Siccità, Sammartino attiva soluzioni per la diga Castello

La siccità in Sicilia preoccupa gli agricoltori, con bassi volumi nelle dighe e razionamenti dei prelievi.

L’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, è già al lavoro su soluzioni, collaborando con gli uffici regionali.

La diga Castello è al centro dell’attenzione, e il 15 gennaio è stata avanzata la richiesta di trasferimento di volumi dalle dighe Prizzi e Gammauta.

Soluzioni in Vista

Sammartino, tramite il commissario straordinario del Consorzio di bonifica 3 Agrigento, ha coinvolto Enel e l’Autorità di bacino. L’obiettivo è trasferire acqua dalla Prizzi e Gammauta alla diga Castello attraverso l’esistente adduttore consortile. L’attuazione avverrà al più presto, condizionata dalle piogge necessarie.

Riunione Operativa Programmata

L’assessore ha già pianificato una riunione operativa nei prossimi giorni per coordinare gli interventi. Ringrazia l’onorevole Pace per la sollecitazione e rassicura sulla tempestività degli interventi messi in campo dagli uffici dell’assessorato.

Ottimismo e Tempestività

Sammartino esprime ottimismo nel risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico per gli agricoltori dell’Agrigentino. La collaborazione con Enel e l’Autorità di bacino testimonia l’impegno costante per fronteggiare la siccità.

Acqua non più inquinata nel centro storico di Sciacca, a breve la nuova ordinanza

E’ stato il sindaco Fabio Termine, a firmare, l’8 gennaio scorso, l’ordinanza di divieto dell’uso dell’acqua potabile in centro storico dopo la comunicazione dell’Aica in seguito ai risultati delle analisi effettuate su un campione di acqua in vicolo Conzo che ha rilevato la presenza di Escherichia Coli. Pertanto, in via precauzionale, il sindaco ha ordinato il divieto di uso di acqua potabile in tutto il centro storico. Nei giorni scorsi sono stati effettuati gli interventi necessari e verificata una commistione tra la rete idrica e quella fognaria nella via Conzo, ma per un solo immobile. Si attende adesso la revoca dell’ordinanza sindacale.

Carnevale in Sicilia, anche Termini Imerese e Acireale pronti per la festa

Sarà presentato alla stampa all’Ars, venerdì 19 gennaio, il Carnevale di Termini Imerese, uno tra i più conosciuti di Sicilia insieme a quello di Sciacca e Acireale.

Una edizione che si preannuncia tornare in grande stile, con ospiti di richiamo e con i grandi carri colorati della tradizione.

La manifestazione sarà presentata alla stampa venerdì prossimo alle 12 nella sala Pio La Torre dell’Ars, alla presenza della sindaca di Termini, Maria Terranova, del deputato M5S termitano , Luigi Sunseri, del capogruppo M5S all’Ars, Antonio De Luca, e di altri parlamentari Cinquestelle.

Tutto pronto anche al Carnevale di Acireale che ha gia’ definito il suo ricco programma fatto di sfilate, spettacoli e concerti che partirà dal 28 gennaio per concludersi il 13 febbraio.

Anche l’edizione 2024 del Carnevale di Sciacca e’ stata gia’ presentata alla stampa con le novità apportate dalla Futuris, la società che si è aggiudicata per quest’ anno l’organizzazione della festa che si svolgerà in contrada Perriera con aree dedicate a bambini e ragazzi oltre al percorso di sfilata dei maestosi carri allegorici in via Allende in due fine settimana di febbraio.

Aica al tavolo della commissione Bilancio di Sciacca annuncia il 2023 in attivo (Video)

E’ stata la commissione consiliare Bilancio a convocare per oggi i vertici di Aica, la società pubblica che gestisce l’erogazione idrica in provincia di Agrigento.

Al tavolo, presieduto dal consigliere Filippo Bellanca, oltre che i componenti della stessa commissione, ha preso parte il nuovo presidente del CDA di Aica, Settimio Cantone. Presente anche l’ingegnere di Aica Francesco Fiorino, il dirigente dell’Ufficio Ragioneria, Filippo Carlino, l’assessore Valeria Gulotta e il sindaco Fabio Termine.

Il presidente Cantone ha rassicurato la commissione sui conti di Aica, partecipata del Comune di Sciacca, che chiuderà il 2023 in attivo.

Allo stesso tempo sono state affrontate le altre criticità che l’Azienda presenta: dai costi altissimi per l’energia, alle tariffe per l’acquisto dell’acqua da Siciliacque, alla dispersione del liquido a causa della rete idrica cittadina antica.

Siccità, Pace e Ruvolo: “Subito un tavolo tecnico a salvaguardia di arance e pesche”

Il capogruppo della Democrazia Cristiana all’Ars, Carmelo Pace, chiede all’assessore regionale all’Agricoltura di intervenire sul problema della siccità attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico.

