Impianto biomasse a Sciacca, per la consulente Livreri un disastro ambientale: “Una manifestazione di protesta dovrebbe sorreggere il mio parere”

A parlare e’ la consulente incaricata dalla sindaca Francesca Valenti di esprimere un parere sul progetto della “My Ethanol”, parere della docente universitaria Patrizia Livreri, considerata una esperta in materia e tra i consulenti per il caso Muos di Niscemi,accompagnato anche da tante polemiche e perfino da una incredibile fuga di notizie circa il contenuto dello stesso parere pubblicato sul web ancor prima che risultasse protocollato al Comune di Sciacca.

Un parere striminzito, non solido, secondo i consulenti del Comitato Chiana e non in grado di supportare un’azione legale per bloccare un progetto quello della My Ethanol, societa’ del gruppo Moncada, che nel frattempo prosegue il suo intento di realizzare un impianto di biometano nella sede dell’ex distilleria Kronion nel mezzo di un’area d’eccellenza agricola con le relative autorizzazioni dell’Ufficio tecnico comunale. Il rappresentante legale della My Ethanol ha gia’ comunicato l’inizio dei lavori

La professoressa Livreri oggi difende il suo operato, a partire da un parere dettato su basi scientifiche e numeriche che metterebbe nero su bianco l’ipotesi di un imminente disastro ambientale nel caso di attuazione di quanto il progetto stesso prevede.

La Livreri che ribadisce anche di non esser stata mai invitata ad alcun incontro col Comitato aprendo allo stesso tempo a possibili incontri futuri rilancia le preoccupazioni affermando che, a suo avviso, si sta continuando a perdere tempo prezioso sulla questione : ” Il mio parere negativo – ha detto la consulente- andrebbe sorretto da una manifestazione di protesta forte dei cittadini coordinando le azioni di tutti per mirare ad unico intento”.

Impianto biomasse Moncada, il Comitato contro l’assessore e scoppia la polemica


Impianto biomasse della Moncada e polemiche. Non si placano le
controverse sul progetto presentato dalla “My Ethanol” nella contrada Chiana a Sciacca.

Un progetto quello del gruppo Moncada del quale si è venuti a conoscenza per caso tra le polemiche e che continua a suscitare forti contrasti.

Gli ultimi solo in ordine temporale dopo le parole pronunciate durante la seduta del consiglio comunale dall’assessore Fabio Leonte che ha acceso una spirale di “botta e risposta” con il Comitato Chiana che secondo l’amministratore avrebbe mostrato inerzia per bloccare il progetto non presentando l’accesso agli atti e un esposto in Procura.

Parole pesanti che il Comitato oggi ha ribattuto con una nota e che allo stesso tempo, ha fatto registrare una presa di posizione dei consulenti del Comitato stesso, l’ingegnere Mario Di Giovanna e l’avvocato Leonardo Palagonia.
“Riteniamo di rispondere – hanno scritto oggi i due professionisti – guardando ai fatti delle ultime settimane, perché la cittadinanza ha diritto di sapere con la dovuta completezza cosa sta accadendo e noi come professionisti, ma prima di tutto come cittadini, abbiamo il diritto ed il dovere di fare le nostre osservazioni su una vicenda che ci ha visti impegnati ed esposti, mossi esclusivamente dall’amore per Sciacca e dalla volontà spontanea di metterci a disposizione della nostra comunità. 
Il Comitato (e non il Comune di Sciacca), grazie all’Ing. Mario Di Giovanna, ha sollevato la questione Moncada, recuperando tutti gli atti relativi all’impianto a biomasse in corso di realizzazione e portando la vicenda a conoscenza dell’opinione pubblica cittadina;
Il Comune di Sciacca (e non il Comitato) ha ricevuto, nel 2017 e 2018, le richieste AUA di Moncada, complete di una lunga relazione progettuale, a cui il Comune di Sciacca (e non il Comitato) ha rilasciato il parere favorevole, passaggio che ha consentito a Moncada di ottenere le autorizzazioni con le quali sta oggi operando sul nostro territorio;
durante il primo Consiglio Comunale aperto, ripreso dalle telecamere ed al quale parteciparono alcune centinaia di contradaioli, l’Amministrazione Comunale ed i Dirigenti (e non il Comitato) ancora, dopo due anni dalla presentazione delle istanze di Moncada, riferivano urbi et orbi alla cittadinanza di non aver ricevuto tempestiva notizia del “progetto Moncada” presso il Comune di Sciacca ma già in quella sede l’Avv. Leonardo Palagonia fece osservare che le istanze AUA di Moncada contenevano una corposa relazione progettuale di circa 70 pagine, ricevuta a mezzo PEC dallo stesso Comune sin dal 2017″.

