Un’area trasformata in discarica in località Baiata a Sciacca, sequestro della Polizia municipale

La sezione Ambiente della Polizia municipale di Sciacca ha sequestrato un’area che era stata adibita a discarica in località Baiata. Per circa 500 metri, lungo la strada, sono stati scaricati rifiuti di vario genere compresi contenitori in cemento-amianto oltre a scarti da attività edile. I controlli della Polizia municipale continuano nel territorio di Sciacca. Un precedente sequestro era stato effettuato il mese scorso, sempre dalla Polizia municipale, in contrada Cannaceci.

Nuova ordinanza di Musumeci, tamponi a tutti gli operatori sanitari con un preciso ordine di priorita’

Nuova ordinanza a firma del presidente della Regione, Nello Musumeci, per contrastare l’epidemia nell’Isola.

E’ stato stabilito che si procederà secondo un preciso ordine di priorità.

Faranno il test subito il personale ospedaliero coinvolto nella gestione del Covid-19, ma anche per i medici e gli operatori dell’emergenza sanitaria compresi tutti gli operatori della Seus.

Poi a seguire ci saranno i professionisti di Medicina generale, i pediatri di libera scelta e il personale dei Presidi di continuità assistenziale e, infine, le Direzioni strategiche aziendali. Le anali dei tamponi verranno condotte da laboratori pubblici e privati.

Nuovi criteri di quarantena anche per quanti sono rientrati in Sicilia dallo scorso 14 marzo, che dovranno restare in isolamento obbligatorio e non potranno ricevere visite.

L’accesso alle abitazioni è consentito, invece, alle badanti e ovviamente al personale sanitario, purché vengano adottate tutte le precauzioni e le cautele utili a evitare il contagio. Viene, infine, stabilito che a ridosso della conclusione del termine di quarantena, i cittadini in isolamento dovranno essere sottoposti al test del tampone rinofaringeo per constatare l’eventuale guarigione.

Coloro che sono positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare dovranno comunicare le proprie condizioni di salute al medico di famiglia e al dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di riferimento, secondo precise cadenze temporali, oltre che segnalare anche i nominativi dei propri conviventi, che saranno inseriti in un elenco redatto dalle Asp e trasmesso alle prefetture competenti per territorio.

Nell’ordinanza viene chiarito che nessun test rapido sul Coronavirus è autorizzato fino a eventuali diverse valutazioni del Comitato tecnico-scientifico nazionale istituito presso l’Unità di crisi. I laboratori accreditati con il Ssr che dovessero praticare esami non autorizzati, secondo le linee guida dettate dall’Istituto superiore di sanità, verrà avviato il procedimento amministrativo di decadenza dall’accreditamento.

Un articolo dell’ordinanza è dedicato alle aree di servizio e alle stazioni di rifornimento di carburante. In queste è consentita l’apertura dei bar solo se collocate lungo la rete autostradale e nelle strade extraurbane principali. Se si trovano, invece, nelle strade extraurbane secondarie l’orario è limitato, tutti i giorni, dalla 6 alle 18.

Anche l’appello di Aurora Ramazzotti da Bergamo a tutta Sciacca

Si trova a Bergamo, citta’ del compagno della madre Michelle Hunziker e le sorelle. Aurora Ramazzotti dalla citta’ simbolo della mattanza del Coronavirus invita i saccensi a unirsi nella battaglia contro il virus con le armi che abbiamo: “restare a casa”

Sesto decesso in Sicilia, morto un sessantenne con polmonite interstiziale a Caltagirone

Un paziente, affetto da Coronavirus, è morto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Gravina di Caltagirone. E’ il secondo nell’ospedale. Il sesto in Sicilia.

Si tratta di un sessantenne affetto da polmonite interstiziale che aveva fatto ingresso al pretriage del pronto soccorso l’11 marzo scorso. Era stato ricoverato in Malattie infettive per poi essere immediatamente trasferito in terapia intensiva per le sue gravi condizioni di salute. Cordoglio è stato espresso alla famiglia dalla Direzione aziendale e dal personale dell’ospedale.

Come raccontare ai bimbi il virus: ecco “il moscerino cattivo” di Raimondo Moncada

Come raccontare ai bimbi il dramma di questi giorni? Lo scrittore e attore Raimondo Moncada lo ha fatto con una favola. Si intitola “Il moscerino cattivo” .

La favola viene anche narrata dallo stesso Moncada in un video su YouTube. Lo stesso che potete vedere qui e che è già stato visto e condiviso da tante persone, piccoli e grandi. E diversi sono gli insegnanti che hanno annunciato un utilizzo nelle loro classroom, classi virtuali, dove fanno lezione con i propri alunni costretti da settimane a stare a casa dopo la chiusura delle scuole.

Il moscerino cattivo mira a insegnare ai più piccoli come comportarsi in casi estremi in cui viene richiesto agli umani di rinunciare per lungo tempo al bisogno di abbracciarsi e baciarsi con genitori e nonni e di lottare tutti assieme stando chiusi a casa, per vincere una guerra mai combattuta prima dall’umanità, contro un nemico invisibile e letale con nome in codice Covid-19.
Il moscerino cattivo si rivela un appello in favola a essere uniti, grandi e piccini, e a mettere in atto i continui inviti delle autorità nazionali e locali per affrontare con consapevolezza e senso di responsabilità il sacrificio richiesto: la guerra contro il coronavirus si vince questa volta non impugnando un fucile, ma resistendo alla tentazione di mettere il piede fuori dalla porta, di stare ben distanti gli uni dagli altri e di non toccarsi il proprio volto, gli occhi, il naso, la bocca, insomma la propria identità.