“La produzione delle arance di Ribera e della pesca di Bivona e non solo – afferma Pace – sono a rischio a causa della mancanza di acqua. Una problematica, quella della siccità, ricorrente in tutta la Sicilia e che nell’Agrigentino colpisce uno dei prodotti Dop dell’Isola”.

“L’agricoltura del territorio – continua il capogruppo Ars – è servita dalla diga di Castello che, a attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico corto di acqua a causa delle continue perdite e delle scarse piogge, potrebbe essere rifornita, per caduta, dalle risorse idriche della Gammauta. Il problema è che per attivare questa bretella occorrono alcune autorizzazioni”.

A tal proposito Pace chiede all’assessore di attivarsi convocando una riunione operativa, che metta insieme Consorzio di bonifica, Enel (che gestisce la diga Gammauta), Servizio dighe e Autorità di bacino.

Sulla questione si è espresso anche il sindaco di Ribera Matteo Ruvolo, che ha commentato: “Bisogna evitare danni al settore agricolo e all’economia del nostro territorio. Due anni fa si è presentato lo stesso problema e la Regione si è fatta carico di garantire 2,4 milioni di metri cubi di acqua dal Gammauta con le autorizzazioni necessarie. Che si convochi subito un tavolo tecnico”.

Lo fotografa mentre viola il divieto di avvicinamento, arrestato pregiudicato di Alcamo

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Alcamo hanno arrestato, per violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, un pregiudicato alcamese classe 1985.
L’uomo, sottoposto al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie nel marzo scorso, sarebbe tornato sotto l’abitazione della stessa a proferire minacce venendo immortalato dalla donna tramite una foto scattata con il proprio cellulare. I Carabinieri, allertati dalla donna, in pochi minuti sono giunti sul posto senza trovare però l’uomo che nel mentre si era allontanato. Dal materiale multimediale fornito dalla vittima che ritraeva l’uomo proprio sotto casa intento a minacciare la stessa, i militari dell’Arma, secondo l’articolo 382 bis del Codice Penale, entrato in vigore lo scorso dicembre, si sono messi sulle tracce del 38enne bloccandolo poco distante e traendolo in arresto.
Secondo l’articolo 382 bis c.p.p. infatti viene considerato comunque in stato di flagranza colui il quale, sulla base di documentazione videofotografica o di altra legittimamente acquisita, risulti inequivocabilmente l’autore del fatto, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto.
A seguito dell’udienza di convalida il 38enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Seccagrande diventa laboratorio scientifico, equipe di ricercatori per studiare i cambiamenti climatici


Una équipe del progetto di studi sulle specie aliene nel Mediterraneo del Centro Nazionale della Biodiversità, su finanziamento PNRR, si occuperà a partire da gennaio di granchi alieni, posidonia e cambiamenti climatici a Seccagrande di Ribera che diventerà un laboratorio scientifico.

Ad annunciare la notizia è stato il presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta, che da più anni ha osservato alcune anomalie biomorfologiche che adesso hanno trovato riscontro.
A tale scopo si è già svolta una ricognizione proprio a Seccagrande, dove il presidente Mazzotta accompagnato dal responsabile scientifico-settore mare del WWF, Domenico Macaluso, si è incontrato con due ricercatori, il francese Guillaume Marchessaux, che si appoggia all’Università di Palermo, e Manuel Berlino, della Stazione Zoologica “Anton Dhorn” sede di Palermo.
A Seccagrande osservata la presenza del granchio corridore atlantico e la contemporanea diminuzione della presenza di posidonia oceanica, con variazione dei flussi di corrente all’interno dello specchio d’acqua racchiuso dalla barriera artificiale, risalente agli anni settanta, frangiflutti.
Tale fenomeno sarà studiato con azioni e rilevamenti specifici, con l’ausilio di squadre subacquee e analisi di laboratorio, catture, misurazioni, rilievi metrici e fotografici in un’area che si presta “in modo ideale” allo studio delle possibili interazioni trofiche con la vegetazione marina.
“La spiaggia di Ribera – scrive Mazzotta – per alcuni mesi, sarà luogo di scienza e notorietà, non solo, quindi, arance, ma anche studi scientifici legati all’adattamento e alle tolleranze che il cambiamento climatico sta imponendo al pianeta”.