I due professionisti poi toccano il punto sull’incarico alla consulente del Comune di Sciacca: “L’Amministrazione si è fatta pubblicamente carico di nominare, sin da aprile 2019, un consulente esterno che fornisse dati completi sulla pericolosità dell’impianto Moncada, nominando la Prof.ssa Livreri ed assicurando al Comitato ed a noi consulenti una ampia interazione con la consulente;
l’Amministrazione Comunale (e non il Comitato) ha pubblicamente assunto l’onere di tutelare e salvaguardare con ogni mezzo ed in ogni sede la salute e l’incolumità dell’intera cittadinanza e dei nostri figli (e non dei soli abitanti della Contrada). 
Ad oggi, le cose sono andate così:
l’Avv. Palagonia ha potuto incontrare la Prof.ssa Livreri una sola volta, prospettandole una serie di quesiti sui quali la brevissima relazione della consulente – che qualche acuto osservatore ha bollato come pagata dai cittadini 500 Euro al rigo, incluse data e firma – non fornisce alcuna risposta;
la relazione della Prof.ssa Livreri (che non si è mai presentata pubblicamente ad alcun chiarimento) afferma un incombente “disastro ambientale”, rispetto al quale però l’Amministrazione e l’Ufficio Legale non ritengono che sussistano i presupposti per una ordinanza contingibile ed urgente, dunque per l’Amministrazione dovremmo serenamente attendere l’avverarsi del “disastro” e che non è stata nemenno sufficiente a permettere all’ufficio tecnico comunale di rigettare la PAS dando la possibilità a Moncada di inizare i lavori.;
di recente, a fronte delle critiche dei consulenti del Comitato circa la poca esaustività della relazione della Prof.ssa Livreri, quanto meno perché non risponde ai quesiti, l’Assessore Leonte ha anche affermato che il Comitato avrebbe ben potuto nominare un proprio consulente, con ciò ribaltando (con una vera e propria “inversione a U”) la originaria posizione dell’Amministrazione che aveva preso l’impegno di tutelare l’intera cittadinanza facendosi carico della nomina, e tutto questo dopo ben 3 mesi di operosi stimoli e fiducia (altro che inerzia) del Comitato nell’operato della consulente, 3 mesi durante i quali Moncada non è stato a guardare…
sull’operato della consulente non si ravvisa particolare trasparenza da parte dell’Amministrazione, poiché già da aprile era circolata in rete una relazione poi ritirata e definita una bozza o addirittura un falso, senza che però (almeno a quanto ci risulta) nessuno si sia recato in Procura a denunziare detto falso e senza che sia stata presa una chiara posizione su tale episodio, salvo poi constatare, circa un mese dopo, cioè a maggio inoltrato, la pubblicazione della relazione ufficiale della consulente che non pare poi così difforme da quella ufficiosa di un mese prima;
nel frattempo, circola voce che la stessa Prof.ssa Livreri abbia ricevuto una contestazione dal suo Ateneo per non aver comunicato tempestivamente di aver assunto l’incarico dal Comune di Sciacca, ragion per cui la stessa consulente avrebbe iniziato la sua attività oltre un mese dopo il conferimento dell’incarico, cioè dopo che avrebbe dovuto già terminarlo, ma anche su questo l’Amministrazione non ci risulta abbia preso una posizione chiara e nel frattempo (con l’auspicio sincero che la consulente risolva positivamente la vicenda), passano i mesi e sorge spontaneo, da più parti, un interrogativo: mentre la consulente attendeva la regolarizzazione della sua posizione con l’Ateneo anziché mettersi al lavoro, cosa faceva – concretamente – la nostra Amministrazione? 
Non vogliamo alimentare polemiche inutili che rischiano poi di essere strumentalizzate, ma giungere a diventare capri espiatori di altrui responsabilità, davvero lo riteniamo ingiusto rispetto al nostro impegno ed inaccettabile, anche moralmente, oltre che dannosissimo perché allontana tutti dalla soluzione del problema reale, sviandoci dall’obiettivo comune della tutela della nostra salute e del nostro territorio.
Anche perché, non dimentichiamolo, i doveri istituzionali di conoscenza degli atti e di denuncia in Procura sono propri dell’ente comunale e non del Comitato, che ha compito di stimolo e proposta, ampiamente adempiuti persino oltre ogni aspettativa.
Tuttavia, se l’Assessore Leonte e l’Amministrazione Comunale ritenevano di mettere i puntini sulle “i” attaccando il Comitato, riteniamo di ricordare loro che sotto quei puntini mancano proprio le “I” maiuscole, quanto meno quelle di Intempestività, Inopportunità ed Inefficacia, che lasciamo addebitare liberamente ai concittadini, nella ferma convinzione che non saranno contestate al Comitato stesso né a chi lo sta supportando”.