L’appello e il saluto di Gianfranco D’Angelo a Sciacca: “Io sono a casa, facciamolo tutti”

E’ stato a Sciacca in occasione della “Festa del teatro” e il comico Gianfranco D’Angelo nel video a corredo del pezzo, lancia il suo personale appello a restare a casa.

” Io sono a casa – dice nel suo saluto – facciamolo tutti per sconfiggere questo brutto virus”

Primo caso anche a Canicattì, il positivo in isolamento dall’undici marzo.

Sono quasi sempre i sindaci a dare comunicazione dei contagiati che continuano a crescere in provincia. Stasera il primo caso di Coronavirus a Canicattì. Il sindaco, Ettore Ventura tramite un videomessaggio ha diffuso la notizia avvisando tutta quanta la sua cittadinanza.


“Ho parlato con la persona in questione– ha detto Di Ventura – mi ha rassicurato, sta bene”. Il sindaco parlando con il soggetto affetto dal Covid 19, ha anche chiarito un importante aspetto.

“Ho fatto una chiacchierata con la persona in questione mi ha detto che non ha contatti con gente dall’ undici marzo”

A Calamonaci il sindaco Spinelli compra le mascherine per distribuirle a tutti gli abitanti

Il Sindaco di Calamonaci, Pellegrino Spinelli, di concerto con tutta l’amministrazione comunale, in un momento così delicato è ancora più vicino alla popolazione. Considerando l’emergenza e la difficoltà nel reperire le mascherine, nel periodo di massima diffusione del Coronavirus, si è fatto carico di acquistarle per distribuirle a tutta la popolazione di Calamonaci.

Un gesto di affetto e di solidarietà nei confronti di tutta la popolazione. E’ quello che ha fatto il sindaco di Calamonaci, Pellegrino Spinelli, che è anche infermiere, insieme all’intera amministrazione comunale, per fronteggiare l’emergenza epidemia a causa del diffondersi del Coronavirus e dare sostegno e aiuto a tutti gli abitanti del paese. “L’acquisto – sottolinea Spinelli – non grava assolutamente sulle casse comunali, ma è stato effettuato utilizzando le indennità di amministratore del Sindaco, degli Assessori e del Presidente del Consiglio Comunale. La distribuzione avverrà nella giornata di lunedì 23 marzo. Si inizierà partendo dalle fasce d’età più a rischio (65 anni per le donne e 70 anni per gli uomini) e, fino ad esaurimento scorte, verranno rifornite tutte le altre fasce d’età, sempre una per nucleo familiare, in modo tale da permettere ad un solo componente le uscite per motivi strettamente necessari”. Un gesto sicuramente lodevole, specie in un momento come questo.

Agrigento, il gruppo “Agrigento non si arrende” ha consegnato due ventilatori polmonari al San Giovanni Di Dio

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Sono stati consegnati oggi al reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento due ventilatori polmonari acquistati nei giorni scorsi da “Agrigento non si arrende”, un gruppo nato per volontà di alcuni professionisti sanitari agrigentini e a cui hanno presto aderito anche molti cittadini.

Un gesto veramente importante in questo periodo di emergenza che rappresenta soltanto il primo di una lunga serie di gesti solidali che il gruppo vuole realizzare e a proposito del quale ha lanciato un appello:

<<Abbiamo consegnato oggi al reparto di Terapia intensiva dell’Ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento i due ventilatori polmonari acquistati negli scorsi giorni e ci stiamo impegnando a reperire altro materiale utile e necessario nella lotta contro il coronavirus, ma senza la collaborazione di ognuno di noi tutto questo non basterà a fermare il virus>>.

Il gruppo ha inoltre chiesto la collaborazione di tutti nel rispettare quanto dettato dal Decreto del governo:

<<È necessario seguire le regole indicate dal Governo nazionale e da quello regionale. È necessario restare a casa ed uscire solo se davvero necessario, una sola persona, solo se estremamente necessario e non più di una volta al giorno.

È necessario effettuare il distanziamento sociale per ridurre la possibilità di propagazione del virus e, per quanto riguarda le persone venute da fuori, specialmente da zone dove la patologia si è manifestata con percentuali più alte, occorre ribadire la stretta necessità di seguire strettamente quelle che sono le indicazioni relative all’isolamento, cioè stare soli, non a contatto con altre persone. Se seguiremo queste regole sarà decisamente più fattibile combattere contro la minaccia del virus.

Fare di testa nostra può costare decisamente caro a noi stessi e agli altri>>.

Coronavirus a Menfi, contagiato un familiare di uno dei due già positivi

Il nuovo contagiato a Menfi è un familiare di una delle due persone risultate positive nei giorni scorsi al Covid-19. Ricordiamo che il primo contagiato nella città belicina era risultato positivo insieme ad altre dieci persone dopo il caso della dottoressa dell’Ospedale di Sciacca.

Massima allerta da parte delle istituzioni locali che ancora una volta chiedono la collaborazione ai cittadini e li invitano a rimanere a casa ed uscire solamente in situazioni di comprovata necessità.