuti (corrispondenti a circa 6 cicli di RCP) effettua nuovamente l’analisi del ritmo cardiaco, e se necessario effettua una nuova scarica. All’interno del DAE è presente una piccola “scatola nera” che, dal momento in cui l’apparecchio viene acceso, registra tutti i rumori ambientali tramite un microfono e l’elettrocardiogramma del paziente dal momento in cui vengono collegate le placche.

Progetto di parco eolico a Menfi, consiglieri comunali di opposizione chiedono approfondimenti

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I Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Idea Menfi”, Ezio Ferraro, Sandro La Placa, Vito Clemente, Andrea Alcuri, Rossella Sanzone, hanno formulato richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale aperto per informare la comunità e, nel contempo, esprimersi, a mezzo di apposita deliberazione, in ordine al Progetto di un impianto eolico denominato “Menfi” che la Società Edison ha proposto di realizzare in contrada Genovese.

Si ritiene necessario informare la comunità e, nel contempo, esprimersi in ordine al progetto di cui trattasi, a mezzo di apposita deliberazione del Consiglio Comunale.

I consiglieri comunali invitano il sindaco, con l’urgenza che il caso in questione riveste, di acquisire ogni informazione utile presso il competente Assessorato Regionale e a riferire in Consiglio Comunale, avendo cura di fornire preventivamente eventuale idonea documentazione a tutti i Consiglieri Comunali

Guardia Medica a Seccagrande, il sindaco Ruvolo: “Sarà aperta regolarmente”

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Anche quest’anno la Guardia Medica estiva verrà garantita nella località balneare di Seccagrande, a Ribera. Lo assicura il sindaco, Matteo Ruvolo, impegnato a trovare locali.

“Il Comune già dal 16 aprile scorso ha messo a disposizione locali Seccagrande che non sono stati ritenuti idonei dall’Asp – dice Ruvolo – e stiamo cercando un’altra soluzione. Certamente i locali saranno messi a disposizione dell’Asp che, tra l’altro, è ancora impegnata nella ricerca dei medici e da luglio la Guardia Medica potrà essere attivata”.

Quattro giornate bachiane, torna a suonare a Sciacca il maestro Franco Vito Gaiezza

Lo scorso anno l’esibizione del pianista Franco Vito Gaiezza nella cornice di una rassegna di musica classica organizzata dall’associazione di promozione sociale, Salvatore Cantone aveva entusiasmato i presenti e il professore tornera’ in citta’ nuovamente anche questa estate con una rassegna dedicata a Bach. Il concerto del professor Gaiezza a Sciacca sara’ il momento conclusivo della rassegna.

Tragedia del Mottarone, cambio di giudice dopo la scarcerazione degli indagati: penalisti in sciopero chiedono la separazione delle carriere (Intervista)

Avvocati penalisti in sciopero il 24 e 25 giugno. A proclamare l’astensione la Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane contro quanto accaduto al Tribunale di Verbania dopo la tragedia della funivia del Mottarone e per il rilancio della riforma costituzionale della separazione delle carriere.

Per i penalisti la decisione assunta dal Presidente del Tribunale di Verbania che ha revocato l’assegnazione del fascicolo al giudice che ha scarcerato gli indagati sottoposti al fermo «è fatto gravissimo, che non trova certo giustificazione in implausibili formalismi burocratici», sottolineano i penalisti.

«E’ sempre più evidente – prosegue l’Ucpi – che la unicità delle carriere dei magistrati del Pubblico Ministero e dei Giudici impedisce la piena realizzazione dei principi costituzionali del giusto processo ed in particolare della terzietà del giudice».

Scioperano anche gli avvocati di Sciacca, come ricorda, in un’intervista a Risoluto.it, il presidente della Camera Penale “Arone”, Nino Augello.

Affidamento in prova ai servizi sociali, ventitré non supera la prova e torna ai domiciliari

I Carabinieri della Stazione di Valderice hanno tratto in arresto, in esecuzione di un ordinanza applicativa della detenzione domiciliare emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo, D.G. classe 98 pregiudicato trapanese in atto sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Lo stesso si trova ad espiare un cumulo di pene concorrenti per complessivi 5 anni e 1 mese di reclusione per i reati di rapina, furto aggravato, ricettazione, nonchè di tentata estorsione, commessi a Trapani tra il 2015 e il 2017. Proprio nel 2017, a conclusione di attività di indagine scaturita da una denuncia di furto di un ciclomotore, i Carabinieri della Compagnia di Trapani bloccavano il giovane, all’epoca ancora minorenne, il quale aveva concordato con la vittima un appuntamento al fine di farsi consegnare la somma di 300 euro per la restituzione del mezzo.

Estate 2021, sospensione ad agosto di autorizzazioni per scavi e ponteggi

Niente permessi per scavi, installazione ponteggi per il prossimo mese di agosto. Gli Uffici del Comune di Sciacca potranno rilasciare autorizzazioni solo per motivi di necessità e urgenza.

La prescrizione è contenuta in una direttiva che il sindaco Francesca Valenti e l’assessore all’Urbanistica Fabio Leonte hanno indirizzato ai dirigenti dei Settori Urbanistica e Lavori Pubblici Salvatore Paolo Gioia e Giovanni Bono.

È una direttiva che viene emessa ogni anno in occasione della stagione estiva.

Il sindaco Valenti e l’assessore Leonte invitano i due dirigenti “a non rilasciare dall’1 al 29 agosto 2021 autorizzazioni per scavi ad enti, società o privati, per riparazioni e/o realizzazione di ponteggi per rifacimento prospetti di fabbricati o altre attività edili, sia nel centro storico della città, sia in prossimità delle località balneari, sia nei centri di residenza stagionale intensamente edificati”. Ciò per evitare, in un mese estivo in cui è prevedibile un aumento della popolazione per la presenza di turisti e di emigrati, disagi al traffico veicolare.

“Potrà essere fatta eccezione – conclude la direttiva del sindaco Valenti e dell’assessore Leonte – solo per i casi in cui siano ravvisati motivi igienico-sanitari e, comunque, anche in altre ipotesi per cui l’ufficio ne riconosca la necessità e l’urgenza. Le autorizzazioni che verranno rilasciate, in assenza dei requisiti della necessità e dell’urgenza, dovranno indicare come termine di ultimazione dei lavori la data del 31 luglio 2021”.  

Solo due nuovi casi in provincia, ventinove guarigioni (Ultimo bollettino Asp)

Sono due i nuovi positivi in provincia, zero decessi, un soggetto ospedalizzato. Ventinove guarigioni.

Dodici i ricoveri in degenza ordinaria, zero in terapia intensiva.

Ancora Licata, la cittadina in provincia con oltre cento casi