Controlli antiassenteismo nelle strutture sanitarie di Ribera, la Procura di Sciacca chiede tre archiviazioni

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La Procura della Repubblica di Sciacca, con il sostituto Michele Marrone, ha chiesto al gip l’archiviazione per tre indagati nell’indagine “Ghost Rider”, svolta dalla Guardia di Finanza, riguardante presunti casi di assenteismo dal lavoro nelle strutture sanitarie di Ribera.

Le richieste di archiviazione riguardano il medico Maria Garufo, di 61 anni, di Cattolica Eraclea, e i dipendenti Nino Aquilino, 63 anni, di Cattolica Eraclea, e Francesco Baiamonte, di 55 anni, di Ribera. Per la Procura di Sciacca non si sono mai assentati dal lavoro e gli accertamenti hanno evidenziato che il loro allontanamento non era ingiustificato, ma rientrava nell’ambito delle attività lavorative. I tre accompagnavano pazienti psichiatrici presso un vicino bar. Tutto questo è stato verificato e risulta evidente che i tre stavano comunque continuando a svolgere il proprio lavoro, essendo rimasti in contatto con i pazienti psichiatrici bisognosi di assistenza. A conclusione delle indagini ci sarebbero anche altre richieste di archiviazione, ma per motivazioni diverse.

Questa vicenda giudiziaria ha già portato a quindici rinvii a giudizio e a un patteggiamento.

Il Presidente della Regione domani a Bivona incontra i sindaci dell’Agrigentino

Domani, giovedì 20 giugno, alle ore 19, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci sarà a Bivona. Ad accoglierlo, il sindaco Milko Cinà e il presidente del Consiglio comunale Gaspare Bruno. All’incontro, che si svolgerà nell’atrio del palazzo di città, parteciperanno anche i primi cittadini dell’Agrigentino.

Con loro, il governatore affronterà alcuni temi vitali per il territorio quali la viabilità, lo sviluppo sostenibile, l’ambiente e l’agricoltura.

Il Tennis Club Sciacca approda in D1, Colletti: “Lavoriamo per le serie maggiori”

Per la rinuncia della squadra del circolo Blugarden di Messina il Tennis Club Sciacca e’ ufficialmente promosso in serie D1. La squadra saccense ha disputato degli straordinari incontri grazie all’apporto dei sudamericani Diogo Cruz e Gregorio Cordonnier e di tutto il gruppo di Sciacca. Adesso punta ad altre promozioni come hanno sottolineato Gregorio Cordonnier ed Enzo Colletti in un’intervista a Risoluto.it

Operazioni in corso per rimozione pericolo alla Porta Palermo, riapertura al termine

Sì stanno gia’ effettuando le operazioni per eliminare il pericolo di caduta di calcinacci dalla Porta Palermo a Sciacca.

La caduta di parte di intonaco dallo storico monumento saccense, ha comportato l’interruzione del transito veicolare per l’antico ingresso cittadino.

Dopo le prime verifiche, una ditta incaricata con alcuni operai sta eseguendo un intervento che in un breve lasso di tempo comporterà anche la riapertura dell’importante arteria stradale.

Cadono calcinacci dalla storica Porta Palermo, chiuso il transito veicolare

Sono caduti dei calcinacci dalla via Porta Palermo a Sciacca, storico accesso al centro storico dal lato ovest.

Il cedimento di parte di intonaco, ha comportato l’immediata chiusura al transito da via Licata e da via Gerardi verso via Morandi e piazza Belvedere per ragioni di sicurezza.

Nelle prossime ore verra’ effettuata una verifica per accertare il grado di pericolosita’ e poter assumere diverse disposizioni al fine, di poter alleggerire il traffico veicolare che con la chiusura della porta comporta gravi disagi alla cir colazione stradale saccense.