Il Dipartimento di Biologia Marina dell’Università Partenopea di Napoli ha gia’ eseguito una mappatura dei banchi di posidonia oceanica della Sicilia sud-occidentale. Lo stesso fa notare di aver osservato anomalie nelle praterie di Porto Palo a Menfi, contrada Lumia a Sciacca, Capo Bianco di Eraclea Minoa e Torre Salsa di Siculiana.
“L’auspicio – afferma Macaluso – è che la scienza ci aiuti a comprendere gli effetti per costruire soluzioni da sottoporre ai Governi del mondo, ai quali va la responsabilità di costruire processi politici che si traducano in resilienza infrastrutturale e sociale.
La natura, comunque, si adatta, ma non tiene conto della presenza dell’uomo che per “natura” è una delle tante specie animali.
Intanto, in questi giorni è sparita la cosiddetta “lingua di sabbia” nella borgata estiva riberese”.
 

Rapina in villa, serbo assolto in via definitiva dalla Cassazione

La Corte di Cassazione a seguito delle conclusioni del Procuratore Generale che ha chiesto l’inammissibilità e le articolate conclusioni difensive dell’avvocato Francesco Di Giovanna, che ha sollecitato pure la declaratoria di inammissibilità del ricorso, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso che era stato presentato, mettendo fine ad una lunga storia iniziata a giugno 2014.

La vicenda è quella per la quale la Corte di Appello di Caltanissetta aveva assolto per non avere commesso il fatto con revoca di tutte le statuizioni concesse alle parti civili Milosan Radosavljevic, di 52 anni, serbo, accusato di una rapina avvenuta nel 2014 ai danni di Daniela Faraoni, attuale commissario dell’Asp di Palermo, e del figlio Leonardo Burgio, imprenditore e sindaco in carica di Serradifalco. In primo grado il serbo era stato condannato a 8 anni di reclusione.

Madre e figlio, nella loro villa di contrada Altarello, a Serradifalco, furono legati e imbavagliati da sei persone a volto coperto e armate di pistola che fecero irruzione nell’abitazione, portando via denaro e preziosi.

Le indagini condotte dai carabinieri di Caltanissetta e Serradifalco hanno portato a individuare diversi pregiudicati per i quali, tuttavia, l’accusa aveva chiesto l’archiviazione per la ritenuta insufficienza di prove.

Milosan Radosavljevic è tra gli imputati nel processo per rapine messe a segno nell’agrigentino, ed anche a Sciacca, nel 2015. A suo carico in quella vicenda c’è un furto a Santo Stefano di Quisquina. Il processo è ancora pendente al Tribunale di Sciacca.

Riconosciuto lo stato di necessità, saccense assolto dall’accusa di occupazione abusiva di una casa popolare

Un saccense il 5 agosto del 2020 ha occupa un alloggio popolare in via Fra Calogero Liotta, a Sciacca, e chiamato la polizia per manifestare che, con la propria famiglia, non aveva altra soluzione per assicurarsi un tetto. Dopo il decreto penale di condanna, a seguito dell’opposizione, il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca lo ha assolto.

Assoluzione perchè il fatto non costituisce reato per Giorgio Triolo, di 33 anni, di Sciacca. Riconosciuto dal giudice lo stato di necessità e su questo ha puntato anche la difesa, con l’avvocato Francesco Graffeo. Anche il pm aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato.

Triolo, sentito al processo, ha ribadito che non avrebbe potuto fare altrimenti, che non disponeva di nessun altro alloggio.

Nella foto, l’avvocato Francesco Graffeo

“Spaccia anche ai domiciliari”, cinquantenne in carcere

La Polizia di Stato ha proceduto all’arresto in esecuzione di ordinanza di aggravamento di una misura cautelare, di un soggetto canicattinese di 53 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti.In particolare, l’attività condotta dalla Squadra Mobile di Agrigento e dagli agenti del Commissariato di Canicattì, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, ha consentito di accertare che il soggetto,

Nonostante fosse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, per essere stato arrestato lo scorso agosto per reati dello stesso genere, un canicattinese di 53 anni, continuava l’attività di spaccio all’interno della propria abitazione.

L’attività condotta dalla Squadra Mobile di Agrigento e dagli agenti del Commissariato di Canicattì, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, ha consentito di accertare che il soggetto continuasse nella sua attività criminosa.

Gli operatori, insospettiti dall’atteggiamento nervoso e poco collaborativo del soggetto, hanno infatti, effettuato una perquisizione presso la abitazione dove sono stati rinvenuti circa 21 grammi di Hashish e diverse banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività di spaccio.

Durante le operazioni di perquisizione il canicattinese inveiva contro il personale di polizia, minacciando ripetutamente gli agenti.

La Procura della Repubblica di Agrigento ha richiesto l’aggravamento della misura al quale era sottoposto e la sostituzione con la custodia cautelare in carcere, che è stata eseguita dal personale della Polizia di Stato.

Il soggetto è stato condotto presso la Casa Circondariale di Agrigento, e denunciato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale e minacce aggravate.
Le indagini sono in corso e la responsabilità penale del soggetto gravato da misura cautelare non è ancora accertata in via definitiva.