Ospedali di Sciacca, Ribera e Agrigento sporchi, arriva il commissario

Dopo l’ispezione dei Nas nelle tre strutture ospedaliere, l’assessore regionale Ruggero Razza ha deciso perfino di inviare un commissario. Le verifiche da parte del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma al “Giovanni Paolo II” di Sciacca, al “Fratelli Parlapiano” di Ribera e al “San Giovanni di Dio” di Agrigento, sono state effettuate il mese scorso e hanno portato al sequestro preventivo dell’impianto centralizzato di produzione e distribuzione dell’area medicale di Agrigento e Ribera, mentre al nosocomio saccense è stata chiusa la cucina della struttura. L’intervento dell’assessorato giunge dopo le “gravi situazioni critiche” accertate.

Il commissario ad acta inviato dalla Regione è Luigi Aprea, ex direttore sanitario del Policlinico di Palermo. Il commissario ad acta sarà operativo per 60 giorni o il tempo che sarà necessario per risolvere i problemi.

Palermo, una scultura in memoria del compianto archeologo Sebastiano Tusa

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Verrà presentata oggi pomeriggio alle 15 a Palermo, nel cortile interno a Palazzo dei Normanni, una grande scultura raffigurante degli occhiali da vista, realizzata dall’architetto Salvatore Gentile, in memoria dell’ex assessore regionale ai beni culturali Sebastiano Tusa, scomparso in un tragico incidente aereo in Etiopia il 10 marzo scorso.

La scultura commemorativa ricorda sia nella forma che nel colore gli occhiali gialli che caratterizzavano il famoso archeologo.

Alla cerimonia saranno presenti il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e la moglie del defunto Sebastiano Tusa.

Il nome di Pullara in una intercettazione del blitz “Assedio”, il deputato si autosospende dalla Commissione Antimafia

Inchiesta “Assedio”, nelle intercettazioni anche il nome di un deputato regionale

Anche il nome del deputato regionale Carmelo Pullara nel provvedimento di fermo delle sette persone indagate per mafia dai carabinieri nell’ambito dell’operazione antimafia “Assedio” scattata all’alba di oggi tra Licata e Campobello di Licata.

Il nome del parlamentare regionale, 48 anni, di Licata, eletto alle ultime regionali, è iscritto al Gruppo Popolari e Autonomisti e che fa parte della commissione regionale Antimafia, è spuntato in una intercettazione in cui il presunto boss di Licata Angelo Occhipinti definisce il deputato “a disposizione” del clan.

Dal comando provinciale dei carabinieri di Agrigento rendono noto, in merito, che loro non hanno notificato nessuna informazione di garanzia al deputato regionale.

Alla notizia del suo nome nell’intercettazione, il deputato ha diffuso una nota stampa con la quale si dichiara estraneo ai fatti e allo stesso tempo, si autosospende come componente della Commissione antimafia all’Ars.

“Apprendo dalla stampa – si legge nella nota di Pullara – quanto accaduto in merito al blitz dei Carabinieri avvenuto stanotte a Licata e Campobello di Licata. Nel ribadire, come ho sempre fatto, la piena e totale fiducia nella Magistratura, mi dispiaccio del tritacarne mediatico attivato nei miei confronti, completamente estraneo ai fatti che apprendo dai mass media stamane e lontano per cultura e agire quotidiano (privato e pubblico) ad ambienti e contatti mafiosi. Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia, ne’ comunicazione alcuna da parte degli organi preposti alle indagini: leggo dalla stampa che si farebbe il mio nome in una intercettazione ove tale Occhipinti asserirebbe che il sottoscritto è a disposizione di questo o quel soggetto che non conosco ne’ ho mai incontrato”.

“Proprio per il rispetto massimo – aggiunge il parlamentare – che ho per le istituzioni mi sospendo immediatamente dalla Commissione Antimafia della quale faccio parte in ARS, rammaricandomi ancora una volta della gratuità della pressa mediatica nella quale un uomo come me deve ritrovarsi senza accusa alcuna e senza condanna alcuna. Una gogna alla quale viene esposto (e non è la prima volta) un politico come me, che ha sempre servito le istituzioni pubbliche, da burocrate e da politico, con impegno e serietà costruendo un’immagine positiva e a tutt’oggi in crescita. Quindi mi metto a completa disposizione della Magistratura, come ho sempre fatto, qualora fosse necessario dare qualsiasi apporto da parte del sottoscritto”.